Inizia con questo numero una nuova rubrica che accompagnerà la preparazione, lo svolgimento e gli echi del Festival Francescano in programma a Rimini dal 27 al 29 settembre prossimi. Potremo così partecipare tutti - per ora da dietro le quinte e poi in piazza, ma chi vuole anche come volontario - ad un grande evento di incontro, di amicizia e di fraternità.

Caterina Pastorelli
della Segreteria del Festival

Meno tre, due, uno...

Conto alla rovescia per l’entourage che organizza il Festival

Image 200La macchina ad incastri

Ho iniziato a collaborare all’organizzazione del Festival Francescano fin dalla prima edizione di cinque anni fa. Era il 2009 e il Festival si teneva per la prima volta a Reggio Emilia. Ero stata coinvolta come tante volte succede nel mondo francescano: attorno a un tavolo, si chiacchiera con un frate del più o del meno, si scopre che ha in mente di organizzare un festival di tre giorni in cui dare nuova luce ai valori francescani e non si riesce a dire di no a quella richiesta che avrebbe sancito l’inizio di quello che per me è un bel viaggio che continua ancora oggi: «Ci dai una mano?».

Nel corso degli anni il mio coinvolgimento è cresciuto e ho potuto scoprire il grande - e, per degli osservatori esterni, forse impensabile - lavoro che precede e rende possibili i tre giorni in piazza. Quella del Festival è, infatti, una grande macchina, che ha bisogno del perfetto incastro e sincronia tra tutti gli ingranaggi perché possa essere messa in moto e portare a destinazione.

Una destinazione che il MoFraER, Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna, organizzatore dell’evento, ha confermato - Rimini, 27, 28 e 29 settembre 2013 - affidando al gruppo di coordinamento il compito di pianificare questo viaggio nel migliore dei modi, tenendo conto delle indicazioni emerse dalla verifica dell’edizione precedente, del budget previsto, del tema scelto e del coinvolgimento del MoFra nazionale, che dall’anno scorso patrocina il Festival.

Il Festival Francescano, nato dall’idea di un frate cappuccino, ben presto è diventato espressione di tutte le realtà francescane dell’Emilia-Romagna, che hanno contribuito alla creazione dell’evento e che, con la loro presenza in piazza, hanno permesso di riportare san Francesco e i suoi valori là dove sono nati e germogliati: per le strade, in mezzo alle persone.

In attesa del “manifesto” che verrà prodotto e che svelerà il tema, indicando alcune linee guida nell’interpretazione di questo in ottica francescana, è possibile però iniziare a ipotizzarlo giocando con i colori del nuovo logo, “votato” dal gruppo di coordinamento al primo incontro del febbraio scorso. Un logo sui toni del verde e dell’azzurro, che richiamano alla mente montagne, mari, cieli, campi… paesaggi che è bello attraversare senza fretta, per contemplarli e assaporare il gusto che lasciano, in attesa di giungere alla meta.

Image 208Creare sinergie

Il coordinamento si ritrova una volta al mese ed è il principale ingranaggio del Festival perché riunisce i responsabili dei gruppi di lavoro che si confrontano su quanto fatto, sulle decisioni da prendere e sugli impegni futuri. È un gruppo di religiosi, frati e suore, e laici che, con il Presidente fra Alessandro e il Direttore fra Giordano, vede crescere il Festival e condivide il cammino verso Rimini.

Il coordinamento ha il compito di creare sinergie e mettere in relazione i diversi gruppi di lavoro, in modo tale che la proposta del Festival sia unitaria e organica. Organizzare un festival di tre giorni, infatti, con oltre cento iniziative in programma di diversa natura e dedicate a pubblici vari, richiede una precisa suddivisione dei compiti, così che ogni aspetto venga curato nel dettaglio e nulla venga dimenticato.

Quest’anno sono dodici i gruppi di lavoro attivati e ognuno può contare sul contributo di religiosi e laici volontari che decidono di “dare una mano”. Oltre alla segreteria, che si occupa della supervisione generale e tiene i contatti con gli enti pubblici, è compito del gruppo conferenze trovare le voci del Festival, alle quali affidare lo sviluppo del tema, affiancato dal gruppo spettacoli che cerca di tradurlo in suoni e gesti e da quello delle mostre, che parla attraverso immagini e forme. L’anima del Festival è anche nelle idee del gruppo preghiera e liturgia che anima i momenti di spiritualità e di incontro con il Signore.

LImage 209unga vita alle piazze

Ciò che più di ogni altra cosa ha caratterizzato il Festival in questi anni è stata la capacità di dare nuova vita alle piazze, allestendo gazebo e punti di incontro per favorire le relazioni e il dialogo. È su questo che punterà il gruppo animazione di piazza e laboratori cercando proposte di workshop e attività che consentano di vivere il Festival anche a coloro che passano per il centro storico di Rimini “per caso”, non attirati da conferenze e spettacoli, e di conoscere tutte quelle realtà religiose, francescane e associative coinvolte dal gruppo della promozione.

L’anno scorso, oltre 4000 studenti di Rimini e provincia, di ogni età, dalla scuola materna all’università, hanno partecipato alle attività e ai laboratori offerti e anche per questa edizione numerosi insegnanti volontari sono stati coinvolti nel gruppo didattica per ideare nuove proposte.

Fondamentali per la realizzazione del Festival Francescano sono anche i gruppi che si occupano dell’accoglienza, per l’ospitalità negli alberghi e le convenzioni con i locali, e del coordinamento dei volontari, indispensabili nei giorni del Festival non solo per le braccia che mettono a disposizione, ma anche per il sorriso e la gentilezza con cui lo fanno.

Tanto di questo lavoro rimane nell’ombra fino a settembre, fino a quel venerdì mattina in cui si aprono per la prima volta i gazebo e bambini, giovani e adulti cominciano ad arrivare in piazza per partecipare alle iniziative, invitati dal gruppo della comunicazione che, utilizzando ogni mezzo a disposizione, dalla carta stampata al web, cerca di far conoscere il Festival a più persone possibili. Comunicare il Festival Francescano è anche ciò che fa il gruppo della raccolta fondi che, nonostante il periodo difficile, cerca di trasmettere alle aziende l’importanza e il valore di questa iniziativa, per stringere sponsorizzazioni e collaborazioni che permettano di sostenerne i costi di realizzazione e di garantire la qualità delle iniziative proposte.

Ognuno di questi ingranaggi si è già messo in moto e ha iniziato a produrre qualcosa: i primi nomi per le conferenze sono stati decisi; gli spettacoli sono stati scelti; si sta immaginando la piazza; le proposte didattiche sono ormai pronte… Ogni giorno il Festival prende sempre più forma, tra un’occhiata al calendario, che scandisce i tempi e sollecita al lavoro, e il desiderio di vedere questa macchina partire. Un desiderio che si può in parte realizzare, seguendo attraverso il sito (www.festivalfrancescano.it), la pagina Facebook e Twitter tutti gli aggiornamenti di questo viaggio che porterà a Rimini il 27 settembre 2013, per la quinta edizione del Festival Francescano.

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