Il dialogo come antidoto a qualsiasi fondamentalismo funziona se rimane sobrio e diviene così strumento per sviluppare rispetto e fiducia reciproca, pace e riconciliazione. Solo così potrà essere sognata di nuovo la vera comunione tra cristiani.
a cura di Barbara Bonfiglioli
Per fare unità ci vuole un sogno
Bari, Capitale dell'Ecumenismo
di Antonio Calisi
diacono della Chiesa cattolica di rito bizantino dell’Eparchia di Lungro (CS) degli Italo-albanesi dell’Italia continentale
La città di Bari ha ospitato con entusiasmo l'importante incontro del Comitato di Coordinamento della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa Cattolica Romana e la Chiesa Ortodossa.
Questo evento, svoltosi dal 3 al 7 giugno, ha ribadito il ruolo centrale di Bari come capitale dell'ecumenismo.
L'evento è pieno di significato storico e spirituale. Bari, già sede di due sessioni plenarie della Commissione nel 1986 e 1987, non è nuova a ospitare dialoghi di tale rilevanza. La città pugliese, con la sua storia di accoglienza e apertura, continua a incarnare il cuore pulsante del dialogo ecumenico.
Ieri e oggi
La Commissione mista internazionale, istituita nel 1979 da san Giovanni Paolo II e dal Patriarca Ecumenico Dimitrios, ha percorso un lungo cammino. Da quella prima sessione plenaria del 1980 nelle isole greche di Patmos e Rodi, la Commissione ha prodotto sette documenti fondamentali, affrontando temi cruciali come il mistero della Chiesa e dell’eucaristia, la natura sacramentale della Chiesa e il rapporto tra sinodalità e primato. Bari, già nel 1987, aveva visto la pubblicazione del documento "Fede, sacramenti e unità della Chiesa", dimostrando la sua importanza nel processo di dialogo.
Quest'anno, l'incontro è avvenuto in un contesto particolarmente significativo, ricorrendo il ventesimo anniversario della scomparsa di mons. Mariano Magrassi, che fu arcivescovo di Bari-Bitonto dal 1977 al 1999 e membro attivo della Commissione mista internazionale. La sua eredità continua a influenzare profondamente l'impegno ecumenico della città.Il Comitato, co-presieduto dal cardinale Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e dal Metropolita di Pisidia Iob (Getcha) del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, si è riunito presso il Centro di Spiritualità "Oasi Santa Maria" dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto. Questo incontro segna l'inizio di una nuova fase del dialogo teologico, dopo l'approvazione del Documento di Alessandria nel 2023, che ha concluso un lungo studio sul rapporto tra sinodalità e primato nella vita della Chiesa. L'arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano, ha accolto fraternamente i partecipanti, consolidando l'atmosfera di unità e dialogo.
Martedì 4 giugno, un momento di profonda comunione ha visto i membri cattolici celebrare l'Eucaristia nella maestosa cattedrale di Bari, alla presenza dei membri ortodossi e dei fedeli. Giovedì 6 giugno, l'altare che custodisce le reliquie di san Nicola nella cripta della basilica di san Nicola ha visto la celebrazione della Divina Liturgia da parte dei membri ortodossi, con la partecipazione attiva dei cattolici.
Questo incontro ha avuto un significato storico particolare, essendosi svolto nella stessa location in cui fu approvato il Documento di Bari sul Dialogo nel 1987. Il Comitato ha esaminato una bozza di documento intitolata “Verso l’Unità nella Fede: Questioni Teologiche e Canoniche”, che riassume i progressi finora raggiunti e identifica le questioni ancora aperte, tra cui il Filioque e il dogma dell'infallibilità. A tal fine, sono state create due sottocommissioni incaricate di redigere documenti su questi temi cruciali.
Filioque e infallibilità
La Chiesa cattolica insegna che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio. Questo è espresso con l'aggiunta della parola Filioque (che significa "e dal Figlio" in latino) al Credo Niceno-Costantinopolitano. Questa aggiunta è stata adottata progressivamente nelle Chiese occidentali a partire dal III Concilio di Toledo nel 589, diventando ufficiale per la Chiesa Latina. La Chiesa ortodossa sostiene che lo Spirito Santo procede solo dal Padre, come dichiarato nel Credo originale formulato dal Concilio di Costantinopoli nel 381. Gli ortodossi considerano l'aggiunta del Filioque una modifica non autorizzata del credo ecumenico.
Per i cattolici il Filioque sottolinea l'unità e la consustanzialità tra il Padre e il Figlio. Si intende che lo Spirito Santo procede da entrambi, enfatizzando la loro uguale divinità e la loro relazione interna, per gli ortodossi, affermare che lo Spirito Santo procede solo dal Padre mantiene il primato del Padre all'interno della Trinità, rispettando le formulazioni originali dei primi concili ecumenici. La loro preoccupazione è che il Filioque possa implicare una subordinazione dello Spirito Santo.
Negli ultimi decenni, ci sono stati vari tentativi di dialogo tra le due tradizioni per risolvere le differenze riguardo al Filioque. Alcuni teologi cattolici e ortodossi hanno suggerito che le differenze potrebbero essere in parte semantiche e che potrebbe esserci spazio per un'interpretazione comune che rispetti entrambe le tradizioni".Riguardo al concetto di infallibilità del Papa, la Chiesa cattolica insegna che il Papa, quando pronuncia ex cathedra (cioè, quando parla con autorità suprema su questioni di fede e morale), è infallibile. Questa dottrina è stata formalmente definita durante il Concilio Vaticano I nel 1870, perché la Chiesa cattolica vede il Papa come successore di san Pietro, a cui Cristo stesso ha dato l'autorità speciale di guidare la sua Chiesa (Matteo 16,18-19) e perciò crede che lo Spirito Santo protegga il Papa da errori quando definisce dottrine di fede e morale, assicurando così l'unità e l'integrità della fede cattolica. I cattolici, dunque, vedono il Papa come garante dell'unità dottrinale attraverso l'infallibilità.
La Chiesa ortodossa rifiuta l'idea di infallibilità personale del Papa frutto di un processo di centralizzazione che ha distorto la struttura originale della Chiesa antica, che era più sinodale e collegiale, affermando che solo la Chiesa nel suo insieme, attraverso i Concili ecumenici, può essere considerata infallibile. L'Ortodossia sottolinea la natura collegiale del governo ecclesiale e il ruolo dello Spirito Santo che agisce attraverso la comunità dei vescovi riuniti in concilio.
Queste differenze continuano a rappresentare un punto cruciale di discussione nel dialogo ecumenico tra le due tradizioni cristiane".
E poi
Il prossimo incontro del Comitato di Coordinamento è previsto per il prossimo anno, in data e luogo da definire, per discutere nel dettaglio le bozze dei documenti. Con grande aspettativa, i membri del Comitato attendono la ricorrenza del 1700esimo anniversario del primo Concilio ecumenico di Nicea nel 2025, sperando che questo evento storico ispiri ulteriormente il cammino verso la piena comunione.
L'importanza di questo evento non può essere sottovalutata. È fiorita la speranza che si possa realizzare il sogno di una piena comunione tra le due Chiese.
Bari, con la sua tradizione di dialogo e apertura, si conferma ancora una volta come capitale dell'ecumenismo, un faro di speranza e unità per il mondo cristiano.
Dell’autore segnaliamo
Il Vangelo secondo don Lorenzo Milani,
Chàrisma Edizioni, Bari 2013