Vi farò pescatori di uomini

Rubrica Lettere in Redazione 01Il 22 giugno scorso, presso il convento cappuccino di Imola, il professor Saverio Gaggioli - autore del libro “Pescatore di uomini. Vita e opere del predicatore cappuccino padre Isidoro Nasci da Granaglione” – ha consegnato nelle mani di padre Dino Dozzi, superiore del locale convento, l’assegno con la somma di 800 euro, ricavati dalle offerte ricevute per la vendita del volumetto, per contribuire alla costruzione di una cappella polivalente nella missione del Dawro Konta (Etiopia). È il modo migliore per ricordare un grande evangelizzatore come padre Isidoro Nasci.

“Pescatore di uomini” è il titolo del mio libro riguardante la vita del predicatore cappuccino padre Isidoro Dante Nasci, nato nel 1877 a Casa Nasci in comune di Granaglione (BO), e morto nel 1953 a Bologna. Guardiano e vicario in diversi conve

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nti della regione, tra cui citiamo Budrio, Cesenatico, Santarcangelo di Romagna, Forlì e Casola Valsenio,  viene ricordato per la sua grande operosità che si traduceva in lavori di ristrutturazione degli edifici di culto, dei locali di fraternità e nel rinnovo dei paramenti sacri. Instancabile predicatore, compì numerose “Missioni al popolo”, riprese da quotidiani quali Il Resto del Carlino, L’Avvenire d’Italia e dal settimanale imolese Il Diario. La chiesa parrocchiale di Boschi di Granaglione ricorda sulla facciata, con una grande croce, le missioni predicate nel 1919, appena terminata la prima guerra mondiale. Anche nel corso di tale conflitto non si arrestò l’intensa attività di padre Isidoro: fu segretario del comitato creato per la realizzazione a Lugo della Casa del soldato, istituzione benefica di assistenza che fu visitata anche dal re e dall’asso dell’aviazione Francesco Baracca. Nel biennio 1917-18, padre Isidoro fu inoltre impegnato sul campo di battaglia, come vice Cappellano militare della 7ma Compagnia di Sanità. Per questo suo impegno venne insignito dell’onorificenza di cavaliere dell’ordine della corona d’Italia e di medaglie al merito. Si segnala la grande amicizia, risalente agli anni di studio, che legherà tutta la vita padre Isidoro a padre Gherardo da Bevilacqua, Ministro provinciale dei cappuccini prima, vescovo di Comacchio poi ed infine arcivescovo titolare della diocesi turca di Pompeopoli. Nonostante i suoi impegni, padre Isidoro non ha mai dimenticato le sue radici, il suo paese di montagna, Casa Nasci, dove ritornava volentieri per incontrare i parenti e dire messa nell’oratorio dedicato a Sant’Antonio e costruito dalla sua famiglia nel 1703 e per due secoli di proprietà della stessa. Tale oratorio nel 1903 venne ceduto dal babbo di padre Isidoro e dai suoi fratelli alla Chiesa, poiché non era più possibile far fronte alle spese di gestione e restauro degli affreschi ivi contenuti.

La ricerca per il volume, iniziata alcuni anni fa su impulso e grazie ai racconti della signora Vittorina Nasci Zulato, nipote del frate e mia nonna, è partita da lettere e foto trovate in famiglia, per poi proseguire presso l’archivio e la biblioteca della Curia provinciale cappuccina e gli archivi parrocchiali, grazie alla collaborazione della Cancelleria arcivescovile bolognese. La pubblicazione gode del patrocinio del Comune di Granaglione e di aziende private.

Saverio Gaggioli