Diventare il cuore di Dio nel mondo

Due lettere di missionari dal “cuore dell’Africa”

Rubrica in Missione 02 Triani www.huffingtonpost.itPadre Antonio Triani, missionario cappuccino

Si è trattato di un evento storico, come lo stesso pontefice ha voluto sottolineare  nella sua omelia in cattedrale: "Bangui diviene ora la capitale spirituale del mondo".

Il Giubileo della misericordia inizia da qui, prima che a Roma.  Papa Francesco, che non manca mai di richiamare l'opzione preferenziale della Chiesa per il poveri, ha voluto compiere un gesto profetico, privilegiando un popolo che continua a soffrire una guerra iniziata con un'invasione di mercenari stranieri e continuata poi per una reazione di gruppi armati locali di fronte alle violenze subite. Si è creato così un ciclo di vendette incrociate che continua ancora oggi.
L'accoglienza della gente è risultata ovunque calorosissima, persino durante la visita alla moschea centrale, nel distretto musulmano tristemente famoso al Km 5.  Il Santo Padre ha invitato a sperare poiché Cristo è Signore della storia ed ha vinto le potenze del male. Allo stadio hanno assistito alla celebrazione circa 30.000 persone. Significativa pure la visita a uno dei campi  profughi vicino all'aeroporto. Notevole il coraggio e la determinazione di papa Francesco che non ha esitato a venire, malgrado alcune resistenze e riserve espresse dalla Francia. Speriamo che questo momento di tregua e di grazia costituisca l'inizio di un cammino di  pace e riconciliazione. 

Rubrica in Missione 03 Federico Trinchero www.tempi.it Padre Federico Trinchero, missionario carmelitano

Lo ammetto: ero tra i pessimisti, cioè tra quelli che pensavano che il papa non ce l'avrebbe fatta e che, all'ultimo, avrebbe rinunciato a venire fin qui. A Bangui infatti - ora lo possiamo e lo dobbiamo dire - si è sparato fino al giorno prima. E invece il papa ha voluto ostinatamente venire qui; e tutto è andato bene, al di là di ogni più ottimistica previsione. Per due giorni la gente di tutto il paese ha riempito le strade della capitale, ha cantato, ha danzato e gridato di gioia. Non succedeva da anni. Se poi la guerra finirà per davvero, allora non sarà stata soltanto una giornata storica, ma sarà successo un miracolo.
Mentre osservavo papa Francesco che spalancava la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia - e Bangui, inaspettatamente, diventava la capitale spirituale del mondo - mi sembrava che ad aprirsi non fossero le due ante pesanti e solenni di una Cattedrale, ma le sbarre di una prigione. Effettivamente, da ormai tre anni, la Repubblica Centrafricana era come intrappolata in una prigione di odio, di violenza, di vendetta e di paura da cui sembrava impossibile uscire. Prima di compiere quel gesto, papa Francesco, catturandosi in un istante la simpatia e l'entusiasmo di tutti, ha voluto pronunciare in sango due parole che i centrafricani hanno poi ripetuto, gridando: Ndoyé siriri, cioè amore pace… quasi fossero le due chiavi necessarie per aprire quella porta e uscire dalla prigione. E la porta si è aperta.
Per un giorno il Centrafrica, stanco e scoraggiato di arrivare sempre ultimo in ogni competizione, troppo abituato ad occupare immancabilmente gli ultimi posti di ogni graduatoria, ebbene, almeno per un giorno, il Centrafrica ha provato l'ebbrezza di sedersi ad un posto di onore nel banchetto delle nazioni. Per una volta, finalmente, da Bangui sono arrivate solo notizie belle, solo immagini di pace.
Ma se è vero che siamo diventati all'improvviso i primi della classe - e lasciateci, almeno per un po', bearci di questo complesso di superiorità - il compito da svolgere è difficile. Non lo sappiamo ancora cosa significhi essere la capitale spirituale del mondo, ma questa volta è il nostro turno e faremo di tutto per non deludervi. Papa Francesco, però, ci ha suggerito una strada, proprio a partire dal nome stesso di questo paese situato appunto nel centro del continente, ma di cui, solo fino a qualche giorno fa, il mondo ignorava quasi l'esistenza. In lingua sango Centrafrica si dice Be-Afríka, che significa Cuore dell'Africa. Ed ecco l'interpretazione originalissima di Papa Francesco: «Questo Paese dal nome così suggestivo, situato nel cuore dell'Africa, è chiamato a scoprire il Signore come vero Centro di tutto ciò che è buono: la vostra vocazione è di incarnare il cuore di Dio in mezzo ai vostri concittadini».
Diventare il cuore di Dio per il mondo. Ecco cosa significa essere la capitale spirituale del mondo. Qui è già Giubileo. Questa volta il Centrafrica non solo non è in ritardo, ma è addirittura in anticipo.