In missione, raccogliendo un invito di papa Francesco a prenderci cura dei deboli, si prepara e invita i lettori a prepararsi ad affrontare un’estate di solidarietà e volontariato, attraverso le tante proposte missionarie organizzate a sostegno di fratelli e sorelle che hanno bisogno e che spesso non hanno neppure la forza di chiedere aiuto

Saverio Orselli

Forti nell’amore di Dio

Da uno spunto di papa Francesco, la molla per donare il proprio tempo

Rubrica in Missione 01 - Il campo di lavoro in Romania si svolgera' dal 24 luglio al 9 agostoPerché nessuno rimanga indietro

«Piccoli ma forti nell’amore di Dio, come san Francesco d’Assisi, tutti i cristiani siamo chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo» (216).

Questa breve e intensa citazione, tratta dall’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium di papa Francesco, è l’ideale filo conduttore nella presentazione dei Campi di lavoro che segneranno questa estate, durante la quale siamo tutti chiamati a prenderci cura di coloro che hanno bisogno del nostro aiuto.
Ancora papa Francesco ci ricorda, infatti, che «tutti noi cristiani siamo chiamati a prenderci cura dei più fragili della Terra. Ma nel vigente modello “di successo” e “privatistico”, non sembra abbia senso investire affinché quelli che rimangono indietro, i deboli o i meno dotati possano farsi strada nella vita. È indispensabile prestare attenzione per essere vicini a nuove forme di povertà e di fragilità in cui siamo chiamati a riconoscere Cristo sofferente, anche se questo apparentemente non ci porta vantaggi tangibili e immediati…» (209-210).
Per non farci travolgere dal perverso modello che considera senza senso investire forze e impegno perché i deboli non rimangano indietro, le opportunità che l’estate cappuccina emiliano-romagnola offre sono importanti, a partire dai due Campi organizzati dal 25 luglio al 9 agosto, entrambi rivolti a portare aiuto a persone lontane, come i disabili che saranno protagonisti del Campo “Volontariato ad Antiochia”. Nella città turca dove l’Apostolo Paolo iniziò la sua opera di evangelizzazione, dodici volontari maggiorenni potranno condividere le giornate con i ragazzi disabili del Centro Zirem, organizzando le tante attività che possono portare un po’ di serenità, dal colorare al chiacchierare, dal cantare al più semplice scambio di un sorriso.
Nello stesso periodo a Sighet, in Romania, si terrà il Campo di solidarietà missionaria, aperto a una trentina di volontari che abbiano compiuto 17 anni. Dopo anni di rodaggio, anche il prossimo Campo permetterà a ogni partecipante di stare vicino alle persone in difficoltà tramite il servizio, l’animazione e la condivisione di esperienze di fede, rispondendo al mandato missionario che unisce tutti i cristiani. I punti di riferimento delle attività saranno il Centro Giovanile, le parrocchie, l’orfanotrofio, le case-famiglia, senza dimenticare uno spazio per la riflessione e il silenzio. Seguendo un modello collaudato, una quindicina di famiglie di Sighet ospiteranno ognuna due volontari.

Rubrica in Missione 02 - Per partecipare la campo di lavoro e formazione missionaria di Imola occorre prenotarsiVi chiamerò dalle genti

Dal 17 agosto al 4 settembre torna il grande Campo di lavoro e formazione missionaria a Imola, con l’immancabile Mercatino dell’usato, che forse sarebbe più giusto, vista la dimensione, definire ipermercatino. In questo caso l’età minima richiesta è 16 anni e i posti disponibili sono novanta, anche se alla fine del campo, grazie al ricambio continuo di volontari, il numero dei partecipanti in genere si moltiplica per tre, se non addirittura per quattro. In questo caso, a differenza di Sighet e Antiochia dove i volontari vanno a condividere le giornate con persone bisognose, l’attività principale è l’allestimento negli spazi del grande convento imolese, un tempo utilizzato come seminario serafico, del Mercatino dell’usato, senza dimenticare la raccolta degli oggetti da vendere e l’apertura al pubblico interessato all’acquisto dei materiali raccolti. Il tutto per poter inviare ai missionari impegnati nel Dawro Konta, in Etiopia, la somma necessaria a coprire interamente (o solo in parte se il Campo va così così...) i costi di un progetto che cambia di anno in anno. Dopo aver realizzato negli anni passati scuole, dispensari, strade, opere di riforestazione, pozzi, asili, il sogno del prossimo Campo di Imola sarà la costruzione di alcune sale polivalenti, utilizzabili come scuola e come cappellina, nei villaggi dei Seferà - le popolazioni trasferite nel recente passato in zone disabitate - dove ancora non esistono strutture di questo genere. Un sogno quello dei campisti alla cui trasformazione in realtà arriveranno a portare il proprio contributo, grazie alla collaborazione con SCI, il Servizio Civile Internazionale - che con il Centro missionario diocesano promuove il Campo di Imola - molti volontari anche da Paesi esteri, rendendo l’ambiente del Campo interessante da molti punti di vista, non ultimo la possibilità di un vivace scambio culturale e linguistico. Lo slogan di quest’anno - come sempre un gioco di parole più o meno sgangherato - è “Dawrò una mano!”, ripetuto su decine di manifesti e migliaia di volantini.
In anticipo in luglio rispetto al Campo di lavoro di Imola, più piccoli e certamente meno caotici, ci sono i due Campi di Valdragone nella Repubblica di San Marino e di Urbania. Il primo, organizzato in collaborazione con la diocesi di San Marino-Montefeltro, si svolgerà dal 12 al 19 luglio, mentre il secondo è in programma dal 19 al 26 luglio; in entrambi i Campi sono attesi venticinque volontari che abbiano compiuto 16 anni, pronti a lavorare per sostenere i progetti in Etiopia.

Rubrica in Missione 03 - Anche quest'anno verra' fatto il viaggio-esperienza in Etiopia dal 26 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016 Viaggio di animazione e consapevolezza

Finita l’estate, rimarrà un ultimo appuntamento a disposizione di diciotto maggiorenni che, dal 26 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016, potranno vivere l’esperienza del Campo di animazione missionaria in Dawro Konta (Etiopia), dove, oltre a condividere la vita dei missionari e visitare le comunità in cui sono presenti le stazioni missionarie, potranno vedere lo stato dei lavori di costruzione delle sale polivalenti a cui è stato dedicato il Campo di Imola. Se mai fosse necessaria, questa è la migliore garanzia che i fondi raccolti vengono utilizzati in modo serio e per non offrire a i paladini del «modello “di successo” e “privatistico”» di cui parla papa Francesco, l’opportunità di sbandierare ulteriormente i propri convincimenti utilizzando la disonestà di pochi, per screditare l’impegno di molti. La prossima estate, nei vari Campi, ci sarà spazio per tutti quelli che hanno voglia di lavorare, senza distinzione tra giovani e adulti, perché il volontariato serio non va in pensione e neppure è esclusiva dei ragazzi.