Succede a volte di notare, all’improvviso, un dettaglio, fino a quel momento ignorato, di qualcosa che abbiamo spesso davanti agli occhi. Può essere una finestra lungo la strada che percorriamo tutti i giorni; un tratto particolare in un quadro appeso in casa; il colore degli occhi di un nostro amico… A un certo punto questo dettaglio attira la nostra attenzione e ci dà una visione d’insieme più completa di ciò che abbiamo di fronte. È ciò che succede ogni anno quando ci si trova tra le mani il programma del Festival Francescano.

Caterina Pastorelli

 Il dettaglio che rinnova l’insieme

Ogni iniziativa del Festival Francescano, apre nuovi scenari approfondendone i contenuti

 Per forza o perdono

Dopo una visione d’insieme del programma del Festival Francescano, alcuni dettagli cominciano ad attirare la nostra attenzione: una conferenza dal titolo interessante, uno spettacolo che ci incuriosisce, un workshop al quale ci piacerebbe partecipare, un momento di preghiera che fa al caso nostro…

Singoli eventi come dettagli che, insieme, costruiscono un quadro più grande, più bello. Quello dell’VIII edizione del Festival Francescano si intitola “Per forza o perdono” e i prossimi 23/24/25 settembre a Bologna, in piazza Maggiore, parlerà di perdono, una parola poco alla moda ma tornata alla ribalta grazie alla scelta di papa Francesco d’indire il Giubileo straordinario della Misericordia. Ancora più straordinario, questo 2016, per i francescani poiché ricorrono l’ottavo centenario del Perdono di Assisi e i trent’anni dello Spirito di Assisi. Ecco allora che la manifestazione organizzata dal Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna si riempie di molteplici significati, nell’intenzione di attualizzare il messaggio del Santo Patrono d’Italia e di declinarlo grazie al contributo di una cinquantina di relatori e attraverso un centinaio di appuntamenti tra spettacoli, workshop e attività per i più piccoli.
Centrale, per affrontare il tema del perdono, è il taglio psicologico, che verrà sviluppato da Giovanni Salonia, frate cappuccino psicoterapeuta, fondatore dell’Istituto di Gestalt Human Communication Center con la conferenza “Io mi perdono, tu mi perdoni?” e da alcuni laboratori, aperti a tutti su prenotazione, coordinati dal prof. Enzo Spaltro, noto psicologo attivo soprattutto nell’ambito della psicologia del lavoro. Il perdono, infatti, è centrale in tutte le relazioni, siano esse affettive o professionali, ed è un valore fondante della socialità, tanto quanto la giustizia, con la quale si deve rapportare e confrontare. Proprio sulle possibilità di conciliazione tra perdono e giustizia interverranno l’ex-magistrato Gian Carlo Caselli e don Giovanni Nicolini, sacerdote di Bologna, impegnato nel carcere della Dozza della città, che si confronteranno in un dialogo dal titolo “Giustizia e pace si baceranno?”. Lo stesso tema verrà declinato anche per quanto riguarda il reinserimento lavorativo e l’inclusione/riconciliazione sociale di soggetti emarginati da alcuni workshop realizzati grazie alla collaborazione di associazioni del territorio cittadino. Tra questi “Tutti dentro!”, proposto da U.V.A.P.Ass.A, un’associazione che opera nel carcere minorile della città di Bologna e “Accoglienza strumento di misericordia” che racconta dell’accoglienza dei rifugiati.

