L’associazione Il Pellicano è nata 20 anni fa da un’intuizione delle suore francescane della Sacra Famiglia e di alcuni amici laici, che, seguendo il carisma di madre Teresa Lega, si sono messi in ascolto dei bisogni della società, in particolare dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. Sono nati, così, il centro educativo Cantiere 411 e il centro di aggregazione giovanile Binario5.
a cura di Michele Papi
E se ci prendiamo per mano?
Associazione Il Pellicano APS
di suor Alessandra e suor Chiara
suore francescane della Sacra Famiglia di Cesena
Il Cantiere 411 è stato fondato nel 2005 e attualmente vengono aiutati nei compiti e nella crescita circa 60 bambini e ragazzi che frequentano il centro ogni settimana.
È coordinato da una equipe educativa formata da una religiosa, un educatore e una pedagogista, ma non potrebbe aiutare tanti ragazzi se non ci fosse il prezioso contributo di tanti volontari che mettono a disposizione tempo e capacità.
Il Binario5 nasce come centro di aggregazione giovanile in zona stazione, luogo di passaggio di tanti studenti. Attualmente è situato nei locali dello spazio giovani “Ciacaré”, del comune di Cesena e gestito dalla cooperativa CILS, con i quali collabora per dare vita a un servizio educativo che accompagna la crescita dei ragazzi che vivono e frequentano la zona della stazione di Cesena. Sono due i progetti realizzati, il “Pre-scuola” e “Fuoriclasse ma con classe”.
Per info:
www.associazioneilpellicano.com
Cantiere 411, diventiamo grandi insieme
Al Cantiere devo gran parte di quel che sono oggi. Hanno visto il peggio di me e con pazienza, senza giudicare, mi hanno accolta, donandomi qualcosa che andavo cercando disperatamente: un posto sicuro, pieno di amore, rispetto e dignità, dove il diverso acquista valore, non si sente schiacciato, schiaffeggiato.
Di tutte le cose che vorrei cambiare se potessi ritornar ancora bambina, questa rimarrebbe sempre intatta, sicura, salda in me. La Zeli di oggi non ha più bisogno di voi perché siete stati accanto innumerevoli volte alla Zeli di otto anni e poi di dodici e poi di sedici e diciotto anni. Grazie a voi so che posso farcela, dovunque mi porterà la vita. (Zelihan)
Il Cantiere 411 è un centro educativo pomeridiano che accoglie gratuitamente bambini e ragazzi da sei a diciannove anni, senza distinzione di genere, nazionalità, cultura o religione, alcuni dei quali con bisogni educativi speciali e disturbi dell’apprendimento, e/o provenienti da contesti familiari caratterizzati da fragilità, con lo scopo di favorire la socializzazione, promuovere l’integrazione nel tessuto sociale e sostenere il cammino di crescita personale e il percorso scolastico.
I dati elaborati dalle istituzioni e i bisogni riscontrati nel corso degli anni dagli operatori del centro educativo evidenziano la necessità di spazi educativi di socializzazione e di sostegno all’apprendimento, che possano supportare le famiglie nel loro difficile compito educativo e rispondere al bisogno dei minori di un contesto capace di sostenere il loro percorso di crescita personale e lo sviluppo di tutte le competenze cognitive, emotive e relazionali. Ed è a questi bisogni che il Cantiere 411 prova a dare risposta, nella convinzione che nessuno possa e debba essere lasciato indietro.
Sia durante il periodo scolastico che durante l’estate, il Cantiere 411 è aperto dal lunedì al venerdì con giorni alterni in base alle fasce d’età ed ogni pomeriggio è strutturato in modo da integrare attività ludiche, creative e ricreative con attività di studio e apprendimento.
Per info seguire i social:
Facebook @cantiere411
Instagram @cantiere411
Binario5, laboratorio di crescita e condivisione
7:15, la piazza della stazione di Cesena si sta svegliando. Eccoli i primi tram pieni di studenti: sfrecciano lungo le strade e arrivano nella piazza antistante la stazione. Alcuni arrivano dal mare, altri dalle colline o dalla campagna. In pochi minuti la calma e la quiete sono interrotte dal rumore dei passi, dalle tante voci, dagli sguardi ancora un po’ assonnati ma carichi di energia e di vita.
