Ricordando mons. Ruggero Franceschini

Arcivescovo emerito di Smirne, ha dedicato la vita ai confratelli emiliani e ai cristiani di Turchia

 

 

 

Saltino di Prignano sulla Secchia (MO) 1° settembre 1939

Reggio Emilia 30 dicembre 2024

 

 

 

Nel ridente paese di Saltino, in comune di Prignano sulla Secchia (MO), il 1° settembre 1939 nasceva Ruggero dai coniugi Pietro Franceschini e Caterina Basissi.

Il tempo di vivere i primi anni, guerra compresa, accanto al papà e alla mamma, poi il 10 ottobre del 1949 fa l’ingresso nel seminario serafico dei Cappuccini. A sedici anni (1955) intraprende i primi passi nella vita religiosa entrando nel noviziato di Fidenza e conclude questa iniziale esperienza con la professione temporanea il 4 ottobre 1956. Seguono gli studi di filosofia a Piacenza e quelli teologici a Reggio Emilia, dove il 25 ottobre del 1959 emette la professione perpetua. Quattro anni dopo, l’11 agosto 1963 viene ordinato sacerdote.
Valutando la sua vivace intelligenza, i superiori lo mandano all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove studia filosofia. Conclude gli studi nel 1969 laureandosi presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Nello stesso anno intraprende a Bologna l’insegnamento della filosofia nello Studio teologico interprovinciale (per le Province di Bologna e di Parma) dei Frati Cappuccini, fino al 1974. Gli alunni del tempo ricordano come si presentasse alle lezioni sempre molto preparato e chiaro nell’esposizione.

Al governo della Provincia

Nel Capitolo provinciale, celebrato a Piacenza nel 1973, viene eletto vicario provinciale. Da questo momento inizia il lungo servizio nel governo della Provincia. Dal ‘73 al ‘79 è guardiano del convento di Parma. Nello stesso periodo è presidente della conferenza dei religiosi della diocesi di Parma. Nel Capitolo provinciale del 1976 viene confermato vicario provinciale. Nel 1979 viene eletto ministro provinciale.
Nel sessennio del suo servizio da ministro provinciale (1979-1985) dimostra di amare la Provincia, facendosi vicino ai fratelli con impegno instancabile, anche nei confronti delle missioni, sia della Repubblica Centrafricana che della Turchia, soprattutto attraverso le numerose visite fatte. Nelle relazioni interpersonali dimostra di possedere un’ottima attitudine alla mediazione, con pazienza e cordialità. Nel secondo triennio di provincialato padre Ruggero ha il compito di guidare la Provincia nello studio e nella riflessione del testo delle Costituzioni appena rivedute dal Capitolo generale come efficace strumento e stimolo a vivere con maggior fedeltà la consacrazione nell'impegno di vita fraterna e di testimonianza evangelica.

 Missionario in Turchia

Nel 1985 scade da ministro provinciale e subito presenta ai nuovi superiori la richiesta di poter partire come missionario in Turchia. Già in autunno è presso il convento di Iskenderun in qualità di guardiano. Dimostra una energia fisico-spirituale impressionante. Nel 1986 è eletto Superiore regolare della Custodia di Turchia e si immerge anima e corpo in questa nuova realtà. È un momento molto importante per la Turchia che comincia ad essere presentata come “Terra Santa della Chiesa”. La Provincia collabora con l’organizzazione di Simposi e di pellegrinaggi avendo come braccio tecnico l’Associazione Eteria. Nel frattempo, p. Ruggero è impegnato a costruire ad Iskenderun un Centro per la formazione in Sacra Scrittura, Patristica e Storia della Chiesa, alternando la sua presenza in Italia per organizzarvi mercatini, assieme ad un gruppo di volontari, al fine di raccogliere risorse per finanziare la costruzione del suddetto Centro. Il 29 marzo 1989 è confermato Superiore regolare della custodia di Turchia, che regge fino al 1990 quando il 1° giugno viene eletto ministro provinciale della Provincia di Parma. Sarà un triennio in cui l’animazione dei frati si rivolge in modo particolare verso la Turchia, anche con il contributo dello stesso ministro provinciale che mette a frutto l’esperienza dei precedenti anni trascorsi in questa “Terra santa della Chiesa”.