 Nel cuore di Bologna

Forte è il legame, in questa edizione, con la città di Bologna che accoglie con entusiasmo per la seconda volta il Festival e che, con la sua storia, può dare il proprio contributo per sviluppare il tema del perdono. Sarà Matteo Maria Zuppi, nuovo Arcivescovo della diocesi bolognese, a cercare di gettare qualche seme di riconciliazione, anche “Quando perdonare è difficile”, in quelle ferite aperte causate alla città dalla strage di Marzabotto, da quella della stazione del 2 agosto 1980, dalla Uno bianca. Lo farà non solo per il suo ruolo attuale, ma anche in qualità di esperto di riconciliazione, impegnato in passato nella risoluzione di numerosi conflitti, soprattutto in terra africana, e assistente spirituale della Comunità di sant’Egidio. Sarà inoltre proprio il fondatore di questa Comunità, Andrea Riccardi, a sviluppare uno dei temi all’origine di questa edizione: “Lo spirito di Assisi”. Il dialogo interreligioso sarà al centro anche di altre iniziative, come la tavola rotonda “Pace fra le religioni: solo un’utopia?” coordinata da Brunetto Salvarani, quella dedicata al tema dell’accoglienza nelle tre religioni monoteistiche “L’ospitalità: Abramo alle querce di Mamre” e il concerto “In… canto ecumenico” con i cori delle confessioni cristiane bolognesi.
Il tema del perdono verrà trattato anche sotto altre prospettive, tra le quali quella filosofica, con Massimo Cacciari; letteraria, con Davide Rondoni, ed economica, con Luigino Bruni e Stefano Zamagni.
Tra i “dettagli” da notare in questo programma anche due convegni: uno dedicato ai giornalisti su “Le parole imperdonabili”; l’altro, organizzato in collaborazione con l’Università di Bologna, dedicato ai Monti di Pietà, istituzioni fondate dai francescani alla fine del Quattrocento con scopi solidaristici.

 Il ricco programma

Al ricco programma delle conferenze si affianca un programma altrettanto ricco di spettacoli. Tra questi, il momento affidato al giornalista Walter Gatti e al musicista Marco Dieci con la sua band, nel quale si ripercorrono le “Parole di perdono” che hanno attraversato la musica, e i due spettacoli teatrali rivolti a tutti: “La radio e il filo spinato” che, nel suggestivo spazio della biblioteca della Basilica di san Francesco, racconterà la storia di san Massimiliano Kolbe, martire della carità, e “Francesco, la strada verso la libertà”.
Lo spettacolo principale è “Cantare il perdono”, concerto che si terrà sabato sera sul sagrato della Basilica di san Petronio che verrà “invaso” da oltre 600 bambini. Insieme al Piccolo Coro “Mariele Ventre” si esibiranno infatti oltre 30 cori che compongono la Galassia dell’Antoniano e le voci dei bambini saranno intercalate da quelle della conduttrice Francesca Fialdini e di cantanti di fama nazionale, come fra Alessandro, il tenore di Assisi, e Francesco Gabbani, vincitore di Sanremo Giovani 2016.
I bambini saranno i protagonisti principali di un altro evento che non può passare inosservato: per tutta la giornata di sabato, il Parco della Montagnola sarà animato da “La Città dello Zecchino d’Oro”, manifestazione tradizionale della città di Bologna dedicata ai bambini che quest’anno verrà realizzata in concomitanza del Festival.
Nel quadro del Festival Francescano convivono diversi tratti: oltre a quello culturale, ben rappresentato da conferenze, presentazioni di libri, mostre e convegni, e quello più leggero degli spettacoli e delle attività di piazza e per bambini, importante è il tratto della spiritualità. Non mancano infatti occasioni di preghiera, anche interreligiosa, e durante i giorni del Festival una riproduzione a dimensioni reali della Porziuncola, la chiesetta di Assisi posta all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli che san Francesco invitava a visitare per ottenere l’indulgenza da tutti i peccati, sarà il cuore dei momenti di spiritualità e accoglierà tutti coloro che desiderano avvicinarsi ai sacerdoti presenti, disponibili per il dialogo e il sacramento della riconciliazione. Un’altra chiesa pronta ad accogliere tutti coloro che vorranno entrare è la Basilica di san Francesco, dove si svolgerà “Un Incontro nella notte”, momento di preghiera e di veglia notturno rivolto in particolare ai giovani.
Sfogliando il programma, disponibile sul sito www.festivalfrancescano.it, probabilmente questi saranno i primi eventi che noterete, ma pagina dopo pagina, tra gli oltre 130 in programma, altri dettagli attireranno la vostra attenzione: la Biblioteca vivente, un’occasione di dialogo interculturale per superare i pregiudizi e conoscere realtà di vita diverse dalla propria; le fast conference, mini conferenze da un quarto d’ora con storie di perdono, quotidiane e non, con le quali confrontarsi personalmente; le proiezioni cinematografiche; le visite guidate…
Serviranno tutti questi dettagli per comporre il quadro “Per forza o perdono”, ma ancora di più, per “fare” il Festival Francescano serviranno gli occhi di chi questo quadro lo guarda e lo attraversa, di tutti gli organizzatori e i collaboratori che l’hanno pensato; di tutti i francescani, frati, suore e laici, che saranno in piazza per raccontarsi; delle istituzioni, delle associazioni e degli sponsor che credono nel progetto e lo sostengono; di tutti i volontari che lo renderanno possibile e, soprattutto, di tutti coloro che si fermeranno in ascolto del messaggio del Festival e che, all’improvviso, noteranno un dettaglio che cambierà la loro prospettiva.

