In missione ricorda una cara amica, Maria Rosa Bolzoni, un’Ancella dei Poveri granitica, per tanti anni collaboratrice di Messaggero Cappuccino, anche se da “dietro le quinte” e non attraverso gli articoli, missionaria in terra d’Etiopia dal 1989, dove ora è sepolta dopo la morte, avvenuta lo scorso 12 agosto dopo alcune settimane di ricovero in ospedale ad Addis Abeba; ma visto che la morte non può certo vincere - la prima a sostenerlo sarebbe Maria Rosa - ecco le immagini dei Campi di lavoro che durante l’estate hanno impegnato tanti volontari, per portare aiuti… in missione.

Saverio Orselli 

La governatrice delle anime sante

Ricordo di Maria Rosa Bolzoni, ancella dei poveri, e del suo carattere impetuoso e tenerissimo

IN MISSIONE Mariarosa okIl carisma di farsi benvolere

In questi anni, quando la vedevo ripartire con il pacchetto di “Auguri di Buon Natale” che le preparavo per amici e sostenitori, provavo un po’ di rammarico per non essere ancora riuscito a farle un’intervista decente sulla sua missione.

Poi mi giustificavo rapidamente: con Maria Rosa era impossibile, era difficile affrontare un argomento alla volta, i suoi racconti erano una somma di incisi, fatti di ricordi, commenti, rimbrotti e risate che era piacevole ascoltare, ma altrettanto impossibile trasferire sulla carta. Per non dire della scelta delle fotografie: era un’impresa titanica, che giusto l’amicizia iniziata nei lontani anni Settanta poteva risolvere, rimandando la selezione ad altri momenti, quando lei era ormai ripartita verso l’Istituto di Bologna.

Con tanti amici del Gruppo Cappuccini ho trascorso molta parte della mia giovinezza in compagnia di Maria Rosa Bolzoni, l’Ancella dei Poveri morta in Etiopia il 12 agosto scorso, dopo quasi un quarto di secolo di vita in missione, dedicata ai bambini in difficoltà, ma anche a portare aiuto alle famiglie povere e ai tanti affamati.

Tutti noi ragazzi di quel gruppo giovanile le abbiamo voluto bene e quando la notizia della morte si è diffusa rapidamente attraverso internet, sono stati molti i commenti commossi. “Ricordo sempre Maria Rosa con tanto affetto per il tempo che ha passato con noi. In particolare la ricordo durante i campi estivi di Bellavalle dove dietro quella sua apparente durezza si nascondeva invece tanta dedizione e cura” ha scritto Luca, mentre Giovanna dall’Ecuador le ha voluto dedicare un pensiero in due lingue: “Cara, bella, Maria Rosa. Non dimenticheró le nostre chiacchierate tantissimi anni fa, quando parlavo con te di tutto: sesso, fede, politica. I miei primi passi nella vita li ho fatti insieme a te e le scelte e gli errori. Grazie mille di tutto cuore, per tutto e per tutti. Un abrazo a la distancia y que tu alma vuele libre en el cielo de Etiopia. Un beso”. “Grazie per tenermi informato sulle vicende di persone che hanno segnato la nostra vita, non solo la gioventù” è stato l’eloquente commento di Dino, così come significativo è il saluto di Stefania: “Ciao Maria Rosa, così forte e decisa, anche nell’aspetto. Hai vissuto la vita che volevi, credo; senza esitazioni e tentennamenti, cercando una vita vera e giusta per te. Hai segnato la nostra giovinezza e la traccia è indelebile. Ed ora ti sentiremo ancora nel vento, nelle foglie, negli alberi. Con affetto”.

Per quel gruppo di ragazzi, i punti di riferimento adulti erano essenzialmente tre: le due Ancelle dei Poveri Maria Rosa Bolzoni e Antonietta Valsecchi e p. Dino Dozzi. Quella che segue è una parte del comunicato con il quale proprio p. Dino ha annunciato la morte di Maria Rosa ai confratelli.

