Il corpo ultimo scorso

Il confine hard/tabù nei commenti dei lettori di “Messaggero Cappuccino”

 a cura della Redazione

Redazione 01-foto-di-Leonora-GiovanardiSono cose da dirsi?

In questo numero si parla del piacere. E dal piacere al corpo il passo è breve.

L’ultimo numero di MC del 1984 (il “numero di Natale” gridò qualcuno schifato) parlò appunto del corpo, toccando aspetti insoliti per una rivista cattolica, il nudismo per esempio. Come un uragano piovvero sulla Redazione lettere di ogni tipo e origine, di laici, sacerdoti, suore, terziari, atei, fedeli di altre religioni in veste di semplici lettori o di insegnanti o di responsabili di fraternità di francescani secolari. I toni battaglieri sia di chi era contro che di quelli a favore del numero (furono coinvolti anche i cavalli umani di Alessandro Casadio) provocano a distanza di tanti anni un po’ di nostalgia, abituati ormai a reazioni sempre più modeste a ogni cosa.
Ma perché parlare del corpo in una rivista come Messaggero Cappuccino può creare tante reazioni? Invece di cercare possibili risposte, ecco una piccola carrellata dei commenti dei lettori di allora, decisi in egual misura a strappare o a rinnovare l’abbonamento, per misurare le reazioni di oggi, a distanza di oltre trent’anni e di molti cambiamenti nella società.

Spett.le Redazione,

dopo aver ricevuto il vostro ultimo numero, vi sottopongo - in carità e serenità - due logiche conseguenze a cui sono arrivato: a) vi invito a sospendere immediatamente l’invio della vostra rivista, perché sono rimasto molto stupito e profondamente offeso da certi scritti, disegni e foto, che avrei pensato solo di possibile pubblicazione su fogli antireligiosi o atei; b) vi invito a ripensare molto seriamente alle conseguenze che, volenti o no, i vostri scritti portano alle anime dei giovani e meno giovani che vi leggono. Di vero cuore spero arriviate a tirare qualche conseguenza positiva, che porti il vostro periodico su indirizzi e contenuti più ordinati al cuore di Dio e degli uomini (non cavalli), che non al vostro attuale modo di vedere…

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Riteniamo, di comune accordo, di non dover più rinnovare l’abbonamento, per il motivo che la vostra rivista non corrisponde allo spirito francescano della nostra Fraternità, per gli scritti, per le frasi, per le illustrazioni poco edificanti in essa contenuti (vedi MC n. 6/1984 su «Il corpo»). Ci giudicherete antiquate, ma anche le giovani consorelle sono rimaste turbate…

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Davanti ai vari articoli sul corpo, firmati da fr. Gianessi, in coscienza non posso tacere, senza inviare la mia protesta per tale stampa addirittura oscena. Tali articoli, indecorosi nel contenuto e nel frasario, offendono la mia coscienza di cattolica impegnata, anche se, per un laico, parrebbe disdicevole prendere la penna per disapprovare e correggere errori commessi da un sacerdote e religioso, che dovrebbe essere maestro di buoni costumi. Protesto per i titoli che riflettono, purtroppo, una mentalità facile ad un frasario poco o niente casto e per le figure provocanti. Si tratta di travisamento del buon costume, di esaltazione del materialismo, del nudismo, temi tutti ben lontani dalla concezione evangelica. È grave offesa a Dio, alla dignità umana, prospettare, con sfacciata disinvoltura, il corpo umano come strumento atto a svolgere bassi istinti e funzioni fisiologiche, mentre Dio lo ha creato con l’altissimo compito di custodire l’anima umana immortale…

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Grazie del numero di MC sul corpo: ho ammirato i vostri articoli e il vostro stile fresco e spregiudicato…

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L’editoriale del vostro numero sul corpo è volgare: ha abbassato il corpo alla più assoluta materialità in forma unicamente dispregiativa. Dà solo la sensazione di odio contro il corpo. Il tema, poi, è assolutamente fuori luogo per una rivista religiosa.

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Ho ricevuto ultimamente alcuni numeri di MC e li ho apprezzati tantissimo. Avete fatto di questo bimestrale un messaggero della perfetta letizia, che viene dalla povertà volontaria, cioè dal fiducioso abbandono nelle braccia del Padre, che nutre i passeri del cielo e veste splendidamente i gigli del campo…

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Non vorrei che le offerte che mando per le Missioni servissero anche per le spese della carta, stampa e personale che scrive gli articoli di MC, perché l’intenzione è di spenderle per la diffusione del santo Vangelo, non per la cronaca ordinaria o deleteria, da messaggeri di satana…

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Ho ricevuto il numero di MC dedicato al corpo. Mi voglio congratulare vivamente per la realizzazione di tutto il dossier: sia per la scelta dei temi che per la documentazione grafica. Ad maiora!

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Ho ricevuto il vostro adesivo in cui viene detto che «MC è dialogo». Apprezzo moltissimo la vostra rivista che ritengo all’avanguardia, sia come linguaggio - una volta tanto non da preti - che come complessità di problemi psicologici, legati veramente alla casistica dei tempi. Non capisco, però, come una rivista di questo genere non lasci spazio all’intervento dei lettori…

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Nella sala d’aspetto del mio medico. Ho letto il vostro numero dedicato al corpo: l’ho trovato molto interessante. Potete inviarmene 23 copie per i miei alunni?

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Redazione 02-Il-corpo-ultimo-scorsoApprofitto per dirvi che ho letto il numero del «Nudo» o del «Corpo», gli sfoghi di anime candide, i loro lamenti e il plauso di altri lettori. Mi pare di poter dire che la questione spiegata e dibattuta senza malizia nel testo bisognava che, un giorno o l’altro, pigliasse quota all’insegna dell’«omnia munda mundis» (tutto è puro per i puri)…

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Congratulazioni per il numero dedicato al «Corpo»: è stato un buon lavoro e, vi assicuro, molto apprezzato. Dopo averlo letto, ho avuto una ventata di speranza per il desiderio di collaborare e di venire a conoscervi. C’è bisogno di queste voci, di queste ventate profonde, che considerino l’uomo al di là delle etichette e delle divisioni…

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Confesso una certa meraviglia che i frati siano capaci di cose così intelligentemente al passo con le esigenze dei giovani…

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Redazione 03-Il-corpo-ultimo-scorsoÈ la prima volta che mi capita di aver voglia di scrivere ad una rivista o ad un giornale e, ironia della sorte, me ne è venuta leggendo MC. Ironia della sorte perché io non sono credente o, almeno, sicuramente non sono cattolico; vuoi perché ho rifiutato, appena potuto, una cosa che fin dalla prima infanzia mi è sempre stata imposta, vuoi perché il potere temporale della chiesa ha sempre (per me) sminuito e screditato la parola di Cristo e del suo seguace Francesco. E poi nella mia ricerca per dare un senso alla mia vita ho incontrato tanti altri profeti e illuminati che non esito a mettere sullo stesso piano di Cristo e che mi hanno aiutato a cercare la mia dimensione di uomo in questo universo.

Quello che mi ha colpito di MC è che è la prima volta che un giornale religioso affronta argomenti che fanno parte del mio mondo, dei miei interessi quotidiani: il corpo, il gioco, la preghiera, il carcere visti e sezionati in monografie che mi trovano spesso consenziente almeno sui contenuti. E dentro di me è scattata una molla: mi piacerebbe conoscerli questi frati che scrivono e pensano meglio di tanti laici benpensanti…