Il pellegrinaggio dei padri

Per una fragilità benedetta e feconda

 di Enea Tabellini
francescano secolare di Castel San Pietro

 Maggio 2013: lungo la salita che da Villa Eteria porta all’Eremo delle Carceri in quel di Assisi,

Bruno, che è nato e vissuto a Parigi (quindi tutti lo chiamano Brunò), ma da tanto vive in Italia, mi racconta della bella esperienza di padri e sposi di Francia che da diversi anni oramai vanno in pellegrinaggio presso alcuni luoghi per loro significativi: Cotignac in Provenza, dove sono apparsi sia la Madonna che San Giuseppe, Vézelay stupenda basilica romanica in Borgogna, Mont Saint Michel… 

 Dalla Borgogna a La Verna

Mi colpisce talmente quello che mi racconta che decido di andarci anch’io alla prossima occasione.
Luglio 2013: due mesi dopo, assieme a Brunò, sono con un numeroso gruppo di parigini a camminare in Borgogna tra boschi, fiumi e laghetti freschissimi: si parla, si discute, chi vuole prega da solo o più spesso insieme al compagno che gli è a fianco, si mangia e si beve sull’erba, si dorme “à la belle étoile” (sotto il cielo stellato), ci si apre senza filtri, si ride e si piange (di liberazione o di gioia), ci si confronta in totale libertà come di rado capita tra uomini adulti.
Quella meravigliosa esperienza, nata e sviluppata da laici senza programma né pubblicità, essenzialmente umana anche se spiritualmente molto ricca, non potevamo tenerla solo per noi, andava condivisa con altri sposi e padri, credenti o meno, felici o in crisi, separati o risposati: basta avere voglia di camminare insieme, ascoltarsi, accogliersi, condividere gioie e difficoltà e fatiche di ogni giorno.
Dopo quattro anni con il passa parola eravamo in quattordici italiani ad andare a Vézelay, e gli amici francesi ci hanno detto che dovevamo fare lo stesso a casa nostra: visto che due frati cappuccini ci accompagnavano in Francia, quasi senza discuterne, abbiamo scelto La Verna come meta del nostro cammino in Italia.
La Verna è un luogo speciale per molti motivi: scelto da san Francesco per pregare e meditare non solo in solitudine ma anche con i suoi fratres più intimi, lì ha ricevuto le stimmate. È circondata dal parco nazionale delle foreste casentinesi, magiche e misteriose, con paesaggi unici: tanti percorsi da sperimentare partendo da vari punti per poi convergere tutti, dopo due giorni di faticoso cammino, ai piedi della roccia su cui sorge il convento e la sua meravigliosa basilica.

 Rigenerati

Lì piantiamo le tende e ci ritroviamo stanchi ma rigenerati nel cuore e nello spirito dalla grande, forte e gioiosa fratellanza che si è creata con gli altri padri che magari non avevi mai visto prima.
Il pellegrinaggio degli sposi e padri di famiglia è questo: una semplice esperienza organizzata da laici per credenti e non, per riscoprirsi figli e fratelli anche se già adulti e a volte anche nonni, per camminare fianco a fianco con chi ha i tuoi stessi dubbi o, se vuoi, per confidarli a un frate: è commovente l’ammirazione reciproca che si crea tra queste due vocazioni, così diverse e così complementari!
Dopo tanti anni di cammino insieme, ogni volta è come fosse la prima, ogni anno è una gioia nuova, ogni luogo è diverso, ogni sentiero ti sembra di non averlo mai percorso con così tanta carica, come se lo avessi appena scoperto.
È davvero un’esperienza contagiosa e coinvolgente, rallegrata dalla presenza discreta ma determinante dei frati cappuccini (non solo emiliano-romagnoli, ma quest’anno anche lombardi e toscani) che con gioia e semplicità serafica ci affiancano, ci guidano, si confidano, ci aiutano - e pure noi li aiutiamo - a riconoscere le ferite, a perdonare e accogliere con amore gli altri (mogli, figli, colleghi, amici, confratelli) ma più spesso a perdonare noi stessi, a riconoscerci fragili e bisognosi della misericordia degli altri e dell’Altro.
Quest’anno abbiamo compiuto l’ottavo pellegrinaggio a La Verna: i padri provenienti da tutto il nord e dal centro Italia erano più di duecento e abbiamo condiviso il cammino anche con una decina di pères de famille giunti dalla Francia in occasione dell’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, oltre che con una dozzina di frati e sacerdoti.
Alla fine delle tre giornate di pellegrinaggio c’è un momento molto sentito e particolarmente gradito: i frati ci benedicono uno a uno e ci inviano perché ritorniamo alle nostre famiglie e comunità con un rinnovato spirito ma... anche i padri benedicono tutti i frati e sacerdoti che li hanno accompagnati perché anch’essi tornino “rinnovati” alle loro fraternità e comunità cristiane.
Su tutti veglia silenzioso il nostro speciale patrono, san Giuseppe: un padre mite e attento, docile ma deciso, coraggioso e accogliente, sempre in cammino come tutti noi lungo la via della nostra relazione con i fratelli e con il PADRE.

Chi fosse interessato a prendere parte
a questo cammino trova tutte le
informazioni al sito
www.camminodeipadri.org