Sono ormai oltre un terzo le Fraternità Ofs in Emilia-Romagna attive in zone dove non ci sono più conventi. La multiforme realtà dell’Ordine francescano secolare ci viene presentata con il racconto dell’insperata crescita della fraternità di Modena, una città ormai senza frati. Qui è nata anche l’Associazione “Fraternamente”, da conoscere. Si chiude con le Mofra News.

Elisabetta Fréjaville 

Comunità nella comunità

L’esperienza dell’Ofs di Modena, con l’aiuto dalla Provvidenza

di Andrea e Novella Zanichelli

Image 142La forza della debolezza

Quando si scrive della fraternità alla quale si appartiene scatta una sorta di naturale riserbo: è come parlare della propria famiglia, i legami sono profondi e complessi, risulta difficile affidarli all’oggettivazione della scrittura. Si può comunque tentare di delineare un piccolo percorso storico, cercando di leggere alcuni semplici dati alla luce dell’azione di Dio, che attraverso lo Spirito Santo soffia instancabilmente nei nostri cuori.

Siamo professi nella fraternità di Modena e nel 2012 abbiamo ringraziato il Signore per i nostri primi vent’anni da francescani secolari. Durante questo tempo la fraternità è cambiata insieme a noi, ma la cosa bella da annunciare è che mentre noi siamo invecchiati lei è ringiovanita! Potenza dello Spirito Santo che rende nuove tutte le cose!

Procedendo con un minimo di ordine temporale si può affermare che nel 1992 la fraternità di Modena era decisamente adulta e noi eravamo i giovani, insieme alle altre tre sorelle che fecero la professione, rappresentavamo la speranza di un futuro, di una continuità.

Seguirono però lunghi anni in cui nulla faceva presagire la situazione attuale, anzi tutto ciò che accadeva sembrava portare verso una “naturale estinzione” della fraternità, in particolare quando i frati cappuccini chiusero il convento lasciando la città e l’ormai fatiscente sede storica dell’Ofs fu venduta. In quel momento ci siamo sentiti veramente poveri e orfani, ma la Provvidenza ci mandò un assistente che a poco a poco ci fece capire che la “nostra debolezza era la nostra forza”. Eravamo pochi, nessuno era più tanto giovane, senza sede, ma sperimentammo comunque la gioia di trovarci nella nostra povertà anche relazionale.

Intanto in Emilia-Romagna stavano rinascendo delle fraternità che erano e sono di esempio per noi e, silenziosamente, come il lievito nella pasta, sempre grazie ai frati, la Parola di Dio era seminata nei cuori di alcuni giovani che accolsero la proposta dell’Ofs. Paradossalmente i tanto agognati “novizi” arrivarono proprio in questo delicato momento in cui le sicurezze del passato ci avevano abbandonato; si affacciarono timidamente verso una realtà che non conoscevano direttamente e che non si prestava a facili semplificazioni, ma furono pazienti e verificarono con serietà la loro vocazione.

Image 147Morte e vita fraternamente

Qualcuno lasciò, qualcun altro invece si aggiunse, ma da allora è come se lo Spirito Santo avesse donato nuova linfa vitale e la nostra fraternità conosce un dinamismo incessante. Questa però non è una fiaba, ma è vita vera e la vita è legata indissolubilmente alla morte, per ora. Nella gioia della rinascita abbiamo pianto la morte di Massimo e questo ci ha segnato e ci segna indelebilmente. Anche da questa ferita però, per grazia dello Spirito Santo, è scaturito del bene: un sì più deciso al Signore sull’esempio di Massimo.

Attualmente non è facile descrivere con precisione la fraternità a cui apparteniamo, ma per darvi un’idea a volte nell’incontro fraterno “plenario” siamo più di cinquanta. Tre famiglie hanno scelto di risiedere in uno stesso contesto per vivere la fraternità in modo più quotidiano e profondo. Sedici adulti e dieci bambini stanno facendo un percorso di discernimento perché si sentono chiamati ad una scelta simile.

Nel 2011, per la prima volta dopo tanti anni, la fraternità si è affacciata alla realtà cittadina con una iniziativa di evangelizzazione, che si chiama “Fraternamente”. Mille altri progetti sono in fase di realizzazione o di studio: un gruppo d’acquisto equo solidale, la scuola di preghiera, la collaborazione con la Caritas Diocesana

Come in ogni famiglia numerosa non mancano neppure i conflitti, siamo tanti e siamo diversi per età, formazione, provenienza, professione… ma possiamo perdere l’occasione di testimoniare la creatività dell’amore di Dio?