Anche questa estate è stato un tempo di incontri ed esperienze per i giovani, le suore e i frati della PGV. Prima le tappe conclusive del Cammino dei cappuccini, finalmente approdato ad Ascoli Piceno e poi il campo di servizio a Punta Marina di Ravenna. Riportiamo alcuni pensieri riferitici dai protagonisti. Il prossimo anno pastorale sarà caratterizzato dall’intensificarsi della collaborazione con le provincie di Marche e Toscana che ha preso il via ad Assisi il 13-14 settembre per la “Camminata sotto le Stelle” alla ricerca della propria vocazione, guidati da Francesco, fratello universale che ha scoperto il ‘segreto sottile’ sussurrato da Dio attraverso la creazione.

a cura di Michele Papi

 L’immensità ci riveste

Dall’Appennino a Punta Marina

di Michele Papi, incaricato della pastorale giovanile e vocazionale
della Redazione di MC

 Tutto ciò che la fatica dona

Dal 27 luglio al 3 agosto, assieme ad un gruppo di frati, suore e ragazzi della mia età, ho fatto un cammino spirituale attraverso l’Appennino marchigiano che partiva da Montefalcone Appennino e terminava ad Ascoli Piceno.

Le giornate erano scandite da mattine passate a camminare talvolta condividendo e talvolta in silenzio, e pomeriggi passati a curare vesciche, fare stretching per polpacci doloranti, momenti di riflessione e preghiera. Ogni giorno ci aspettava la sveglia delle sette, la chiusura degli zaini, ed eventualmente delle tende. A turno, abbiamo tutti dato una mano per la preparazione della colazione, e poi tutti insieme caricavamo il furgone che ci avrebbe aspettato alla tappa successiva con tutto il necessario per allestire i pasti successivi.
La mia aspettativa iniziale per questo cammino era una fatica fisica tale da non riuscire ad arrivare alla nostra ultima tappa; invece, con mia grande sorpresa, dalla fatica è nata tanta gratitudine in particolar modo per le persone che mi circondavano e che mi incoraggiavano ad andare avanti.
I primi due giorni sono stati i più importanti da questo punto di vista. Siamo partiti da Montefalcone Appennino e siamo arrivati a Force il primo giorno, per poi raggiungere Rotella il giorno seguente. Abbiamo camminato sotto la pioggia, circondati da paesaggi di cui non abbiamo potuto godere, e io non ero ancora abituata ai ritmi della camminata. Ecco, in questa occasione ho dovuto affrontare i miei limiti e imparare ad accettarli.
Le tappe successive sono state una scoperta di paesaggi meravigliosi e con essi la fatica è diventata una sensazione di sfondo. In particolare tengo molto a cuore la tappa di Appignano del Tronto che per me è stata molto accogliente e piacevole. Inoltre, mentre ci trovavamo in questo comune, abbiamo avuto anche la possibilità di visitare la chiesa di San Michele arcangelo e sentire un po’ della sua storia che mi ha affascinata molto.

L’ultima tappa è iniziata con uno dei tratti in salita più faticosi della settimana, ma l’arrivo ad Ascoli Piceno è sancito dallo spettacolo di Piazza del Popolo e la conclusione del cammino dall’ingresso al convento ospitale dei frati cappuccini.
Se le tappe precedenti sono state il cammino, l’arrivo al Santuario di Loreto è stato il risultato. Loreto è stato il luogo dove ho avuto l’opportunità di confessare tutto ciò che la fatica, la condivisione, il silenzio e la preghiera mi hanno donato e offrirlo in un ringraziamento silenzioso durante la celebrazione eucaristica.

Gabriela Ndreka

  

Non siamo più come prima

Amicizia è il valore che ci lega: questo conciso enunciato custodisce il valore cardine che l’associazione Insieme a te ha deciso di scegliere come guida quest’anno alla Spiaggia dei Valori, un luogo incantevole, situato a Punta Marina di Ravenna, nel quale anche coloro che presentano una disabilità motoria totale possono godersi salvifici attimi di relax e piacere, cullati dalle onde del mare e accompagnati da volontari provenienti da tutta Italia.
Assieme al gruppo della Pastorale Giovanile Vocazionale dei Frati Minori Cappuccini dell’Emilia-Romagna, composto da nove ragazze, i frati Davide, Marco, Michele e le suore Elisa, Valentina e Monica, dal 23 al 30 agosto ho avuto l’onore di cimentarmi, per la seconda volta, in questa esperienza di volontariato.
Il progetto nasce nel 2018 per volontà di Debora Donati, una donna faentina, intenzionata a realizzare il sogno del marito Dario, affetto da SLA, una patologia neurodegenerativa: poter fare un semplice bagno in mare. Dunque, la Spiaggia dei Valori è frutto della volontà di pochi, ma oggi è espressione concreta dei desideri di molti. Purtroppo durante la nostra permanenza il brutto tempo si è fatto sentire, ma, proprio per questo, siamo riusciti a interloquire ampiamente con gli ospiti. Tirando le somme della settimana, sia io sia i miei compagni di avventura abbiamo compreso appieno il senso della citazione iniziale, avendo avuto anche molto tempo per costruire sinceri rapporti con gli altri. A proposito di ciò, nell’Etica Nicomachea, Aristotele ribadisce che l’amicizia virtuosa si basa sul rivedere nell’amico se stessi; per questo, stringere un legame affettivo con l’altro promuove il raggiungimento di un obiettivo comune e favorisce il benessere di entrambi. Ecco, questo è proprio ciò che accade alla Spiaggia dei Valori: attraverso scambi di sguardi viene siglato silenziosamente tra ospiti, famigliari e volontari un patto, che sottoscrive una genuina volontà di arricchimento reciproco.
Improvvisamente, le differenze sociali, religiose, culturali, politiche e fisiche vengono lasciate da parte, affinché questo spazio vuoto che si è creato si riempia del ventaglio di svariate emozioni che, in fondo, sono ciò che più intrinsecamente distinguono l’essere umano, posizionando tutti sul medesimo piano. Portare gli ospiti in acqua con gli appositi ausili, stringere loro la mano, ridere con i loro accompagnatori o, talvolta, aggirarsi un po’ intimoriti tra le diciotto postazioni e scambiare dei sorrisi genuini, sono azioni per noi banali che, tuttavia, in questa situazione assumono un significato speciale e aiutano il volontario ad avvalorare i piccoli gesti della propria quotidianità.
In aggiunta, l’associazione ci ha offerto la possibilità di partecipare a due incontri formativi: il primo in compagnia della pedagogista Federica e della logopedista Chiara, il secondo dedicato al primo soccorso. Ritengo essenziale per un volontario prendersi cura di sé e avere del tempo per metabolizzare le proprie sensazioni durante un’esperienza così intensa, come è avvenuto nel primo caso; allo stesso tempo, imparare a gestire situazioni di emergenza e comprendere come intervenire nella propria quotidianità in caso di bisogno rappresenta un ulteriore dono offerto da questa realtà.
In conclusione, la Spiaggia dei Valori è un luogo nel quale non si possono offrire ricchezze e beni materiali, bensì si può solo misurare la qualità del proprio essere; vi si arriva privi di tutto, portando solo la propria intenzione e presenza, e ci si lascia rivestire di immensità. Non si torna, lo garantisco, uguali a prima.

Francesca Cavallieri