Ingredienti: 1 città accogliente; 1 sacco da 10 kg di frati, suore e laici amanti di san Francesco; 1 mestolo di relatori; 1 dose abbondante di bambini, ragazzi e insegnanti; 10 cucchiai di artisti; 10 litri di volontari; 1 cucchiaio di sponsor; pubblico e visitatori curiosi in grande quantità; fratello sole q.b. (ma anche sorella pioggia, se c’è); letizia, gioia e spirito francescano in abbondanza; fede e preghiera per insaporire tutto.

Caterina Pastorelli

 

 

Rubrica Festival Francescano 01 (Ivano Puccetti)Ricetta per un evento

Negli incontri di preparazione del Festival Francescano tutta la fragranza del santo

Come si fa

Preparate una città bella e accogliente come Rimini, riempitela con 1 sacco di frati, suore e laici francescani, desiderosi di far conoscere i valori, lo stile e la semplicità di Francesco d’Assisi e fateli preparare a fuoco lento per almeno 12 mesi.

Una volta pronti, amalgamateli con 1 mestolo di relatori che sappiano affascinare i loro ascoltatori e parlare di temi di attualità, con una dose abbondante di bambini, ragazzi e insegnanti che partecipano alle attività didattiche. Dopo aver mescolato con energia questi primi ingredienti, aggiungete poco alla volta 10 cucchiai di attori, cantanti, musicisti e artisti di strada, che vogliano trasformarsi in novelli “giullari di Dio”. Diluite con 10 litri di volontari, facendo attenzione a non formare grumi che impediscano la riuscita fluida dell’evento.

Solo alla fine incorporate 1 cucchiaio di sponsor - se sono di più potete abbondare - e aggiungete a pioggia pubblico e visitatori da tutta Italia. Non dimenticate di insaporire con fratello sole quanto basta e naturalmente con letizia, gioia, fede e preghiera in abbondanza.

A questo punto, il vostro Festival Francescano è pronto: lo potrete essiccare al sole della Romagna per tre giorni e, alla fine, metterlo in un vaso capiente, per poterlo conservare e gustare per un anno almeno.

La ricetta del Festival Francescano nasce quasi per gioco, da un’idea di Melpyou, il portale dell’altruismo amico del Festival e di Messaggero Cappuccino, che nel suo blog ha lanciato “CucinaSaggia”, uno spazio in cui ogni realtà racconta gli ingredienti che rendono speciale la propria proposta e spiega come questi vengono “amalgamati” per ottenere la propria personale ricetta di amore e solidarietà.

Rubrica Festival Francescano 02 (Ivano Puccetti)Non si può prescindere dalle persone

La ricetta del Festival Francescano è una ricetta di gioia e di vera letizia che non può fare a meno di un ingrediente fondamentale: le persone. Religiosi, laici, volontari, collaboratori, assessori del Comune, tecnici, industriali, relatori, artisti… Uomini e donne, e spesso anche bambini, con i quali il Festival Francescano entra in contatto, non solo nei tre giorni dell’evento in piazza a Rimini, ma anche nei mesi precedenti di lavoro e di organizzazione del Festival. Mesi di incontri, di conoscenze, di relazioni da instaurare, coltivare e tutelare.

Ecco la risposta alla domanda che di frequente ci sentiamo ripetere quando raccontiamo del lavoro per il Festival Francescano: «Lavorate un anno intero per un evento di tre giorni? Ci vuole così tanto tempo?».

Sì, ci vuole un buon tempo, non solo per scegliere le location degli eventi, ottenere i permessi, definire il programma, noleggiare le attrezzature e preoccuparsi di ogni singolo dettaglio per garantire la “riuscita fluida dell’evento”, ma occorre un buon tempo soprattutto per incontrare ed entrare in relazione con gli altri, seguendo l’invito di papa Francesco che anche nella sua esortazione apostolica Evangelii gaudium ci ricorda di uscire verso gli altri, di rallentare il passo, di mettere da parte l’ansietà per guardare negli occhi e ascoltare.

È ciò che in questi mesi, sempre più concitati di organizzazione e di preparazione, si prova a fare, consapevoli che lo stile e l’anima del Festival Francescano passano anche da questi incontri, dal modo in cui ci si relaziona, dalla capacità di mettere sempre al centro la persona. Così ogni appuntamento di lavoro non è solo il momento in cui organizzare o decidere qualcosa rispetto al Festival, ma è un incontro, in cui ciascuno porta se stesso, la propria storia, i propri desideri, le proprie necessità…

A dire il vero non tutti gli appuntamenti si trasformano in incontri, perché per entrare davvero in relazione è necessario uscire dai ruoli e non sempre succede, ma ogni dialogo e scambio di opinioni diventa un’occasione per parlare di san Francesco, per richiamare i suoi valori, per raccontarne l’attualità e la concretezza.

Il composto prende forma

Forse non otterremo una sponsorizzazione da tutti i dirigenti di azienda che abbiamo incontrato, forse non riusciremo a stringere accordi con tutti i fornitori con i quali ci siamo confrontati, ma questi mesi di lavoro sono preziosi anche per questo, perché rispondono alla missione del Festival di riportare tra la gente il messaggio di san Francesco e, come spesso accade quando si ha a che fare con Dio, non spetta a noi “dettare i tempi”.

Altri incontri, invece, sono ricchi di umanità e davanti si ha il titolare di una piccola impresa locale che chiede di essere aggiornato continuamente sul Festival Francescano perché vuole sentirsi parte dell’evento; il direttore di una grande catena che sorride ricordando il primo contatto un po’ brusco con una comunità di religiose dal quale è poi nata una grande amicizia; la dirigente di un ente pubblico che racconta del figlio; l’imprenditore che mette in moto la sua rete di contatti per coinvolgere nuove realtà nel sostegno dell’evento; il responsabile marketing che desidera raggiungere a piedi La Verna e si informa sul sentiero da percorrere; il direttore di un’associazione di categoria che fa sue le riflessioni del papa sull’economia…

Questi incontri donano al Festival Francescano un profumo particolare, che sembra non perdere mai la propria fragranza, che diventa sempre più forte e corposa man mano che settembre si avvicina e gli ingredienti della ricetta cominciano ad amalgamarsi tra loro. Pian piano il composto prende forma e l’unico modo per assaggiarlo è camminare tra le strade del centro storico di Rimini il 26/27/28 settembre, lasciarsi guidare da questo profumo tra le oltre cento iniziative in programma, consultabile da giugno sul sito www.festivalfrancescano.it, e andare alla ricerca della gioia e della vera letizia, fidandosi di ciò che dice san Francesco: «Non guardate alla vita fora. Quella dello spirito è migliora» (Aud 5-6: FF 263).