A Cesena ci sono dieci scuole superiori di secondo grado: di queste, otto sono a poca distanza dalla stazione, tutti i giorni circa 8.000 studenti si recano a scuola. La maggior parte decide di entrare alla prima ora, alcuni alla seconda e altri, invece, decidono di non entrare, di “fare buco”.
7:15, vicolo della stazione a qualche centinaio di metri dalla piazza antistante la stazione c’è un locale, due piccole stanze.
Bip… tolto l’allarme… giro di chiave… alzate le tende… e pronti!
In pochi minuti le due piccole stanze di “Ciacarè” (locale che ospita il servizio Binario5) si riempiono, c’è chi entra e chi esce, chi si siede per copiare o finire i compiti e chi gioca a biliardino o a ping pong.
Buongiorno, Buongiorno, com’è andata la verifica ieri?, Buongiorno, la prof mi ha interrogato…, Facciamo una partita a scacchi, Vai, torneo di biliardino…, Buongiorno, no Zac non è ancora arrivato, Ciao, buona giornata e buona scuola, Niente scuola questa mattina? Dove andate?, Manca il prof. entriamo alle 9.
Pre-scuola, è un servizio per cominciare insieme la giornata, per accompagnare, per essere vicini nei tempi e negli spazi. È “perdere” tempo per avvicinarsi, per costruire relazioni e familiarità. È tempo di ascolto, osservazione e, se è possibile, di dialogo con quella generazione che rappresenta il futuro della nostra societá, con quella generazione che a volte si allontana dalle chiese pur facendosi tante domande sul senso della vita; con quella generazione che appare tanto distante ma che in un attimo, con una parola, uno sguardo si apre al dialogo, al confronto, alla relazione.
È tempo speso nella “Galilea delle genti” dove si intersecano culture, pensieri e idee contradditori. È spazio in costruzione per una fraternità che ha il sapore della condivisione e dell’incontro che apre e allarga il cuore e la mente per andare oltre i confini del “mio” o del “tuo”.
Extra omnes, ma con classe
8:30. Tutti fuori, tranne chi sa di dover rimanere, Quanti sospesi ci sono stamattina?, Buona giornata, dobbiamo chiudere, a domani,, Ciao… umh… io sono Filippo, mi ha mandato il prof. per la sospensione, Ciao sei nel posto giusto, accomodati, Buongiorno sono qui per la sospensione, sono Mohammed.
Fuoriclasse ma con classe è un progetto fatto in collaborazione con le scuole superiori di secondo grado e con alcune associazioni ed enti di volontariato del territorio cesenate. Consiste nella sostituzione della sospensione scolastica a causa di provvedimenti disciplinari con attività socialmente utili. Questo, almeno sulla carta, in realtà il progetto va oltre alla semplice sostituzione di una punizione perché non ci si è comportati bene, è una vera e propria opportunità per riflettere, dialogare, farsi domande, crescere e rendersi utili per poter restituire e convertire i propri gesti.
“La pietra scartata dai costruttori è diventata la pietra d’angolo!” Ognuno di noi, e anche i più giovani, portano in sé una pietra d’angolo, un tratto del carattere, una ferita, un sogno, una gioia e un dolore che a volte è d’inciampo per loro e per i luoghi che li accolgono. La pietra che a tratti vogliamo scartare, che non accettiamo, che rifiutiamo e allontaniamo può essere e diventare la pietra su cui ricostruirsi, su cui decidere di cambiare, su cui crescere.
Dovremmo dirlo più spesso che i ragazzi sospesi non sono cattivi, hanno fatto una sciocchezza, Ma quando non ho niente da fare, una mattina che non c’è niente da fare a scuola, posso venire qua a fare qualcosa di utile?, C’è qualcosa che vorresti cambiare?... I miei pensieri, C’è qualcosa che ti fa paura? La morte, ho paura di andare a letto e non svegliarmi più e di non aver fatto tutto ciò che avrei voluto fare. Io dico che il paradiso è come questo posto! Non ti sembra, suor Chiara?
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