In tempi di happy hour e aperitivi, va forte lo spritz. I frati di Casa Frate Leone lo sanno, perché sono giovani, vivono tra i giovani, sanno parlare la lingua degli iniziati, capendo e facendosi intendere. Così è nata la Preghiera Spritz per i frequentatori della biblioteca di Vignola: un’occasione di preghiera come aperitivo dopo una giornata di studio e prima della lunga serata, momento di riposo e riflessione ritagliato tra libri, lavoro e divertimento.

Lucia Lafratta

Preghiera Spritz

L’originalità della preghiera che ci ha fatto crescere

di Caterina Pastorelli
volontaria presso la “Casa Frate Leone” di Vignola

Image 192Qualcosa per cui tornare

Ore 18.50: «Si avvisano i gentili utenti che la biblioteca chiuderà tra dieci minuti».

Giusto il tempo per chiudere il computer, raccogliere i libri, salutare la Fiona (se foste di Vignola, sapreste benissimo che è la barista della biblio), uscire e scambiare lì davanti le ultime parole prima di rientrare a casa.

“Lì davanti” indica un luogo preciso, a metà strada tra il piazzale davanti alla biblioteca e la chiesa dei frati cappuccini che, proprio lì di fronte, durante il giorno si trasforma in un parcheggio preso d’assalto, anche in modo un po’ selvaggio, da studenti del liceo, di medicina, ingegneria, lettere…

A Vignola, infatti, la biblioteca si è trasformata negli ultimi anni in un vero e proprio punto di incontro di tanti giovani, dove si studia (poco) e si sta insieme (tanto). Quegli stessi giovani che i frati fanno tanta fatica a trovare e a coinvolgere. Quegli stessi giovani che passano davanti alla chiesa probabilmente senza notarla, ma che, se invitati a entrare, dicono «perché no?». Ovvio che l’invito deve essere fatto in una certa maniera e che ciò che si propone deve essere affine a loro, per contenuto, forma, durata, linguaggio… Altrimenti, il rischio è che sì, in chiesa ci entrino, ma non trovino nulla per cui valga la pena tornare.

A volte, infatti, è difficile, soprattutto per chi non è abituato, incontrare e conoscere Dio attraverso salmi spesso incomprensibili, preghiere recitate a memoria, lectio che troppo assomigliano all’esegesi di Dante o dei Promessi sposi. Occorre un incontro più diretto, agile e immediato, con un Dio che parla alla e attraverso la nostra vita e… che si fa capire!

Tra le pareti di Casa Frate Leone e nelle teste di alcuni frati, nasce così l’idea della Preghiera Spritz, da proporre tutti i lunedì sera, dalle 19.00 alle 19.30. Il nome già dice tutto. O meglio, dice tutto a chi si spera senta questa esperienza di preghiera tagliata su di lui e lascia a bocca aperta chi non capisce perché sulla porta della Chiesa sia comparsa una locandina tutta colorata, con un bicchiere e una fetta di arancia e con scritte in inglese.

Una proposta essenziale

La Preghiera Spritz è un momento di preghiera breve, che perfettamente si incastra tra lo studio, la pallavolo e gli impegni serali, proprio come l’aperitivo. È un momento che non ruba tempo alla giornata (e non ammette scuse del tipo: «Non vado alla Preghiera Spritz perché non ho tempo»); è veloce e di passaggio, ma non per questo poco significativo.

È proprio l’essenzialità della proposta, ricercata e dovuta alla scarsa mezz’ora a disposizione, a renderla semplice e immediata e, proprio per questo, adatta ai giovani. Non c’è tempo per tanti giri di parole, per sviscerare una pagina biblica nei minimi dettagli, per fare un gesto simbolico, per condividere i pensieri… C’è tempo però per fermarsi un attimo, per togliere il di più, per scoprire cosa Dio dice e, soprattutto, per capire come questa Parola c’entra con la nostra vita!

Un canone e un salmo ben scelto permettono di introdurre la Parola di Dio che viene poi approfondita e attualizzata dal commento di un frate, lasciando così stimoli e spunti pratici da vivere nella quotidianità. A volte si segue il tempo liturgico - come in Quaresima, quando padre Filippo ci ha fatto scoprire la Passione (per l’uomo) di Gesù secondo Giovanni - altre volte no, ma trovi sempre quella frase, quella domanda, quella parola che ti mette sulla soglia e che ti invita a entrare in punta di piedi in un rapporto che sta fiorendo, ma che ti lascia anche libero di chiudere la porta e di non pensarci più fino al lunedì successivo.

Ciò che accomuna però tutti questi momenti è lo stile della preghiera, fatto di canoni, di momenti di silenzio, di attenzione al corpo e ai sensi, di immagini, suoni e luoghi che richiamano alla vita di tutti i giorni e che creano una connessione immediata tra la Parola e il nostro tempo.

Image 197La cerva si è liberata

La Preghiera Spritz, infatti, non si fa solo in coro, ma anche seduti sui gradini della chiesa osservando il via vai della strada; davanti a una porta, quando è difficile capire che Dio è la porta, che è un di qua e un di là; nel chiostro di Casa Frate Leone, davanti al pozzo che dà acqua… La Preghiera Spritz, a volte, comincia in biblioteca, con un aperitivo vero!

Ho usato il presente per parlare della Preghiera Spritz, ma sarebbe stato più corretto scrivere al passato. Dopo quasi due anni, infatti, questa esperienza qui a Vignola si è conclusa: comincia l’estate, nascono nuovi impegni, cambiano i frati, si fanno scelte diverse… ma è normale, no? Si dice che ci sia un tempo per ogni cosa e forse ora è tempo di cambiare.

Quando è nata, la Preghiera Spritz è stata capace di attirare persone nuove, di diventare un appuntamento fisso per tanti giovani («Ci vediamo allo Spritz stasera?», si diceva), di piantare semi e di fortificare radici che ora potrebbero far nascere nuovi frutti.

Nella prima Preghiera Spritz c’era una cerva assetata, che non si lamentava tanto per la sete quanto per il torrente secco, ansiosamente cercato e scoperto alla fine della corsa, senz’acqua. Ma nonostante questo, c’era ancora qualcuno che credeva, qualcuno che cantava: «Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio». Nell’ultima, il Signore dice a Paolo: «Non aver paura… perché io sono con te», spezza il laccio dei cacciatori e ci libera (Sal 123), invitandoci ad essere sacerdoti, cioè ad assumere un sacro modo di fare le cose.

Pregare, allora, è un modo per continuare a tenere aperto il buco nella rete del cacciatore e a vivere le cose al modo di Gesù e, forse, ora, non serve più una Preghiera Spritz per farlo, perché ora tocca a noi fare un passo avanti verso Dio.