 Il tempo dell’episcopato

I fatti, in straordinaria accelerazione, si svolgono così: il 2 giugno 1993 nell’ambito del Capitolo provinciale celebrato a Parma, p. Ruggero viene confermato ministro provinciale. Ma dopo un mese il 2 luglio papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo affidandogli la responsabilità del Vicariato apostolico dell’Anatolia (Turchia): un territorio immenso con pochissimi cristiani. Ma p. Ruggero non è persona che si abbatte o si arrende di fronte alle situazioni difficili.
Eravamo in tanti suoi confratelli nella chiesa del convento di Mersin quando il 3 ottobre 1993 venne ordinato vescovo dal cardinale Achille Silvestrini, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Il motto dello stemma scelto da mons. Ruggero è “Reconciliare omnia”: diviene il viatico indispensabile per la sua nuova missione. Dopo qualche anno mons. Ruggero trasferirà la sede residenziale a Iskenderun, a seguito della donazione del convento locale da parte della nostra Provincia.
Ancora qualche anno e mons. Ruggero è chiamato a cambiare. A seguito delle dimissioni per limiti d’età di mons. Giuseppe Germano Bernardini, l’11 ottobre 2004 papa Giovanni Paolo II lo promuove alla sede arcivescovile di Izmir (Smirne). Il 29 giugno dell’anno successivo a Roma riceve il pallio di metropolita da papa Benedetto XVI. Si trova d’innanzi una nuova circoscrizione, un nuovo popolo di Dio, nuovi luoghi carichi di storia cristiana; a titolo di esempio basti citare Efeso con la tomba di San Giovanni e la chiesa del Concilio e Meryem Ana Evi dove è conservata la Casa della Madonna. Nel corso del suo ministero nell’arcidiocesi di Izmir si impegnerà affinché la cattedrale di San Giovanni sia resa accessibile a tutti. Dopo un’importante opera di ‘la basilica sarà riaperta al culto il 29 settembre 2013. Ma l’imponderabile entra ancora nella vita di mons. Franceschini. Il 3 giugno del 2010, monsignor Luigi Padovese, suo successore come responsabile del Vicariato apostolico dell’Anatolia dall’11 ottobre del 2004, viene ucciso ad Iskenderun dal suo autista Murat. Il 12 giugno 2010 papa Benedetto XVI nomina mons. Ruggero Amministratore apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" del Vicariato apostolico dell'Anatolia.
Nei ventidue anni di ministero episcopale mons. Franceschini ha ricoperto vari incarichi, tra i quali quello di Presidente della Conferenza Episcopale Turca. Da sottolineare durante il suo episcopato due viaggi apostolici dei papi in Turchia: papa Benedetto XVI dal 28 novembre al 1° dicembre 2006 (mercoledì 29 novembre celebrerà la Santa Messa alla Casa della Madonna di Efeso e sarà ospite della nostra fraternità) e papa Francesco dal 28 al 30 novembre 2014.

 Il riposo del guerriero

Anche per l’intraprendente e vivacissimo Monsignore, buono e tenace, mite e determinato, accogliente e aperto al dialogo, arriva il momento di terminare la corsa del servizio episcopale in Turchia. Per raggiunti limiti di età, mons. Ruggero presenta la sua rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi di Smirne, che papa Francesco accoglie il 7 novembre del 2015 e mons. Ruggero rientra definitivamente in Italia e nell’ottobre del 2016 fa parte dell’infermeria provinciale di Reggio Emilia, prestandosi anche, finché ha potuto, per le confessioni in chiesa.
Il filosofo Platone disse un giorno ad un suo discepolo: «Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre». Ci siamo trovati in questa situazione in particolare negli ultimi anni della vita di mons. Ruggero, il quale ora potrebbe dirci con san Paolo: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede” (2 Tm 4, 7). Caro fratello Ruggero, dopo il deserto della tua malattia ecco il Signore che ti accoglie accanto a sé.

 Il funerale di mons. Ruggero Franceschini è stato celebrato giovedì 2 gennaio 2025 nella chiesa parrocchiale di S. Antonino di Casalgrande (RE). È stato presieduto da Mons. Martin Kmetec, arcivescovo di Izmir. Concelebrava mons. Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul che ha tenuto l’omelia. Entrambi erano giunti appositamente dalla Turchia per omaggiare il nostro confratello. Il ministro provinciale frate Giacomo Franchini ne ha tratteggiato le linee biografiche. Confratelli, sacerdoti diocesani e un folto numero di fedeli hanno partecipato alla celebrazione. Dopo le esequie, le spoglie di mons. Ruggero Franceschini sono state inumate nel cimitero locale.