La spia lampeggiante dell’astronave terra

Parola d’ordine: ridurre i consumi e incentivare il riciclaggio

di Vincenzo Balzani
professore emerito di chimica all’Università di Bologna 


balzani 1L’astronave Terra

L’energia è la risorsa più importante per l’umanità: usiamo energia in ogni azione della nostra vita e c’è energia “nascosta” in ogni prodotto della nostra attività.

La Terra, l’unico luogo dove possiamo vivere e dove dovranno vivere anche le prossime generazioni, è un’astronave che viaggia nell’infinità dell’universo. Come tutte le astronavi ha nella stiva risorse limitate, ma a differenza dalle comuni astronavi, non potrà mai atterrare in nessun luogo per fare rifornimento e non potrà mai ricevere aiuti materiali dall’esterno. Il suo unico punto di forza è la presenza, alla giusta distanza, di un’altra astronave molto particolare: il Sole. Essere consapevoli di questa realtà è il punto di partenza per capire come risolvere il problema energetico.

I combustibili fossili

Oggi l’energia è fornita in massima parte dai combustibili fossili, un tesoro che abbiamo scovato nella stiva dell’astronave; si tratta di una risorsa energetica potente e facile da utilizzare, ma non rinnovabile. Al mondo, ogni secondo, si consumano circa 1.000 barili di petrolio, 96.000 metri cubi di gas e 222 tonnellate di carbone. È ovvio che a questo ritmo i combustibili fossili presto finiranno. Il loro uso massiccio e prolungato reca gravi danni all’ambiente e alla salute dell’uomo. L’aumento nell’atmosfera della concentrazione di anidride carbonica (CO2) prodotta dall’uso dei combustibili fossili sta causando cambiamenti climatici con conseguenze che potrebbero diventare catastrofiche. La distribuzione molto eterogenea dei combustibili fossili è la causa principale delle guerre più recenti (Iraq, Afghanistan, Libia), crea forti distorsioni nell’economia e genera insostenibili disuguaglianze. Per questi ed altri motivi è necessario sostituirli con altre fonti di energia. Una simile transizione energetica, però, non sarà né semplice né rapida: non solo per motivi tecnici, ma anche per ragioni politiche e culturali.

 balzani 2La transizione energetica

Proprio perché la transizione energetica richiederà molto tempo, è necessario mettere in atto fin da subito provvedimenti volti a consumare di meno: causeremo così minori danni all’ambiente e alla salute e i combustibili fossili dureranno più a lungo, permettendoci di avere più tempo per sviluppare fonti alternative. Allo stato attuale, le possibili fonti di energia alternative ai combustibili fossili sono l’energia nucleare e le energie rinnovabili, queste ultime in massima parte collegate, direttamente o indirettamente, all’energia solare.

Lo sviluppo dell’energia nucleare è stato frenato da ragioni economiche, ma se anche fosse economicamente conveniente ci sono molti buoni motivi per bloccarlo definitivamente. Quanto è avvenuto lo scorso anno a Fukushima dimostra che un incidente nucleare è fuori controllo persino in un Paese ben organizzato e tecnologicamente avanzato come il Giappone. Il problema della collocazione in sicurezza delle scorie radioattive prodotte dalle centrali non è stato e non potrà mai essere risolto. L’espansione del nucleare a livello mondiale non è auspicabile per la stretta sinergia fra nucleare civile e nucleare militare. È infine evidente che, per il suo altissimo contenuto tecnologico, il nucleare aumenta la disuguaglianza fra le nazioni e può portare a nuove forme di colonialismo. Il nucleare, quindi, non soddisfa i requisiti necessari per la fonte energetica di cui l’umanità ha bisogno. La decisione presa nel nostro paese col referendum del giugno 2011 di rinunciare al nucleare è stata molto saggia.

Sono energie rinnovabili quelle fornite, direttamente o indirettamente, dal Sole (energia solare, eolica, idroelettrica, biomasse), dalla Terra (energia geotermica) e dai movimenti del mare (maree, onde). Le energie rinnovabili nel loro insieme soddisfano sostanzialmente i requisiti richiesti per una fonte energetica ideale. Sono inesauribili e, alcune, anche molto abbondanti e ben distribuite; quindi possono colmare le disuguaglianze e favorire la pace. Cercare la soluzione della crisi energetica e climatica nelle energie rinnovabili è una necessità oggettiva ed anche una grande opportunità, come molte nazioni e la stessa Unione Europea hanno ormai ben capito.

Anche la strada delle energie rinnovabili non è, però, priva di ostacoli. Per la maggior parte queste forme di energia (in particolare: fotovoltaico, solare a concentrazione, eolico, idroelettrico e geotermico) producono elettricità, alcune in modo fluttuante. Per facilitare il loro uso è quindi necessario sviluppare un’efficiente rete di distribuzione dell’energia elettrica (smart grid) e sistemi capaci di immagazzinarla sotto altre forme, ad esempio come energia chimica in batterie. L’energia accumulata dovrà poi essere in parte riconvertita in energia elettrica, ad esempio mediante pile a combustibile.

Pannelli fotovoltaici, pale eoliche, batterie, pile a combustibile, rete elettrica intelligente tutti gli altri dispositivi necessari per convertire le energie rinnovabili e permetterne un uso proficuo richiedono l’utilizzo di elementi chimici che spesso sono presenti in quantità limitate sul nostro pianeta (ad esempio, litio, platino, rodio, iridio e quasi tutti gli elementi delle terre rare). L’utilizzo delle abbondanti, inesauribili e ben distribuite energie rinnovabili troverà quindi un ostacolo nella scarsa disponibilità, sull’astronave in cui viviamo, dei materiali necessari per la loro conversione. Pertanto sarà sempre più necessario da un lato riciclare gli elementi più pregiati e, dall’altro, sviluppare la ricerca scientifica per riuscire ad utilizzare materiali abbondanti e meno costosi.

Soprattutto, dovremo passare dallo spreco, dal volere sempre di più, dall’egoismo e dal perverso imperativo «usa e getta» dell’odierna società ad una civiltà basata su risparmio e uso efficiente delle risorse. È una sfida, ma anche una grande opportunità perché il ricorso a fonti energetiche meno potenti, ma accessibili a tutti, e la consapevolezza di vivere in un mondo fragile e con risorse limitate potranno farci compiere un grande salto culturale: vivere secondo l’etica della sobrietà, della solidarietà e della responsabilità nei confronti della Terra e di tutti i suoi abitanti, presenti e futuri.

 Segnaliamo il volume:

N. Armaroli-V. Balzani
Energia per l’astronave Terra
Zanichelli, Bologna 2011