Verso i luoghi della speranza

 di Dino Dozzi
Direttore di MC

 Inizia un nuovo anno, il 2024, tra dubbi e speranze. I dubbi riguardano prima di tutto la pace in questo nostro mondo. Non era ancora finita la guerra in Ucraina ed ecco riesplodere con violenza inaudita la guerra in Terra Santa. Un “rave party” di pace trasformato in un efferato eccidio con centinaia di giovani trucidati; risposta: un razzo su di un ospedale con centinaia di malati uccisi. Ad una guerra se ne aggiunge un’altra, con un carico di sofferenza sempre più insopportabile e soprattutto sui piccoli e gli indifesi. Per non parlare delle tante altre guerre ancora in atto. Riuscirà questo nostro mondo a ritrovare un po’ di giustizia, di buon senso, di umanità?
Della feroce guerra che si sta combattendo in Medio Oriente diverse e contrastanti sono le narrazioni, a seconda che si parteggi per una parte o per l’altra dei contendenti. Drammatici sono i resoconti di Francesca Mannocchi o di Cecilia Sala. Il Festival Francescano ha organizzato un webinar (disponibile su You Tube) con il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, che, in un suo video messaggio, ha esortato tutti a non cedere alla tentazione di cercare chi ha più ragioni e chi ha più torti: in questo momento sarebbe solo benzina per l’escalation della violenza e della vendetta. Partiamo dal Vangelo: chiediamo che terminino i combattimenti e che i due popoli si aprano al dialogo per ascoltarsi e trovare finalmente una via giusta e pacifica. A Damietta, più di ottocento anni fa, durante la quinta crociata, san Francesco trovò la strada del dialogo. I due Francesco, il santo e il papa, incoraggiano noi a fare lo stesso oggi.
Un altro dubbio riguarda il futuro del nostro pianeta. A otto anni dalla Laudato si’ papa Francesco ha sentito il bisogno di richiamare nuovamente l’attenzione dell’umanità sull’urgenza di prendere decisioni che salvaguardino dalla rovina la casa comune. L’esortazione apostolica Laudate Deum è un grido di allarme da parte di uno dei pochi al mondo che ha davvero a cuore il bene di tutti. I responsabili politici ed economici dei vari paesi pare abbiano la vista corta, attenti solo alle prossime scadenze elettorali e al profitto immediato.
Mancavano giusto i cinque dubia cardinalizi, presentati a papa Francesco per metterlo in difficoltà… Per fortuna papa Francesco – contravvenendo al regale never explain, never complain
- ha risposto, offrendo a tutti un bell’esempio di dialogo, di attenzione pastorale alle persone, di necessaria rilettura di “verità” formulate in tempi passati e oggi bisognose di essere approfondite e riespresse. Fortunatamente siamo di fronte ad un caso in cui i dubbi aprono alle speranze.
Ed è questo l’orizzonte su cui si muoverà MC quest’anno: verso i luoghi della speranza. Anche in preparazione al giubileo del 2025 che avrà come tema “pellegrini di speranza”. Noi quest’anno andremo a cercare i luoghi dove ci pare di intravvedere segni e strumenti di speranza (è terminologia che richiama la definizione teologica di sacramento). Luoghi in cui stanno spuntando e sono visibili germi di speranza, di futuro, di salvezza.
Ecco un nostro elenco di tali preziosi luoghi: dove il volontariato e la gratuità sono considerati valori inestimabili (gennaio-febbraio), dove sono ugualmente apprezzate la saggezza dei vecchi e la creatività dei giovani (marzo-aprile), dove oltre alla religiosità tradizionale si sa apprezzare la spiritualità laica (maggio), dove si è uniti senza la pretesa di essere tutti uguali (giugno-luglio), dove ci si rende conto che il massimo di obiettività corrisponde al massimo di autocoscienza della relatività di ciò che raccontiamo (agosto-settembre), dove ci si rende conto che la verità più vera è la pace (novembre-dicembre).
Questo programma tematico sarà accompagnato anche da un rinnovamento di MC nella sua veste grafica. E qui cedo la parola al nostro grafico, collaboratore e amico, Stefano Salsi.

 A qualche anno dall’ultima versione, si avvertiva l’esigenza di rinfrescare l’aspetto grafico di Messaggero Cappuccino, abbiamo così lavorato su una nuova griglia che ci permettesse di variare con più libertà l’impaginazione dei contenuti. La copertina si presenta già in modo decisamente nuovo recuperando il buon classico fondo bianco che consente di incorniciare e valorizzare con più vigore la foto a colori coordinata con il tema dominante del numero.
Anche il carattere di titoli, testi, occhielli, incisi e didascalie è stato cambiato. La scelta di un approccio grafico elegante ci ha portato a preferire il cosiddetto font ‘bastone’ (ovvero lineare, senza grazie) per i testi, affiancandolo a un più innovativo e contemporaneo carattere graziato per i titoli, gli occhielli e tutti gli altri box.
Nell’insieme abbiamo privilegiato la leggibilità con uno stile grafico sobrio, ma capace, a nostro avviso, di coniugare la tradizione tipografica italiana con le soluzioni più contemporanee del visual design. Speriamo di esserci riusciti anche se, come sempre, l’ultima parola spetta ai nostri affezionati abbonati. Buona lettura!