Anche gli incaricati dei beni culturali dei cappuccini dell’Emilia-Romagna hanno partecipato all’annuale incontro organizzato a Roma da Luigi Martignani, direttore della Biblioteca Centrale dell’Ordine. A Faenza è stata finalmente restaurata la Via Crucis dei cappuccini. Viene poi ricordato padre Gianantonio Salvioli da San Martino in Rio.

Paolo Grasselli

Luoghi di vita che ridanno vita

Un corso di formazione per operatori religiosi e laici di biblioteche, archivi e musei cappuccini

di Davide Dazzi
direttore della Biblioteca di Reggio Emilia

Convento1Imparare sempre di più

Padre Luigi Martignani, direttore della Biblioteca Centrale Cappuccini (BCC) presso il Collegio San Lorenzo da Brindisi a Roma, invita ormai ogni anno all’incontro per operatori religiosi e laici di biblioteche, archivi e musei cappuccini. Quest’anno l’incontro è iniziato il 29 agosto e terminato il 2 settembre.
Una settimana di intenso lavoro dove è stato illustrato l’OPAC su internet ed i sistemi informatici in uso presso l’Archivio Generale Cappuccini, la Biblioteca Centrale Cappuccini, il Museo Francescano. È continuato lo studio del Vademecum per i beni culturali dell’Ordine, già iniziato l’anno scorso, rivolto a dare indicazioni sull’argomento in modo da assumere comportamenti comuni e condivisi.
Le lingue usate sono l’italiano e l’inglese partecipando cappuccini e operatori laici di diverse nazionalità. Per il Polo Culturale dei cappuccini dell’Emilia-Romagna hanno partecipano Paolo Grasselli, Nadia Calzolari e il sottoscritto.
Al Collegio San Lorenzo da Brindisi si ha veramente l’idea dell’internazionalità dell’Ordine e dei cappuccini: ci si trova a vivere alcuni momenti con centocinquanta studenti cappuccini provenienti da tutto il mondo per frequentare le università romane. Li incontri sorridenti e cordiali, naturalmente tutti giovani, con in bocca l’immancabile saluto di “Pace e bene”.


La solerzia e l’efficienza del padre Martignani e dei suoi collaboratori in biblioteca, in archivio e nel museo hanno permesso di svolgere tutto il programma. Si è approfondito e discusso il testo del Vademecum, elaborato da un apposito gruppo di lavoro su incarico del ministro generale Mauro Jöhri. In esso viene indicato anche il comportamento da tenere per gli archivi e le biblioteche nei casi di chiusura di conventi. Ci sono dei patrimoni che non vanno dispersi.
Suddivisi in gruppi di lavoro, diverso tempo è stato dedicato alla conoscenza dei sistemi informatici, prendendo come punto di riferimento quelli attualmente in uso presso l’Archivio Generale, la Biblioteca Generale e il Museo Francescano. Si è sottolineata l’importanza della collaborazione tra le istituzioni culturali dell’Ordine e si è trattato pure dell’Anagrafe delle Istituzioni culturali cappuccine.
Tutti hanno avuto modo di confrontarsi sui temi trattati, di dare il proprio contributo. Non è mancato il nostro. Abbiamo portato il materiale prodotto, lo abbiamo illustrato in gruppi ristretti e nei momenti assembleari, abbiamo descritto la nostra realtà e le nostre attività. Abbiamo avuto incontri particolari con i responsabili di musei cappuccini molto vivaci come, ad esempio, Milano e Genova, con i quali gli scambi sono frequenti durante l’anno.
Interessante la visita prolungata al Museo Francescano, dove una documentazione iconografica di santi e di personalità eminenti della tradizione francescana e oggetti consueti della vita dei cappuccini testimoniano veramente la continuità e la ricchezza di un percorso storico.

Image 066 (2)Valorizzazione dei beni culturali

Si è sottolineato in diverse occasioni l’importanza dei beni culturali, riprendendo anche per il museo le parole dell’ex ministro generale dei cappuccini, padre Flavio Roberto Carraro, in una lettera circolare dove si legge: «Siano in particolar modo favoriti i musei di vita cappuccina quali utili ed efficaci strumenti di informazione, formazione ed evangelizzazione».
La parola “evangelizzazione” è ricorsa diverse volte fino a vedere in questa linea la finalità principale della tenuta, della valorizzazione, della messa a disposizione dei beni culturali. L’espressione beni culturali qui comprende soltanto cose mobili, che hanno interesse storico ed artistico e il Vademecum abbraccia tre ambiti tradizionali della cultura: archivio, biblioteca, museo dell’Ordine. A questi se ne aggiunge un quarto: i luoghi cappuccini.
La grande importanza che l’Ordine anche oggi dà al settore è stata ulteriormente sottolineata dalla visita che il ministro generale ha voluto fare ai corsisti durante i lavori. Ha portato il suo saluto, il suo incoraggiamento, la garanzia che il risultato dei lavori fatti verrà tenuto in considerazione nell’elaborazione definitiva del Vademecum per i beni culturali dell’Ordine.
Interessante corollario ai lavori è stata la visita alla Biblioteca Apostolica Vaticana.