 Partecipare al Festival

Festival Francescano non è solo la somma dei singoli eventi, seppure numerosi, che si svolgono nei tre giorni della manifestazione, ma è anche, e soprattutto, lo spirito che si crea in piazza nell’incontro, nel ritrovarsi, nel dialogo di chi, edizione dopo edizione, sceglie di partecipare al Festival o, per la prima volta, si affaccia incuriosito a questa manifestazione. È possibile aggirarsi per piazza Maggiore e le zone limitrofe dove si svolgono gli eventi del Festival come semplici visitatori, sedendosi ad ascoltare una conferenza o applaudendo a uno spettacolo, visitando gli stand delle realtà francescane o acquistando un libro, oppure come volontari o Amici del Festival, senza i quali sarebbe impensabile realizzare questo evento che ogni anno attira oltre 40.000 presenze. In entrambi i casi significa donare qualcosa di proprio a Festival Francescano e al suo desiderio - far conoscere e attualizzare il messaggio di san Francesco - mettendo a disposizione dell’evento un po’ del proprio tempo e contribuendo, anche economicamente, al suo svolgimento.

 

Ogni anno sono oltre 100 i volontari che nei tre giorni si alternano per coprire tutti i servizi: nelle settimane prima dell’evento per farlo conoscere, distribuendo programmi e locandine; pochi giorni prima per costruire tutti gli allestimenti e durante per fare servizio di sicurezza alle conferenze e assistenza alla didattica, dare informazioni all’infopoint e vendere gadget, gonfiare e distribuire palloncini, raccogliere le prenotazioni ai workshop… Un servizio prezioso e indispensabile, anche solo per poche ore, per il quale si può dare la propria disponibilità entro il 2 settembre compilando la scheda che si trova nella pagina dedicata ai volontari sul sito www.festivalfrancescano.it oppure scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Anche diventare Amico del Festival è un modo bello per partecipare all’evento. Significa tradurre il proprio apprezzamento e la condivisione di ciò che Festival Francescano è in un contributo economico, di 10, 20 o 30 € in base alla propria generosità, che permette di coprire le spese sostenute per la realizzazione della manifestazione. È vero, 10 €, da soli, non sono nulla rispetto al budget complessivo che richiede un evento con oltre 130 iniziative in programma, ma proprio come in un quadro è l’insieme dei “dettagli” che fa la differenza e gli Amici del Festival, insieme, possono fare la differenza! Tutte le informazioni per diventare Amico del Festival si trovano sul sito www.festivalfrancescano.it nella pagina dedicata, dove sono indicate anche tutte le agevolazioni e le proposte riservate agli Amici.