Grazie, sorgente viva!

Rimini, 14 giugno 2014

Le campane suonavano mezzogiorno: era l’ora dell’Angelus, quando tu silenziosa te ne sei

andata; la Madonna, la Vergine del sì, ti ha presa per mano e ti ha condotta allo Sposo nella festa di nozze senza fine.

Ti sei lasciata preparare a questo incontro, giorno dopo giorno alla scuola di Maria che tanto amavi e che ti ha guidata a nutrire il tuo spirito della Parola di Dio.

Colmavi la tua sete di vedere il volto di Dio con la Parola su cui sostavi fedelissima e puntualissima, ogni giorno, precedendo tutte, e te ne stavi beata là nel primo banco, quasi tu avessi fretta poi di spiccare il volo verso la visione piena e senza veli.

La malattia ha bussato presto alla tua porta e tu l’hai accolta come “sorella” e ti sei incamminata con lei con la semplicità e la normalità più grandi, come se così dovesse essere e niente più. Ti sei lasciata penetrare dalla croce, ti sei lasciata forgiare il nuovo volto, quello di sposa del Cristo crocifisso morto e risorto e i suoi lineamenti piano piano han cominciato ad apparire sempre più chiari sul tuo stesso volto che diventava sempre più luminoso. Ti sei arresa al volere del Padre, ti sei abbandonata a quelle mani che misteriosamente disegnavano la tua vita rendendola dono pieno e incessante a Dio e ai fratelli.

Quando ti dicevo: «Chiedi anche tu al Signore il dono della guarigione», tu mi rispondevi che non potevi, perché era troppo quello che avevi ricevuto dalla malattia, al che io replicavo: «Allora, chiedi la guarigione a nome mio», e tu chinavi il capo.

Sei divenuta sorgente dell’acqua viva che è Dio e han cominciato a venire a te a dissetarsi sempre più numerosi fratelli e sorelle provati anch’essi dalla vita e alla ricerca di luce.

Suor Ornella, ora sei in Dio, ove ha trovato compimento finalmente ogni tua aspettativa, ogni tuo anelito, ogni tua sete di vedere e incontrare il suo volto.

Volevo semplicemente ringraziarti, suor Ornella, per quello che sei stata per noi, con noi e fra noi: una vera sorella, che si è arresa a Dio, che ha dato tutto a Dio, che si è abbandonata nelle sue mani come una bambina nelle braccia del suo papà.

Grazie, suor Ornella, di aver camminato fra noi e di averci insegnato a seguire Gesù nel dono totale di noi stesse, nella gioia e nella malattia. Grazie per come hai accolto sorella morte. «Così muoiono le suore sante», mi diceva ieri un sacerdote che ti ha conosciuta.

Grazie suor Ornella e arrivederci in cielo!

suor Adriana Bianchi
superiora generale