Questo folle sentimento che

L’amore è un giardino da curare continuamente, secondo la stagione

di Raffaello Rossi

direttore del Centro di consulenza familiare psicopedagogica di Bologna

Rossi 01 (Tanya Little)La radice dell’amore

In alcuni studi di Robert Sternberg si evidenzia come, nella coppia della società occidentale, col tempo diminuiscono capacità di comunicare, attrazione fisica, piacere di stare insieme, interessi comuni, capacità di ascoltare, rispetto reciproco, trasporto romantico. Parrebbe inevitabile che il tempo eroda l’entusiasmo misterioso e totalizzante dell’innamoramento. È davvero così? Forse è bene risalire la corrente e iniziare col chiedersi cosa intendiamo col termine innamoramento.

L’innamoramento viene spesso descritto come un improvviso legame che si crea tra due persone, senza un chiaro atto di scelta e di piena consapevolezza. Come parola non è presente in tutte le lingue e dove essa manca, come in francese o in inglese, si usano perifrasi per sottolineare l’atto improvviso che lega due persone, oppure la forma romantica di questo rapporto. Nello stereotipo dell’innamoramento troviamo descrizioni del soggetto come se vivesse in sospeso, tra le nuvole, completamente assorbito dal sentimento ed estraniato dalla realtà quotidiana.

La matrice linguistica delle passioni è comune sia alle lingue europee che a quelle orientali: eis. Questa matrice allude al movimento, alla velocità, al sacro, alla sessualità, all’ira e all’ispirazione poetica. Un unico filo linguistico unisce queste aree semantiche. Questa matrice è riscontrabile nello spagnolo ir, nel latino ire, con significato originario di correre veloce, simile alla e che rappresenta la dinamica dell’allontanamento (anche e-mozione come uscire fuori, manifestare, andare verso). In sanscrito e in vedico derivano hiaros, isirah, come vivo, vigoroso, spirito ardente, tipiche qualità del divino. In greco è hieros, il sacro, invaso dagli dei. Da cui ieratico (sacro), gerarchia e geroglifico (segno sacro scolpito).

Notiamo come ieratico ed erotico abbiano la stessa derivazione linguistica e afferiscano al mistero delle passioni. Nel corso degli ultimi anni sono stati programmati computer che individuano le emozioni meglio di quanto possa fare il soggetto stesso che le prova, ma per quanto utilizziamo la scienza e la tecnica, analizzando anche alcune reazioni chimiche particolari a livello cerebrale, ciò che attrae e lega due persone resta avvolto, io ritengo per fortuna, nell’oscurità.

L’innamoramento è la fase iniziale di un mistero ancora più grande (l’amore) e si caratterizza per una forte tendenza all’assolutizzazione del rapporto, ad una sua esclusività, tanto da portare la coppia a cercare di restare da soli, tagliando in parte fuori la cerchia delle amicizie consuete. Nell’innamoramento l’altro viene idealizzato, i suoi difetti restano nell’ombra, il legame è quasi fusionale. Forse per questo il passaggio dall’innamoramento all’amore è particolarmente delicato e ci chiede una concreta disponibilità alla crescita personale e relazionale.

L’amore nelle lingue indoeuropee si esprime ruotando attorno alla lettera M o alla lettera L, lettere che simbolizzano i gesti della bocca e della lingua nell’allattamento al seno materno. Amore è relazione tra madre e figlio come simbolo del legame e del bene indistruttibile con la radice ma di madre che si rispecchia in am di amore. L’amore tra uomo e donna è la più grande delle passioni e deriva da movimento; significa: vivo, vigoroso, ardente, divino, sacro; è associato all’ira e alla sessualità, ma soprattutto, come immagine, ci conduce al rapporto con la madre come legame di bene indistruttibile e che offre nutrimento. 

