La storia ci consegna un millenario rapporto tra potere religioso e potere politico. Abbiamo chiesto a don Paolo Cugini, prete della diocesi di Reggio Emilia e per quindici anni missionario fidei donum in Brasile, di parlarci della sua esperienza e del Movimento Fede e Politica di Tapiramutá che offre risposte evangeliche alla situazione di crisi e cerca di combattere la rampante corruzione politica nelle amministrazioni locali.

Barbara Bonfiglioli 

Il vangelo ci può cambiare

La nascita dei comitati 9840 per combattere, in Brasile, contro la corruzione

di Paolo Cugini
prete della diocesi di Reggio Emilia, per 15 anni missionario in Brasile

Rubrica Religioni in dialogo 01 (Paolo Cugini) Manifestazione contro la corruione politicaUn popolo reso schiavo

Sembra strano pensare che il sacro possa essere l’ambiente privilegiato per esercitare il potere politico. In America Latina il vangelo è stato imposto con la spada. I neri strappati dalle loro capanne in Africa dovevano convertirsi durante il tragitto in nave verso la nuova Terra: quando entravano a Salvador de Bahia erano già tutti cristiani.

Gilberto Freyre, uno dei maggiori antropologi del Brasile, nel suo libro Casa-Grande e Senzala, racconta come i neri dell’Angola, dopo essere stati barbaramente strappati dalle loro case e culture, subivano violenze nelle case dei signori portoghesi, chiaramente cattolici. Nella Casa Grande c’era sempre la cappella dove il prete celebrava la messa, alla quale assistevano i signori, con la famiglia e gli schiavi. Si è formato una sorta di connubio tra potere e religione che ha segnato profondamente il popolo brasiliano e che ancora oggi è possibile cogliere in alcune regioni. Nella prima parrocchia che mi è stata affidata in Brasile, a Miguel Calmon - una città di trentamila abitanti divisa in circa settanta comunità ecclesiali di base (CEBs) - ho scoperto, dopo circa un anno d’intenso lavoro pastorale, che negli organismi pastorali principali i coordinatori appartenevano alla massoneria locale. Il sindaco di questa città mi disse un giorno che, per riuscire ad attrarre le simpatie dei cattolici, prima delle elezioni del 1996, gli era stato proposto dal suo gruppo politico - quasi totalmente legato alla massoneria - di diventare il presidente della festa della Patrona: l’Immacolata Concezione. Le feste patronali nelle piccole città di Bahia attraggono migliaia di persone. Seppur perplesso il candidato sindaco accettò e vinse poi le elezioni a furor di popolo.

Rubrica Religioni in dialogo 02 (Paolo Cugini) Manifestazione del primo maggioConnubio tra politica e religione

Il Nordest brasiliano è caratterizzato da una diffusa povertà dovuta al clima semiarido, ma, soprattutto, alla classe politica estremamente corrotta che non permette uno sviluppo sociale. Non è un caso se il 70% dei sindaci eletti nel Nordest nel 2012 sono medici, che sfruttano il rapporto con i clienti, per la grande maggioranza poveri. In molti casi l’ospedale principale della città è del medico sindaco, che attende con grande cura i suoi elettori e con molta meno cura chi ha votato contro. I medici sono spesso i grandi latifondisti che entrano in politica per mantenere tutti i loro privilegi. È da considerare che nelle città dell’interno della Bahia l’unica, o quasi, fonte di rendita è il Municipio, nelle cui casse entrano i soldi per i settori fondamentali. Ciò significa che il sindaco delle città brasiliane detiene un potere enorme, perché ha accesso ad un bel gruzzolo. Il gruppo che va al potere garantisce a coloro che l’appoggiano un lavoro, per lo meno per un membro della famiglia. I più scalmanati e fanatici del gruppo sono coloro che occuperanno i posti chiave nei settori più importanti dell’amministrazione: salute, educazione, infrastrutture. Questo spiega l’arretratezza culturale ed economica di questa regione: se i posti chiave dell’amministrazione pubblica sono aggiudicati non su base di concorsi, che valutano specifiche competenze, ma sul maggiore o minore servilismo, allora la possibilità di progettare qualcosa di positivo e a lunga scadenza muore sul nascere. È facile intuire che i politici corrotti vengono eletti anche dalle fasce povere della società, perché i poveri non si aspettano nulla dal potere politico: sono abituati a subire e a prendere quello che viene, ringraziando addirittura per il poco ricevuto.


Il dibattito a livello della gente

Come fare a scardinare queste logiche di corruzione? Soprattutto, come aiutare i poveri a prendere coscienza della loro miseria culturale e morale, per incominciare a ribellarsi contro ogni forma di umiliazione e sopraffazione? Queste domande chiedevano risposte plausibili. Nei gruppi di lettura popolare della Bibbia, svolta sia con i giovani sia con gli adulti, abbiamo capito che in un simile contesto non è possibile annunciare il Vangelo senza fare qualcosa per aiutare i poveri a liberarsi dalla schiavitù dei politici corrotti. Siamo così entrati in contatto con il Movimento Fede e Politica, sorto negli anni ’80 in Brasile e molto diffuso in America Latina. La lettura dei testi dei fondatori del Movimento, tra questi Leonardo Boff e Frei Betto, ci ha aiutato a capire l’importanza dell’organizzazione. I corsi di formazione politica sono stati il primo importante risultato di questo lavoro di “coscientizzazione”, i cui obiettivi sono aiutare le persone a riflettere sul significato della politica, conoscere le leggi del Brasile in materia di corruzione ed organizzarsi fra loro per farle rispettare. Modificare costumi radicati da decenni non è facile, soprattutto nelle regioni del Nordest brasiliano caratterizzate dall’assenza di vigilanza e di autorità giudiziaria che possano accompagnare dal punto di vista giuridico l’andamento corretto di un’elezione municipale nel rispetto delle leggi. Per questi motivi abbiamo incentivato la costituzione dei comitati cittadini 9840 (dal nome della legge contro la corruzione politica), perché ci fosse un controllo sull’acquisto dei voti e sull’uso della macchina amministrativa ed, inoltre, abbiamo presentato la nostra proposta ai giovani nelle scuole, non ancora compromessi con i partiti politici.
Riportare il dibattito politico a livello della gente, soprattutto delle persone che stanno soffrendo economicamente di più in questo periodo di crisi, è ciò che abbiamo appreso da queste esperienze in terra brasiliana. I poveri, anche qui in Italia, hanno bisogno di sentirela Chiesavicino a loro, compagna di strada al proprio fianco. Uscire dai comodi cammini assistenzialisti per incamminarsi sul percorso del buon Samaritano, richiede volontà di conoscere le leggi, di formarsi, di formare e, spesso e volentieri, di lottare contro coloro che non intendono mollare i loro privilegi.

Dell’Autore segnaliamo:

Rivoluzione. Quando il Vangelo smuove le montagne
EMI, Bologna 2014, pp. 224