Il Segretariato Attività Ecumeniche (SAE) gode di una caratteristica del tutto unica in Italia: quella di essere una Associazione interconfessionale, cioè di cristiani appartenenti a diverse chiese, che ha per fine la promozione dell’Ecumenismo nel nostro paese.
Barbara Bonfiglioli
Coerenti al vangelo
SAE: un’associazione di cristiani per la promozione dell’ecumenismo in Italia
di Roberto Ridolfi
del SAE di Bologna
Rapporti veramente fraterni
Il numero sempre più cospicuo di diverse comunità cristiane in Italia che si affiancano alla chiesa cattolica rende ormai urgente anche sul piano pastorale quell’impegno ecumenico che Giovanni Paolo II nella sua enciclica definiva «irrevocabile e irreversibile» per tutta
Con l’impegno diretto dei laici
E proprio questi fatti sono nel DNA del SAE, che nel suo statuto così si definisce: «Associazione interconfessionale di laici per l’ecumenismo e il dialogo, a partire dal dialogo cristiano-ebraico». Attualmente ha sede legale a Milano, ha una presidente e un Comitato Esecutivo (Maria Vingiani è presidente onoraria a vita) e la sua attività ecumenica è strutturata attraverso i gruppi locali che sono presenti in moltissime città d’Italia e godono di ampia autonomia nelle proprie scelte operative. L’associazione si avvale di consulenti (teologi di diverse confessioni) ma volutamente non ha assistenti ecclesiastici, né imposti dall’alto né scelti dal basso. In questo modo valorizza pienamente la responsabilità del credente laico e il suo impegno diretto nel cammino ecumenico; è indipendente dalle rispettive chiese e strutture ecclesiastiche dovendo però provvedere alla propria autonomia con l’autofinanziamento.
Obiettivo primario del SAE è la formazione ecumenica, ma non pensata in modo libresco e astratto:
l’ecumenismo non si può fare a tavolino. Le occasioni di formazione sono piuttosto contesti vitali di incontro, di amicizia, di dialogo alla pari, di approfondimento. Possono essere semplici riunioni, convegni o addirittura Sessioni di formazione che durano una settimana (annualmente svolte da 50 anni!), dove la gioia di conoscersi tra diversi non è meno importante degli approfondimenti spirituali o teologici. A questo “laboratorio del dialogo in Italia” hanno contribuito innumerevoli persone, e ne sono state assidue presenze molti tra i più noti esponenti del dialogo ecumenico (quali ad es. il card. Carlo Maria Martini, Enzo Bianchi, Paolo Ricca) che capita di ascoltare anche alla radio nella bella trasmissione “Uomini e profeti” di Gabriella Caramore, anch’essa socia SAE.
L’intento educativo
Recentemente l’associazione ha pensato di offrire una nuova iniziativa, mettendo a disposizione la propria lunga esperienza nel campo della formazione e l’ha chiamata “il SAE per la scuola: schede didattiche per il lavoro in aula”. Consiste nell’avere commissionato e messo nel proprio sito web nazionale (www.saenotizie.it) delle schede snelle e rigorose sulle diverse confessioni cristiane presenti in Italia e pensate innanzitutto per gli insegnanti. Gli autori che le hanno preparate sono qualificati rappresentanti delle diverse confessioni e hanno un accurato taglio didattico ed ecumenico insieme. L’intento e l’urgenza di “entrare” nel prioritario mondo della formazione scolastica si affianca alla constatazione che negli insegnamenti curriculari mancano approfondimenti specifici delle diverse tradizioni religiose confessionali, secondo un approccio ecumenico, e questo non sempre per la mancanza di competenze del corpo docente quanto piuttosto per la carenza di opportuni strumenti didattici. Nella regione Emilia-Romagna i gruppi SAE sono presenti e molto attivi a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna. Non potendo qui trattare nel dettaglio le varie iniziative promosse a Bologna, invito il lettore a visitare il sito www.saebologna.gruppisae.it mentre mi soffermo brevemente a descriverne una molto particolare. Da ormai 35 anni il SAE locale e