Il Festival Francescano è nato nel 2009 per celebrare gli 800 anni dell’approvazione della prima regola di san Francesco d’Assisi: i francescani scendono nelle piazze e nelle strade di Reggio Emilia portando alle persone il messaggio di san Francesco e danno vita a una manifestazione che cerca di rispondere, con un linguaggio semplice e diretto, alle domande della società contemporanea.

a cura dell’Ufficio Comunicazione del Festival Francescano

 Attraverso ferite: vieni guarigione!

Per l’aggiunta di vita rinnovata

di Chiara Vecchio Nepita,
Responsabile della Comunicazione del Festival Francescano

 Un po’ di storia

La I edizione di Festival Francescano - nato da un’idea di fra Giordano Ferri - è organizzata dai Frati Minori Cappuccini dell’Emilia-Romagna

in collaborazione con l’Ordine Francescano Secolare, GiFra e gli ordini religiosi femminili a loro vicini, con la presidenza di fra Dino Dozzi. Un intero territorio, con tutte le sue istituzioni amministrative, educative e culturali, è coinvolto, facendo registrare più di 25.000 presenze. Già dalla seconda edizione l’organizzazione vede coinvolti a pieno titolo anche i frati minori e i frati conventuali.
Dopo tre anni a Reggio Emilia, il Festival si sposta dall’Emilia alla Romagna, a Rimini, dove rimane per tre edizioni. Nel 2012, ottiene il Patrocinio del Movimento Francescano Nazionale e, nel 2014, un messaggio di Papa Bergoglio che esorta frati, suore e laici francescani a continuare a portare la gioia di Francesco nelle piazze.
Nel 2015 Festival Francescano approda a Bologna, dove rimane tuttora giungendo alla XVI edizione. Moltissimi e rilevanti gli ospiti della manifestazione, a partire dal Cardinal Matteo Maria Zuppi che, prima da Arcivescovo di Bologna, poi da presidente della CEI, ha sempre creduto moltissimo nel progetto del Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna.
Gli anni bolognesi sono stati caratterizzati dall’avvento della pandemia da Covid19. Ecco allora che il Festival re-inventa il suo modo di stare tra la gente, scegliendo anche la piazza digitale per permettere a tutti di partecipare. Questa modalità non è mai più stata abbandonata; infatti, durante il corso dell’anno, il Movimento francescano dell’Emilia-Romagna propone webinar online con grandi ospiti. Non solo: nell’anno 2023, Festival Francescano, sempre molto attento ad utilizzare i canali di comunicazione dell’oggi per trasmettere il messaggio di Francesco, produce il podcast “Ricalcolo”, tuttora disponibile sulle più note piattaforme gratuite. Si tratta di storie di uomini e donne che, proprio come capita a volte al navigatore dell’auto, a un certo punto hanno deciso di cambiare rotta, di immaginare percorsi nuovi, stili di vita differenti, sognare un finale diverso. Ricalcolare il percorso per cambiare il mondo.