Rossi 02Livelli e leggi dell’amore

Carl Gustav Jung distingue diversi livelli di amore. Il livello più basso è l’amore del servo per il padrone. Questo amore ha come legge la paura; si caratterizza su una forte trascendenza e una grande distanza di ruoli e potere tra i soggetti coinvolti. Segue l’amore come amicizia. Esso ha come legge la consapevolezza e si caratterizza per il rilievo che in esso hanno stima, rispetto, reciprocità; in questa fase l’amore è atto spontaneo, forma nobile di simpatia.

Ad un livello superiore l’autore pone l’amore del genitore per il figlio (e viceversa). La legge di questo amore è la cura, il legame affettivo sentito come responsabilità e come trasporto; come ruolo educativo o maieutico; con questo amore si alleva anche il bambino spirituale che è in noi. Un amore ancora più elevato è l’amore dello sposo per la sposa (e viceversa). La sua legge è la complementarietà; esso ci chiede di chiarire e proteggere la nostra identità individuale per poterla esprimere nel legame con l’altro creando un nuovo soggetto di vita, il noi. È quindi un progetto comune, in cui il sacrificio non è per l’altro/a, ma per la relazione e il progetto d’amore stesso. È una scelta ripetuta quotidianamente e una volta per tutte. A mio parere, forse solo la dimensione del sacramento consente di decodificare questo tipo di progetto di vita, altrimenti inspiegabile.

L’amore all’ultimo livello è l’amore nell’uno tutto e per l’uno tutto. Il mistero è ancora più fitto, impenetrabile e ci chiede di immergerci completamente con l’essere che è amore. Jung aveva fatto scolpire sul portone della propria casa la scritta: «Vocatus atque non vocatus Deus aderit». Mi piace interpretare questa sorta di inevitabilità dell’incontro con Dio come l’elemento più profondo del mistero di quell’amore che parte dall’innamoramento e che dobbiamo coltivare nel tempo con ogni cura possibile.

L’amore è spesso visto come compagno della follia. Per concludere possiamo cercare di comprenderne il motivo leggendo questo breve racconto. 

Rossi 03Il nascondino dei sentimenti

Un giorno si riunirono insieme tutti i sentimenti della terra. Pazzia, dopo che Noia si era presentata per la terza volta, fece una proposta: giochiamo a nascondino! Interesse aprì gli occhi e chiese spiegazioni, mentre Entusiasmo si mise a ballare. I sentimenti accettarono il gioco che venne spiegato da Pazzia aiutata da Vitalità e da Allegria. Verità preferì non nascondersi, ma si mise in disparte attendendo. Superbia sentenziò che il gioco era troppo sciocco, ma in realtà la infastidiva di non avere avuto lei l’idea. Pigrizia si lasciò cadere dopo alcuni passi. Fede volò in cielo. Invidia si nascose all’ombra del Trionfo che intanto era salito in cima ad un albero. Generosità non riusciva a nascondersi in quanto ogni posto le sembrava perfetto per qualcun altro. Timidezza si nascose tra le fronde di un albero e Voluttà tra le ali di una farfalla. Egoismo si procurò il nascondiglio migliore, riparato e caldo, e chiuse la porta alle sue spalle. Menzogna si nascose in fondo all’oceano, ma non era vero. Passione e Desiderio si tuffarono in fondo ad un vulcano. Amore indugiava e, non sapendo dove nascondersi, si accovacciò in un cespuglio di rovi. Pazzia trovò uno alla volta tutti i sentimenti. Talento era nell’erba fresca, Angoscia in una grotta buia, Menzogna dietro l’arcobaleno. Oblio si presentò da solo perché si era dimenticato che stavano giocando a nascondino. Solo Amore non si trovava. Pazzia lo cercò ovunque. Ad un tratto si udì un urlo: Amore, alzandosi, si era ferito gravemente agli occhi con le spine dei rovi. Pazzia pianse amaramente, pentendosi per quel gioco strano che aveva proposto. Per discolparsi Pazzia domandò perdono e promise che d’ora innanzi avrebbe sempre fatto da guida ad Amore.

Da allora, da quando i sentimenti giocarono a nascondino sulla terra, l’amore è cieco e la pazzia sempre lo accompagna.