Perché volontariato a Istanbul ? 

Una proposta di Michele Papi e Nicola Verde 

Perché ci piace prendere il largo! Perché essere missionari porta in sé un’inquietudine: portare il Vangelo con i piedi e con le mani, testimoniarlo là dove il vento ci spinge a metterci al servizio del Regno di Dio che ci precede sempre. Andare, partire, poi arrivare e scoprire che ogni porto ha in sé un dono unico, una ricchezza da assaporare e da condividere.


Istanbul: città simbolo di incontro tra Oriente e Occidente, tra Europa e Asia, tra cristianesimo e islam. Città ponte che può iniziarci all’incontro con l’altro, col diverso che troppo spesso resta sconosciuto.
Questa città porta in sé tutte le contraddizioni della Turchia odierna, è combattuta tra laicità e orientamento confessionale, tra desiderio di democrazia e rifugio nell’uomo forte al comando, tra ricerca di benessere consumistico e sacche di povertà e marginalizzazione. La “nuova Roma”, da millenni capitale di imperi, ha visto convivere il cristianesimo (di cui è stata una delle nutrici) con la fede dei nuovi reggenti ed è stata testimone di immani massacri a sfondo religioso.
Oggi la presenza cristiana, soprattutto delle chiese orientali, è ben visibile: non è raro assieme alla voce del muezzin sentire il rintocco delle campane, le minoranze però non vedono riconosciuti i loro diritti e la convivenza pacifica è minata da episodi bui.
A noi frati Francesco d’Assisi con l’incontro di Damietta ha lasciato in eredità il dovere di farci prossimi, da poveri e disarmati, di tutti; anche di chi da tutti è chiamato “lupo” e identificato come colui che divora e distrugge tutto. Se sapremo osare per fede potremo scoprire che frate Lupo ha solo fame di giustizia e fraternità, ed è capace di rispetto e condivisione.
L’esperienza che proponiamo ai nostri giovani volontari provenienti dall’Italia è molto semplice:

 1) Condividere per una settimana la vita della piccola comunità cappuccina di Yesilköy presso Istanbul. Le giornate saranno scandite dal ritmo della preghiera, dal lavoro in convento (abbiamo in programma di sistemare la vecchia biblioteca del convento), dalla condivisione dei pasti preparati insieme in letizia.

2) Fermarsi un attimo per riflettere, guidati dalla Parola di Dio e dagli scritti francescani, sul tema dell’accoglienza e del dialogo. Cercheremo anche di inserire alcuni incontri con i rappresentanti delle altre comunità cristiane e se possibile con la comunità musulmana.

3) Visitare i luoghi più suggestivi della città con una particolare attenzione alle tante testimonianze della presenza cristiana sopravvissute ai secoli.

Insieme vivremo un’immersione nella spiritualità orientale in un mondo culturale ricco e affascinante. Un mix di servizio, preghiera e dialogo interculturale per allargare sempre più la nostra mente e il nostro cuore alla bellezza e ricchezza dell’altro. Non mancherà naturalmente un tuffo nel mare blu a due passi dal convento.
Ecco dunque la risposta alla domanda: Perché volontariato a Istanbul?

La proposta di volontariato è questa: un campo di lavoro dal 3 al 12 settembre, per 15 volontari maggiorenni. Costo 320 euro, volo compreso.