Respirare aria di lettura
I ragazzi comprendono l’importanza di leggere dall’attenzione ad essa riservata in famiglia
di Stefano Folli
francescano secolare, giornalista
Possono coesistere
Diciamo la verità: leggere è difficile. Pensate a un bambino che deve imparare a mettere insieme, una dietro l’altra, tutte quelle lettere e poi, una dietro l’altra, tutte quelle parole, di cui spesso non sa nemmeno il significato. Chi ha accompagnato un alunno che inizia questa grande avventura conosce bene la fatica che occorre fare e la pazienza che occorre avere.
Una volta apprese le basi, poi, ci si deve confrontare con un “piacere” che richiede tempo, attenzione, silenzio, concentrazione. Che richiede anche fallimenti (il libro “sbagliato” per quel momento) e molteplici tentativi per trovare la strada giusta.
Di fronte a tanti “concorrenti” più facili per il proprio svago, dalla televisione ai videogiochi, dai video caricati su internet allo sport, che richiedono uno sforzo talvolta quasi inesistente e che si fanno sempre più numerosi e sempre più agguerriti (quanto a soddisfazioni immediate), non risulta poi così strano che il “piacere della lettura” venga spesso snobbato e relegato in secondo piano.
Eppure mai come oggi c’è stata, per bambini e ragazzi, un’offerta editoriale così varia e così accattivante, che spesso trae linfa e ispirazione proprio dai suoi “concorrenti visuali”. Mai come oggi c’è stata la possibilità di fruire della lettura su supporti così vari (cartacei ed elettronici). Mai come oggi ci sono stati progetti, manifestazioni, concorsi ed eventi che puntano ad incoraggiare la lettura tra bambini e ragazzi, con grande impegno di scuole, biblioteche, istituzioni, persino di alcuni supermercati.
Dare la colpa alla televisione, allora, è troppo facile ed auto-assolutorio: “Per quanto riguarda la grande accusata, la televisione (e più in generale il mondo di internet e delle immagini), non credo che si debba demonizzare - afferma il grande scrittore francese, nonché insegnante, Daniel Pennac, quello che ha anche scritto un meraviglioso decalogo sui diritti del lettore - la televisione non uccide la lettura. Naturalmente gli eccessi sono sempre pericolosi, ma la lettura e l’universo dell’immagine possono benissimo coesistere”.
Non solo, probabilmente i concorrenti della lettura possono in alcuni casi anche incoraggiarla: i fumetti (e talvolta anche i libri illustrati) sono spesso stati visti come contrapposti a una “serietà” intrinseca della parola scritta, mentre oggi vengono sempre più visti come in un continuum e sono considerati essi stessi letteratura; i film tratti da libri sono frequenti e spesso incoraggiano un intreccio di esperienze di lettura e visione e così via.
Accompagnati alla lettura
C’è un aspetto, credo, che ha un contributo fondamentale nel far sviluppare nei bambini e nei ragazzi l’amore per la lettura: la lettura in famiglia. È più difficile, per un bambino, cercare la compagnia di un bel libro nei momenti di svago, se non ha vissuto nella propria famiglia un’esperienza di lettura.
Incominciare presto, subito, a leggere per e con i bambini, dedicando alle storie narrate un tempo privilegiato, è una ricchezza che si tramanda ai propri figli. Cominciare quando ancora non possono capirne il significato aiuta a familiarizzare da subito con lo strumento libro, con i suoni e le parole. E poi parlare delle proprie letture, condividere le riflessioni, gli insegnamenti tratti, i sentimenti provati contribuisce a far crescere la voglia di provare cosa può portare la lettura.
“Nelle famiglie in cui i genitori amano la lettura - dice ancora Pennac - ma senza imporla ai figli, anche questi spesso leggono. La lettura è un comportamento che si può trasmettere: ai bambini infatti noi non trasmettiamo valori, ma comportamenti”.
Ecco, spesso, oltre all’accompagnamento all’inizio dell’esistenza di “lettore” di un bambino (con una delega di questo compito agli insegnanti) a chi cresce manca proprio l’esempio: vedere un genitore con un libro in mano, in un momento di relax è cosa rara. Gli spazi dedicati ai libri sono relegati ai margini, nascosti, talvolta anche inaccessibili per i piccoli di casa. Invece i bambini devono avere uno spazio loro a cui potere accedere in ogni momento per toccare, sfogliare. Poi certo, ci vuole anche un luogo privilegiato e protetto in cui custodire gelosamente (e sfogliare insieme, ogni tanto, con delicatezza e attenzione) i libri più preziosi, quelli che dovranno durare di più nel tempo.
Se la famiglia è felice quando può andare, tutta insieme, in una libreria, al mercatino dell’usato o in biblioteca per vedere se c’è qualche libro da portare a casa, allora la lettura sarà apprezzata. Se quando si deve andare a una festa di compleanno si pensa come regalo a un libro anziché qualsiasi altra cosa, si manifesta e si cerca di trasmettere l’amore per la lettura.
Un adulto che non accompagna un bambino al piacere della lettura, con ogni probabilità è una persona che non ha (ancora) scoperto lei stessa la ricchezza e la profondità della lettura, e in Italia, paese con tassi molto bassi di lettura, questo è purtroppo molto frequente.
Avvicinarsi alla lettura insieme ai bambini potrebbe essere una strada buona anche per gli adulti: spesso ci si troverà a condividere un libro che magari permette diversi livelli di lettura e che si dimostra piacevole e prezioso per tutti, al di là dell’età (penso ad esempio a libri come “Skellig” di David Almond, “Wonder” di R.J. Palacio o “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon).
In paziente attesa del libro giusto
L’esperienza insegna che il risultato, anche per un genitore che ce la mette tutta per trasmettere l’amore per la lettura, non è scontato: ogni figlio è diverso dall’altro, ognuno ha le proprie attitudini. Tuttavia, l’impegno messo in questo compito così prezioso non è mai buttato. Anche con la convinzione, come conclude Pennac, che “ci vuole tempo, ma prima o poi tutti riescono a trovare il libro giusto che diventa la loro personale porta d’accesso alla lettura”.