Nell’urgenza del terremoto 

Mentre va in stampa questo numero di MC la terra in Emilia continua a tremare, creando situazioni di grave disagio. Delle nostre chiese cappuccine la più danneggiata è quella di Cento di Ferrara. Riportiamo qui il breve resoconto che fra Giuseppe De Carlo, superiore del locale convento, ha pubblicato sul sito del Santuario della Madonna della Rocca. Riportiamo inoltre la lettera che il Ministro provinciale ha scritto ai superiori delle varie fraternità per andare in aiuto alle Diocesi di Carpi e di Modena. Domenica 10 giugno anche nelle nostre chiese sono stati raccolti aiuti per i terremotati, ma ora viene chiesto un altro tipo di aiuto, altrettanto importante. Di per sé è una lettera riservata, ma i muri caduti a volte non provocano solo danni. Ringraziamo per l’autorizzazione fra Matteo Ghisini.

Le scosse di terremoto avvenute la notte di domenica 20 e la mattina di martedì 29 maggio, che hanno coinvolto le province di Ferrara, Modena, Bologna e Mantova, causando diversi morti e feriti e diverse migliaia di sfollati e il crollo di numerose chiese, campanili ed edifici storici, hanno colpito anche il nostro Santuario della Beata Vergine della Rocca di Cento. Nella scossa di domenica 20 era rimasto danneggiato il campanile, la cui cuspide si è sbriciolata con la caduta delle macerie sul tetto della scuola sottostante, sul tetto della chiesa e all'interno del campanile stesso. Anche la campana attaccata alla cuspide è caduta all’interno del campanile, fermandosi sotto le macerie sulle altre quattro campane sottostanti. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno rimosso le macerie e hanno ricoperto il campanile con un telone. La chiesa era rimasta intatta nella parte del presbiterio e del coro, mentre la navata era stata riempita da polvere e calcinacci caduti dal soffitto. I tecnici avevano dichiarato inagibile il campanile e parzialmente agibile la chiesa: si poteva far entrare la gente per le confessioni e per la preghiera personale, ma non si potevano celebrare messe o funzioni. Le messe si dovevano celebrate nella sala francescana e col bel tempo fuori nel parco del convento.

Con la scossa di martedì 29 maggio, avvenuta alle ore 9.04, il Santuario, il coro, la sacrestia, il campanile e la sala francescana sono state gravemente lesionate e sono state dichiarate assolutamente inagibili; il convento invece è rimasto intatto. Al momento della scossa fra Carlo Folloni era in chiesa per le confessioni e io stavo iniziando la messa nella sala francescana, che sembrava sicura anche a giudizio dei tecnici incaricati dalla protezione civile. Invece tutto ha cominciato a traballare e calcinacci e pezzi di tavelloni sono caduti dal soffitto. Fedeli e sacerdote sono riusciti a fuggire fuori all’aperto senza che nessuno fosse colpito.

Ora le celebrazioni si svolgono all’aperto nel parco del convento. Nei giorni festivi convengono qui anche i fedeli e i parroci delle due parrocchie del centro di Cento, le parrocchie di San Biagio e di San Pietro. Per il momento sono stati montati alcuni gazebo, in attesa di preparare, con la collaborazione delle due parrocchie e della diocesi di Bologna, una struttura più solida che possa contenere circa cinquecento persone e possa durare alcuni anni, fino a quando saranno ricostruite le chiese gravemente lesionate. I danni provocati dal terremoto al Santuario della Beata Vergine della Rocca possono essere visionati consultando il sito www.madonnadellarocca.it.

Giuseppe De Carlo - Guardiano di Cento FE

 Carissimi superiori delle nostre fraternità, il Signore vi dia pace. Ho preso accordi con la Diocesi di Carpi al fine di esprimere la nostra vicinanza alle comunità colpite dal terremoto. La loro richiesta riguarda il Sacramento della Riconciliazione. Ci chiedono, almeno per tutto il periodo estivo, la presenza di alcuni frati sacerdoti per il servizio delle confessioni, almeno la domenica. A voi chiedo di fare il possibile per liberare un frate per questo prezioso e urgente servizio. Il clero della Diocesi, ci ha riferito don Massimo, è anziano e sotto shock: pensate che solo quattro chiese in tutta la Diocesi sono agibili. In queste condizioni non riescono a offrire un servizio sereno. Vi chiedo di segnalare tempestivamente al Segretario provinciale la disponibilità della vostra fraternità, in modo da partire con il servizio domenica 17 giugno. Un sacerdote della stessa Diocesi (don Massimo Dotti) sarà il coordinatore, in modo che siano servite, a turno, diverse comunità. Sarà poi opportuno informare i fedeli, che frequentano la nostra chiesa, di questo servizio a fratelli colpiti dal terremoto: sapranno comprendere la situazione ed il disagio che viene da un servizio domenicale più ridotto del solito.

Inoltre, la Diocesi di Modena ci ha chiesto di collaborare con la propria pastorale giovanile, insieme ad altri religiosi, soprattutto nel campo educativo e di animazione dei bambini e dei giovani. In questo servizio saranno impegnati i frati più giovani (postnovizi, studenti…), con la collaborazione di varie Province italiane che stiamo contattando. Insistiamo nella preghiera affinché cessi al più presto questa prova e le popolazioni colpite non si sentano abbandonate, ma avvertano che il Signore è a loro vicino. Pace e bene.

Matteo Ghisini - Ministro provinciale