Con la guerra la nostro fianco


Il missionario padre Damiano in dicembre è ritornato a Gofo, una stazione della nostra missione nella Repubblica Centrafricana. Ecco cosa scrive a padre Ivano.

Ho letto con piacere il tuo programma per il mese di dicembre e gennaio 2013: fa piacere vedere che c’è chi lavora sodo in parole ed in opere! Io sono con te e con tutti voi attraverso il mio ricordo nella preghiera e con l’affetto che vi voglio. Vi auguro un felice Natale e un sereno anno nuovo. Dopo il mio avventuroso viaggio di rientro in Africa e a Gofo, ora sto ancora guardandomi attorno per dare un giudizio più sereno sulla mia presenza qui al Centro catechistico-agricolo Ghirlandina.

Certo che l’impressione che si ha, dopo un lungo periodo di assenza, è piena di amarezza e sgomento. Vedere l’insieme del Paese fa davvero pena e ci si domanda con tristezza: «Quando verrà il momento in cui anche questa gente capirà che non siamo più all’età della pietra?». Non credo che il mio sia un sentimento di pessimismo ma piuttosto di pena e di sgomento di fronte ad una situazione che ha dell’incredibile e dell’inimmaginabile. Come reazione fisica sto ancora studiandomi e ci vado proprio coi piedi di piombo per non farmi illusioni indebite. Certo che dopo due anni e sette mesi di assenza non mi aspettavo un impatto così duro e difficile. Dato poi che sono ottimista per natura mi dico anche che forse il tempo rimedierà a questa triste impressione (almeno per quanto mi riguarda).

Ricordo con molta simpatia e riconoscenza la vostra gentilezza e sollecitudine nei miei riguardi, durante il lungo periodo che ho vissuto accanto a voi a San Martino (un poco-molto in ospedale e un poco in convento con i miei fratelli e anche in contatto con gli amici delle Missioni che ci frequentano). Qui i frati (tre europei e due africani,) più il collaboratore Claudio, stanno tutti bene e mi hanno pure accolto con molta simpatia. Attorno a noi (vicinissimo) ci sono in continuità scontri tra ribelli (ciadiani e centroafricani) e l’esercito, e non ci vanno davvero leggeri, perché ci sono sempre morti da una parte e dall’altra. Tre giorni orsono ci sono stati dieci morti. Ma tutto il Paese si trova in questa situazione. Oggi, giorno della festa nazionale, le autorità hanno disdetto tutte le manifestazioni di gioia e la gente cerca di nascondersi nella boscaglia per la paura: il pericolo viene sia dai ribelli che dai soldati dell’esercito, i quali fanno dei soprusi impensabili; ma nessuno è capace di trovare una soluzione: solo il buon Dio potrà trovarla e questo anche grazie alla vostra preghiera. È quello che vi chiediamo con tanta speranza. Caro Ivano, vi mando un carissimo augurio di pace e bene. Ciao!

padre Damiano

missionario in Centrafrica

 

Image 230Padre Giancarlo Anceschi, missionario in Centrafrica a Ngaoundaye, con gli auguri di “Buon Natale” ci ha inviato questa foto.
Padre Ivano descrive così il biliardo:

costruito rispettando rigorosamente le norme CEE

ecologico al cento per cento

biodegradabile alla prima pioggia

tappeto riscaldato direttamente dall’alto

luce perfettamente perpendicolare (siamo all’equatore)

costo quasi zero, comunque certamente minore rispetto alla stragrande maggioranza dei nostri giochi plasticosi