Le linee del progetto

Lettera dei Ministri provinciali dell’Italia del Nord ai loro frati

Milano, 28 novembre 2012

Image 159Carissimi frati del Nord Italia,

ci rivolgiamo a tutti voi per raccontarvi di un’avventura che sta ricominciando esattamente 167 anni dopo essere stata bruscamente interrotta. Stiamo parlando della presenza dei frati cappuccini in Georgia. «Era il primo gennaio del 1845 quando i nostri missionari furono cacciati dalla Georgia. Il modo con cui vennero espulsi fu barbaro e straziante…» (Clemente da Terzorio). I frati si stabilirono in Turchia, a Trabzon, dove, per disposizione della Santa Sede, aprirono una missione, sempre con la segreta speranza di poter rientrare un giorno in Georgia.

L’attuale amministratore apostolico dei latini del Caucaso, mons. Giuseppe Pasotto (da qui in poi lo chiameremo vescovo), un paio di anni fa fece richiesta al nostro Ministro generale che i cappuccini. potessero ritornare in Georgia. Il Ministro generale in questi ultimi mesi si è rivolto ai sette provinciali del Nord-Italia chiedendo se erano disponibili ad assumere insieme questo impegno. I provinciali hanno manifestato vivo interesse e si sono detti pronti all’impresa.

Dal 12 al 15 novembre 2012 siamo andati insieme a vedere i luoghi e ad incontrare personalmente il vescovo, il nunzio e altri missionari che sono là presenti.

Il vescovo, stimmatino di origine veronese, da diciotto anni in Georgia, uomo molto dinamico e intraprendente, ci ha portato nella sua cattedrale a Tbilisi, antica chiesa dei cappuccini. Alla domanda perché volesse proprio i cappuccini, il vescovo ha risposto: «Perché voi esprimete uno stile di vita che è fraterno, conventuale. Questo aspetto i nostri cattolici lo vedono solo nei monasteri ortodossi, e si chiedono: ma esiste una forma di vita simile anche nella chiesa cattolica? In più siete aperti al mondo, all’incontro con la gente e questo vi rende accessibili a tutti e potete rendervi prossimi alle tante situazioni di povertà che ci sono, diventando strumento di crescita e di evangelizzazione. E poi… per voi è un po’ come tornare a casa vostra».

Image 165Idee di fondo

Il suo progetto, nato dal sinodo che questa piccola Chiesa ha celebrato qualche anno fa, è quello di rafforzare la presenza dei missionari nella zona di Alkhaltzikhe (a pochi chilometri dal confine con la Turchia), tradizionalmente la più ricca di cattolici (qui i cappuccini arrivarono nei primi decenni del Settecento), luogo da cui vengono le poche vocazioni sacerdotali che ci sono. Si tratta di una città di oltre 25.000 abitanti, con una piccola università, un bel complesso medievale recentemente ristrutturato dal governo per incentivare il turismo, ma la zona però è sostanzialmente povera, caratterizzata dall’agricoltura e bisognosa di religiosi che si dedichino soprattutto alla formazione dei giovani. A inizio ottobre scorso è stata inaugurata la chiesa cattolica, ottimamente ristrutturata (un tempo vi officiavano i cappuccini) e santuario dedicato alla Madonna del rosario, e il monastero dove vivono quattro suore benedettine provenienti da Offida.

«La vostra presenza sarebbe un importante servizio alla chiesa locale», ci ha detto il vescovo, aggiungendo che: «Dopo il periodo comunista c’è stato un momento di grande entusiasmo tra i cattolici e ora si tratta di dare continuità. I cappuccini con la loro predicazione familiare possono impiantare il carisma francescano tra questa gente, essere punto di riferimento per le diverse comunità parrocchiali dell’intera zona e anche costituire un luogo dove i sacerdoti, che a volte si sentono soli, possono rigenerarsi e ritrovare il vigore necessario per portare avanti la missione che Dio ha loro dato. A voi pensavo di affidare la cura pastorale di questa città; attualmente il parroco non risiede qui ma in un paese vicino. Si prospetta un grande lavoro nel campo della formazione dei giovani».

Image 169Dialogo con gli ortodossi

Un discorso delicato è quello che riguarda il rapporto con la chiesa ortodossa. Si notano punti di attrito e di rivalità, pregiudizi, ma anche alcune possibilità di crescita. Queste le parole del vescovo: «Prima che noi aprissimo la Caritas diocesana, gli ortodossi non avevano attività nel sociale; la nostra iniziativa ha stimolato loro a fare altrettanto. Inoltre fino a qualche anno fa il percorso di formazione per i preti ortodossi era di pochi mesi: il confronto con il percorso formativo di presbiteri cattolici li ha portati a creare un itinerario di quattro anni. Infine il sorgere di nostre strutture per l’aggregazione dei giovani (una specie di oratori) ha spinto gli ortodossi a crearne di simili».

Anche il nunzio ci ha incoraggiato a venire in questa terra, aprendoci già la prospettiva per l’Armenia: «La vostra presenza un domani sarebbe preziosa anche là, e trovereste un’ottima accoglienza. Ma facciamo un passo alla volta».

Abbiamo concordato con il vescovo l’arrivo dei primi missionari per marzo 2013, quando andranno per almeno sei mesi a Tbilisi (alloggiando in un appartamento della diocesi) per imparare la lingua, per poi trasferirsi ad Alkhaltzikhe. Finora hanno risposto positivamente a questo progetto due frati: padre Filippo Aliani della provincia di Emilia-Romagna, attualmente in Romania, dove è stato per nove anni operando come sacerdote a favore dei piccoli e dei giovani, e padre Tomasz Wronski, della provincia di Varsavia, che ha finito il suo servizio nell’ufficio comunicazioni della curia generale. Oltre a questi, chiediamo che altri frati delle nostre province si rendano disponibili a partire.

L’ormai prossimo capitolo zonale del Nord Italia, in programma dall’8 all’11 aprile 2013, sarà l’occasione per firmare la convenzione tra le province collaboranti e il vescovo della Georgia.

Per iniziare a conoscere questa nuova missione, su youtube.com (parole chiave: Georgia cappuccini) c’è un video interessante sulla Georgia, con un’intervista al vescovo, mons. Giuseppe Pasotto, e ad alcuni missionari là presenti. 

i Ministri provinciali

Antonio Tomassoni, Alessandria
Matteo Ghisini, Emilia-Romagna
Giampiero Gambaro, Genova
Sergio Pasenti, Lombardia
Michele Mottura, Piemonte
Modesto Sartori, Trento
Roberto Genuin, Veneto