Quando diciamo Movimento Francescano (MoFra) nella mente dei più compaiono incontri fraterni e qualche evento formativo o spirituale; magari un pensiero va alle Fonti Francescane. C’è anche altro: il passaggio di una struttura di accoglienza a Bologna da una Fraternità Ofs di originaria obbedienza cappuccina alla famiglia dei Frati Minori ed il modo in cui la famiglia dei Frati Conventuali ha reso disponibile per laici una parte del proprio convento.

Elisabetta Fréjaville

Sotto questo cielo

Il rinnovato utilizzo di strutture francescane e il Capitolo delle stuoie 

FRANCESCO TRA NOI cenacolo francescano (Archivio MofraER)La Casa di Bologna

La fraternità Ofs bolognese di San Giuseppe, eretta oltre un secolo fa dai frati Cappuccini, per alcuni decenni ha gestito una grande casa, detta Cenacolo Francescano, ricevuta in eredità affinché vi fossero accolte “persone anziane, sole, sfrattate, indigenti o comunque in difficoltà”.

La reale emergenza degli anni ’80 erano gli anziani e da allora, attraverso la creazione di tutti gli strumenti giuridici idonei a garantirne una gestione corretta e trasparente, furono accolte anziane signore e signorine autosufficienti. Con gli anni il tipo di bisogno è andato cambiando, le strutture socio-sanitarie per questa fascia di età sono notevolmente cresciute, mentre aumentava l’età media dei Fratelli e delle Sorelle che quasi quotidianamente andavano a sovrintendere ed a servire le anziane ospiti.

Si è quindi avviata la ricerca di una organizzazione ispirata da simili valori che potesse nuovamente mettere la casa al servizio delle persone più bisognose. La felice conclusione è venuta alla fine del 2011 quando abbiamo saputo che l’Antoniano ONLUS, dei frati Minori di Bologna, era alla ricerca di una struttura dove poter accogliere familiarmente quelle persone “senza fissa dimora” che già frequentavano il dormitorio da loro gestito in via Capo di Lucca; la motivazione e gli obiettivi del progetto piacquero molto alla fraternità Ofs: nuovamente questa casa poteva tornare a servire gli ultimi, restituendo loro dignità attraverso l’accompagnamento ad un re-inserimento sociale. Il 2012 è stato dedicato a cercare una soluzione personalizzata ed adatta alle poche ospiti ancora presenti nella casa, alla progettazione ed alla raccolta fondi per la ristrutturazione. Nel maggio 2013 finalmente è stata sancita con atto notarile la donazione dell’intera struttura alla Provincia Minoritica di Cristo Re dei Frati Minori dell’Emilia da parte dell’Associazione Onlus che la gestiva attraverso l’opera di volontari provenienti dalla stessa fraternità Ofs di San Giuseppe.

È davvero francescana la letizia con cui Cesarina e Giuseppe, che per decenni hanno sentito quella casa come propria, curandola e mantenendola in piena efficienza, sono stati felici di questa conclusione che permetterà ad altri francescani di continuare a metterla al servizio delle persone più bisognose.

FRANCESCO TRA NOI Longiano (Archivio MofraER)Le Case di Longiano

Letizia Rabiti, della fraternità Ofs di Longiano, ci racconta come i frati Conventuali abbiano nel tempo aperto la struttura del Santuario-Convento del santissimo Crocifisso ad una sempre più efficace e fraterna interazione con i laici. Quando negli anni ’80 il capiente seminario fu chiuso, a seguito del calo di vocazioni, nei frati è emersa l’intuizione di non doversi più limitare ad accompagnare solamente quei giovani che si avvicinavano chiedendo di entrare in convento, bensì di ricercare altre vie per aiutare ciascuno a scoprire la propria vocazione: l’ex seminario è diventato dapprima un “Centro di accoglienza giovanile” dove fu anche avviata una “scuola di preghiera” per i giovani. In seguito i frati, consapevoli di non avere esperienza di vita in alcuni ambiti, hanno cercato la collaborazione di coppie di laici sposati e impegnati, proponendo con loro incontri e percorsi formativi per coppie di fidanzati e sposi. Questo ha portato anche alla nascita di una fraternità Ofs, la cui peculiarità è la prevalente presenza di famiglie fraternamente unite ed impegnate nell’educazione e nella missionarietà, insieme ad altri laici con cui è nata l’associazione “Homo Viator” (cf. MC 7-2012, pp. 55-57).

La più recente tappa di questo cammino è stata la ristrutturazione di un’ala dell’ex-seminario per destinare sei appartamenti ad accogliere in affitto dei laici a canone agevolato; ciò in accordo con l’Amministrazione comunale che ne ha riconosciuto la valenza sociale. La possibilità di condividere momenti di preghiera e spazi di comunione, anche con le Suore “Francescane Missionarie di Assisi”, che da alcuni anni operano nella pastorale giovanile e familiare, la collaborazione nel servizio di accoglienza e nelle varie iniziative, possono realmente diventare “parola viva” di un’umanità fraterna in un mondo segnato dalle divisioni e dalle discordie.

FRANCESCO TRA NOI Stuoie (Gianfranco Casula)E per tetto il cielo al Capitolo delle Stuoie

Questo lo slogan che ci ha accompagnato il 3 agosto 2013 ad Assisi per il Capitolo delle Stuoie dell’Ordine francescano secolare. Eravamo quasi 2000, provenienti da tutta Italia, con la sola attesa di un fraterno incontro con tanti fratelli e sorelle con cui condividere la gioia di essere francescani. Per l’occasione il Comune di Perugia ha reso disponibile il Pala Eventi del Lyrick Theatre. La giornata è stata vivacemente animata da numerosi interventi, seri o festosi, che hanno tenuto viva l’attenzione e la letizia nei cuori di tutti; una tenda appositamente sistemata all’esterno è stata dedicata tutto il giorno all’adorazione eucaristica. Il ministro Remo Di Pinto, nella sua relazione introduttiva, ci ha ricordato che “occorre manifestare con la nostra vita il desiderio di relazioni fraterne, farlo con passione, amore, tenerezza e voglia di accogliere”. Questo impegno è stato anche espresso al vescovo di Assisi che ha celebrato per noi la messa in Santa Maria degli Angeli a conclusione di questa giornata vissuta nello stile della semplicità e della gioia.