Un futuro appena cominciato

Testimonianza di Paola Lenzi, assistente del dott. Massimo Greischberger

Non sai cosa ti aspetta

Quando parti ti aspetti sempre qualcosa, anche se non sai a cosa vai incontro. In Africa c’ero già stata (Kenya, Tanzania), in una missione pure, anche se solo di passaggio per consegnare delle medicine.

Stavolta sapevo di andare a prestare un servizio che ancora nessuno pare avesse portato nella zona: estrarre denti, operazione da noi quasi banale, scontata, praticata da anni. Che le condizioni fossero faticose lo sapevo, senza l’elettricità qualsiasi cosa diventa difficile, quasi una sfida. Quel che mi chiedevo è come avrebbe reagito la gente, se i pazienti sarebbero arrivati, come avremmo vinto la paura e la diffidenza senza poter comunicare nella loro lingua. Non mi aspettavo certo tanta gente: un’affluenza incredibile di persone che facevano decine di chilometri a piedi per raggiungerci. Abbiamo lavorato con un ritmo veramente elevato in condizioni a dir poco disagiate: per disinfettare i ferri usavamo bagni fatiscenti o sporchi, i pazienti sedevano su seggioline scomode attorno alle quali eravamo costretti a lavorare sempre in piedi, facendoci luce con le torce frontali a batteria, in condizioni igieniche insostenibili. Alla sera ci trovavamo stanchi con la schiena dolorante, ma soddisfatti di essere riusciti a portare a termine comunque il nostro compito. Il risultato ottenuto dimostra che ne è valsa la pena: abbiamo lasciato le consegne e tutto il materiale a un infermiere molto in gamba, Tamrat, che è stato in grado di apprendere le tecniche che il dottore gli ha insegnato e metterle in pratica con grande abilità. Ma tutto questo è stato possibile grazie all’accoglienza calorosa dei frati cappuccini, alla premurosa e costante presenza di abba Renzo, alla benevolenza di padre Raffaello, all’assistenza continua di Lucio con la moglie, che hanno collaborato con noi e ci hanno permesso di fare un buon lavoro. C’è ancora tanto da fare, ma l’inizio è stato veramente proficuo… Sono rientrata con l’idea di aver fatto veramente qualcosa di buono, di aver vinto la sfida e messo le basi per un futuro, spero, almeno un po’ migliore.