 La XVI edizione

La ricorrenza delle stimmate ricevute da san Francesco è l’ispirazione per la XVI edizione del Festival Francescano, manifestazione che attualizza il messaggio di questa figura storica e spirituale così importante.
Il tema per l’evento che si terrà in piazza Maggiore a Bologna dal 26 al 29 settembre 2024 sarà dunque  “Attraverso ferite”, riflessioni sulla cura, sul dolore e su come affrontarli, insieme a grandi ospiti e più di cento iniziative.
Il convegno introduttivo coinvolgerà il medievista Jacques Dalarun, i ricercatori Pierluigi Licciardello e Pietro Delcorno e la storica dell’arte Rosa Giorgi. Sarà un focus su uno degli eventi più straordinari della storia del cristianesimo, del pensiero e del sentimento occidentale che diventa il punto di incontro tra l’umanità di Cristo e la corporeità dell’uomo e che cambierà per sempre la visione della spiritualità, della pietà e dell’arte.
L’approccio psicologico, di fronte a una tematica di questo genere, è fondamentale. Tra gli incontri principali si terrà il dialogo tra la psicoterapeuta Stefania Andreoli e la scrittrice Carlotta Vagnoli. Nello specifico, si parlerà dell’amore vissuto dai giovani e della difficoltà di affrontare le relazioni. Tra gli altri esponenti della psicologia, ci saranno: Massimo Recalcati e i francescani Giovanni Salonia e Antonio Scabio.
Dalle ferite interiori a quelle della nostra società, in primis la violenza sulle donne. A parlarne sarà l’avvocata Cathy La Torre, attivista per i diritti umani e civili. Sempre sul tema delle pari opportunità, interverrà il cantautore Giovanni Caccamo, il medico Pierdante Piccioni, la conduttrice televisiva Eva Crosetta e gli atleti della Nazionale Italiana di Basket con Sindrome di Down.
Sarà poi Pablo Trincia, il più noto podcaster italiano, a raccontare con grande empatia e amore per la verità alcuni episodi poco noti della storia e dell’attualità italiana; mentre le scrittrici e studiose della Shoah Francesca Cosi e Alessandra Repossi parleranno della vita di Oskar Schindler: un nazista che diventò eroe.
La guerra in Medio Oriente (la “Terra Santa” per i francescani dove dal 1217 ebbero il compito di custodire i luoghi biblici) sarà argomento delle testimonianze del Cardinale francescano Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, di fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa e di Nello Scavo, inviato speciale di "Avvenire". Dalla Palestina all’Africa, con il direttore della Ong-Onlus Medici con l’Africa Cuamm don Dante Carraro, in dialogo con uno scienziato di fama internazionale: l’immunologo Alberto Mantovani. Delle sue missioni umanitarie in Africa e negli ospedali pediatrici racconterà Pietro Morello, influencer venticinquenne da 3 milioni e 700 mila follower su TikTok e più di 500mila su Instagram. Infine, sulla necessità di un dialogo interreligioso interverranno il cardinale di origini algerine Jean-Marc Aveline, dal 2019 arcivescovo di Marsiglia e fra Stefano Luca, responsabile del dialogo ecumenico e interreligioso per il Vicariato Apostolico dell’Arabia Meridionale.
Sulle ferite che l’uomo ha inferto all’ambiente e su come reagire a un modello di crescita economica che sta minacciando la vita stessa del pianeta risponderanno i sociologi Chiara Giaccardi e Mauro Magatti. Anche quest’anno, non mancherà la lectura Dantis che avrà come commentatore d’eccezione Marta Cartabia, prima donna a presiedere la Corte Costituzionale in Italia. Al centro, il Canto III del Purgatorio e il tema della giustizia terrena e divina.
Affermano gli esponenti del Movimento francescano dell’Emilia-Romagna, che organizza l’evento: “Affinché le ferite si trasformino in feritoie, occorre guardarle, riconoscerle. Non esistono cure immediate e non vogliamo intendere la guarigione come mera eliminazione del sintomo; bisogna essere consapevoli del fatto che con le ferite a volte si deve convivere e che il processo di guarigione può essere imperfetto o non definitivo. Questo non è semplice, in modo particolare nella nostra società, che impone di risolvere tutto molto in fretta. Sostare nella sofferenza appare un’inutile perdita di tempo, concentrati come siamo a ottenere sempre il massimo profitto. E mostrarci sofferenti non è accettato nei social network. Ma le ferite possono aprire alla fraternità mediante il prendersi cura. Mai come ora abbiamo bisogno di prenderci cura gli uni degli altri”.

 Box 1: Dona!

Molto spesso le ferite portano con sé uno stigma, che fa sentire chi ne è portatore come se fosse inferiore agli altri, indegno o sbagliato.
Come dare un senso al dolore? Come accogliere le cure e le guarigioni imperfette? Alla prossima edizione del Festival ci porremo queste domande, ma non solo.
Il Movimento francescano dell’Emilia-Romagna sta cercando di costruire un Festival che insegni a togliere lo stigma. Proprio come fece san Francesco abbracciando misericordiosamente il lebbroso, sanandolo da tutte le ferite.
Come contribuire a questa missione importante? Diventando amico del Festival! È possibile farlo sul sito www.festivalfrancescano.it o con bonifico bancario:
IBAN IT49Z0501802400000011717691
Intestatario: Associazione MoFra Eventi Emilia-Romagna - Banca Popolare Etica
Causale: nome e cognome - Sostegno al Festival Francescano

Box 2: L’immagine che accompagna la XVI edizione

 

 

Il manifesto grafico della XVI edizione del Festival Francescano “Attraverso ferite” propone un cuore rotto e ricomposto con il kintsugi: tecnica e filosofia giapponese del “riparare con l’oro” la ceramica esaltandone le fratture.
Metafora del riparare le ferite, ovvero senza nasconderle o vergognandocene, ma accettandole come parte di noi, del nostro cammino di vita e di crescita.
Simbolici anche i colori del nuovo logo. Il viola e il bordeaux richiamano le ferite dolorose, come le violenze, le guerre, le delusioni e le malattie. Al centro invece troviamo il color pesca che irradia amore, cura e condivisione, senso di comunità e collaborazione.