«Il 12 agosto, ad Addis Abeba, nella casa delle Ancelle dei Poveri, dove è stata riportata dopo alcune settimane di ricovero in ospedale, è morta Maria Rosa Bolzoni. Si è spenta serenamente, circondata dalle cure affettuose delle consorelle, fra le quali anche la Direttrice generale. Il 13 agosto la salma è stata trasportata a Taza dove si è svolto il funerale, celebrato da mons. Woldeghiorghis, vescovo di Hosanna, con la partecipazione di 40 sacerdoti, molte suore e tanta gente. È stata sepolta nel piccolo cimitero della Missione di Taza, il suo posto di lavoro. È qui infatti che dal 1989 ha svolto il suo servizio missionario per i bambini denutriti. Era entrata nell’Istituto missionario delle Ancelle dei Poveri - fondato in India dal nostro frate cappuccino mons. Alberto De Vito - nel 1961. Aveva collaborato con le nostre attività di animazione missionaria prima a Faenza e poi a Imola dal 1972 al 1984: molti ragazzi di allora, oggi padri e madri di famiglia, ricordano ancora la sua grinta e il suo entusiasmo, gli interminabili incontri formativi domenicali e il suo caratteristico modo di rivolgersi a tutti con “anima santa”. Noi cappuccini la ricordiamo con tanta riconoscenza per l’instancabile servizio svolto con noi sia in Italia che in Etiopia».

IN MISSIONE Maria Rosa 02 (Archivio Missioni)Ancella tra ancelle

In Etiopia, con Maria Rosa, erano presenti diverse Ancelle dei Poveri, tra cui Carla Ferrari, infaticabile infermiera del dispensario di Duga, nel Dawro Konta. Ecco come Carla e le altre Ancelle hanno ricordato Maria Rosa: «La scomparsa di Maria Rosa è stata per noi Ancelle e per tutti gli amici che l’hanno conosciuta e amata un grande dolore e sconcerto. Tuttora ci sembra impossibile di non averla più fra noi. La sua presenza era rassicurante e stimolante. La sua forte personalità infondeva coraggio. La sua vivacità, arguzia ed eloquenza conquistavano le persone. Amava leggere e tenersi aggiornata su qualsiasi argomento. Tutti coloro che l’hanno conosciuta non possono dimenticarla. Ci ha dato tanto.

Maria Rosa è nata il 17 aprile del 1935. È entrata a far parte dell’Istituto delle Ancelle dei Poveri a Bologna nel 1961. Nel 1963 ha emesso i primi voti temporanei e nel 1968 i voti perpetui.

Riconoscendo le sue capacità di animatrice, le Superiore Maggiori di allora le affidarono il compito di formatrice delle giovani che entravano nell’Istituto e in seguito di responsabile del gruppo italiano. Soltanto nel 1989 poté coronare il suo desiderio di lavorare in missione. Partì per l’Etiopia e si stabilì in Addis Abeba per dirigere la casa di formazione e residenza delle Ancelle, appena aperta. Dopo breve tempo fu eletta direttrice della Missione. Nel 1995/96 Maria Rosa scelse di assumere la responsabilità di dirigere il già esistente Centro dei bambini malati o denutriti di Taza, compito che portò avanti fino alla sua morte. Lavorò con tutta l’anima, non solo per i bambini a lei affidati, ma anche per venire incontro alle necessità dei tanti poveri che bussavano alla sua porta. Aprì la mensa per i poveri che funziona nei mesi in cui la carestia in Etiopia si fa sentire maggiormente. Con l’aiuto dei suoi tanti amici italiani riuscì a dare a centinaia di studenti un diploma professionale, assicurando loro un avvenire migliore. Costruì casette per famiglie indigenti.

