Image 242CRASH

un film di Paul Haggis (2004)

distribuito da Filmauro Home Video

«È il contatto fisico... il contatto ci manca talmente che ci schiantiamo contro gli altri solo per sentirne la presenza». Una buona teoria, questa filosofia spiccia del tamponamento, un buon modo di prenderla dopo un incidente. Con filosofia appunto. Certo, bisogna poi vedere se il carabiniere se la beve, ma le multe non pagate dai personaggi di un film ci riguardano poco.Crash (il titolo è indicativo) è ambientato a Los Angeles e non ha un protagonista. O meglio, il protagonista è proprio lui, il contatto fisico, che si impone agli abitanti di una città dove le relazioni sono come in sordina. Ogni uomo è solo, ovattato dietro uno spesso vetro isolante fatto di stereotipi, egoismi, paure. È più preoccupato di tenere i pericoli alla larga che di accettare il rischio di un vincolo d’affetto. È più occupato a giudicare e puntare il dito che a comprendere qualcosa di sé e degli altri. Ma ignora che esiste una forza, non ancora decifrata dalla fisica, che ci attrae l’uno verso l’altro, fregandosene del colore della nostra pelle, dello spessore della nostra carta di credito o del carattere più o meno estroverso, più o meno irritabile che ci abita. È una forza che noi ci ostiniamo a combattere, ma che non si può vincere, e che alla fine prende il sopravvento rivelandosi magari nell’impatto tra due auto con un crash dirompente. È la necessità del contatto fisico, di un legame, di affetto. E di una cosa possiamo stare sicuri: dopo il contatto con gli altri nessuno può pretendere di restare lo stesso. Forse è proprio questa consapevolezza che ci fa paura. Potremmo ritrovarci nudi e inermi di fronte a quella vita che pretendiamo essere sadica e aggressiva. Oppure potremmo perdere quel razzismo e quel terrore del diverso che ci fa sentire così sicuri. O rischieremmo di scoprirci quali veramente siamo e vedere che conseguenza ha il nostro essere così. E magari questo, peggio che peggio, potrebbe farci venire voglia di cambiare. Ora, non bisogna certo abitare a Los Angeles per farsi provocare da questo film. Anzi, uno spassionato consiglio per noi che viviamo in un mondo molto più virtuale che fisico (e non sono virtuali solo le relazioni di facebook): la legge del crash non perdona. Dunque: attenti ai tamponamenti.

Pietro Casadio