Maria Rosa era una persona di preghiera e di grande fede. Il suo ultimo mese di vita è stato edificante per tutte noi che l’abbiamo assistita. In piena coscienza ha fatto la Confessione e ricevuto l’Unzione degli infermi. E quando ormai non riusciva più a parlare, seguiva con le labbra tutte le preghiere che recitavamo vicino a lei. Soprattutto riceveva con grande devozione l’Eucaristia.

Un giorno bisbigliò queste parole: “Portate sempre nei vostri cuori la pace e la serenità” e poi “Signore prendimi”.

L’esattrice per i poveri

È stata sepolta dove lei desiderava: nel recinto della Missione di Taza, vicino alle tombe di alcuni dei suoi amati bambini. Maria Rosa ha concluso il suo viaggio terreno, non è più fra noi visibilmente, ma la sua grande anima rimarrà sempre con noi».

L’ultimo ricordo è affidato alla Direttrice Generale dell’Istituto Missionario Ancelle dei Poveri, Lily Fernandes. Si tratta di un vero e proprio tributo d’affetto a Maria Rosa.

«Umanamente parlando i nostri cuori sono tristi perché Maria Rosa ci ha lasciati per intraprendere il suo viaggio celeste. Gli ultimi giorni è stata una pena per noi vederla combattere tra la vita e la morte. Ora vogliamo ricordare che, appena arrivata in Etiopia ad Addis Abeba nel 1989, si buttò nel lavoro e, grazie ai tanti amici italiani, riuscì ad aprire un centro per bambini poveri. Quando il numero delle sorelle etiopiche cominciò a crescere, scelse di stabilirsi a Taza per seguire il Centro per bambini malati o denutriti. I suoi periodi di riposo in Italia erano dedicati a raccogliere fondi per aiutare le case, le cliniche e le scuole per l’infanzia delle Ancelle dei Poveri in Etiopia. Spesso la sentivamo parlare al telefono con i suoi amici italiani: “Anima santa, hai raccolto una somma sufficiente per i miei bambini?”. Posso testimoniare che la sua sinistra non sapeva quanto la sua destra dava ai poveri. Amava davvero i poveri. Benché molti fossero spaventati dai suoi urli e dai suoi rimproveri, tutti sapevano che dietro quel fisico forte e quel carattere duro, si nascondeva un cuore delicato, sempre pronto a battersi per i poveri.

Per quanto fosse indaffarata, non rinunciava mai alla preghiera, al rosario e all’Eucaristia quotidiana; al termine di ogni giorno ci regalava un pensiero spirituale. Desiderava che fossimo forti, audaci e coraggiose nella nostra vita. Soprattutto ci era di stimolo con il suo esempio di vita: siamo su questa terra per Cristo e per i poveri.

Conosciuta per il suo coraggio, Maria Rosa andava in ogni ufficio non per fare semplicemente qualche richiesta, ma per esigere che fosse fatta giustizia o domandare d’essere ascoltata. Per noi Ancelle dei Poveri in Etiopia è stata una madre premurosa e una sorella affettuosa. Sapevamo che ci voleva davvero bene. Ciò che diceva era proprio ciò che intendeva.

Il suo viaggio sulla terra è terminato. Ma noi, Ancelle dei Poveri, proseguiremo il lavoro che ha cominciato qui in Etiopia, continueremo ad amare e servire i poveri nella nostra terra. Non permetteremo che la luce della fede che ha acceso nei nostri cuori si spenga».

Per uno dei pieghevoli degli anni scorsi, scelsi una frase di F. Hundertwasser che mi sembra molto adatta a Maria Rosa: «Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà». Tra poco è di nuovo Natale, speriamo che la nuova realtà sognata da Maria Rosa continui a crescere.

 

IN MISSIONE Campo 01 (Ivano Puccetti)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IN MISSIONE Campo 02 (Ivano Puccetti)IN MISSIONE Campo 03 (Ivano Puccetti)IN MISSIONE Campo 06 (Ivano Puccetti)        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IN MISSIONE Campo 05 (Ivano Puccetti)IN MISSIONE Campo 04 (Ivano Puccetti)