Come ti salvo la vita (e la cucina)

Il volontariato nei centri missionari di Imola e san Martino in Rio

 di Matteo Ghisini
segretario delle Missioni

 I centri missionari di Imola e di san Martino in Rio, gestiti dai frati cappuccini dell’Emilia-Romagna, hanno vissuto negli ultimi sette anni un grosso cambiamento della loro struttura giuridica e organizzativa.

Tutto è partito da una decisione che i frati hanno preso nell’aprile 2017 durante il loro capitolo provinciale, votando la proposta di aggiornare l’impostazione della pastorale missionaria, compresi gli aspetti giuridici ed economici ad essa connessi.
Questo ha richiesto un vero e proprio cammino sinodale che ha coinvolto da una parte i frati in diverse occasioni, sia a livello locale che provinciale, sia una ottantina di laici volontari che da anni sostengono con il loro aiuto concreto i nostri centri missionari. Inoltre ci si è avvalsi della consulenza di professionisti competenti. È stata una bella opportunità di confronto serio su un tema così importante, alla luce della recente riforma del Terzo Settore approvata in Italia nel 2016, la quale ha spinto tutto l’ambito del no-profit a una trasformazione radicale. Tra le strade che la riforma suggerisce, abbiamo scelto di percorrere quella della ODV (Organizzazione di Volontariato), in quanto è una veste giuridica che si addice a esprimere bene la realtà dei nostri mercatini.

 Darsi un obiettivo

Per creare una ODV occorre un minimo di sette soci i quali, tramite un atto costitutivo, fanno nascere la realtà della associazione. Alla base di questa nuova entità è necessario uno statuto che ne stabilisce gli obiettivi. I nostri sono quelli della «beneficenza, sostegno a distanza, cessione gratuita di alimenti o prodotti, o erogazione di denaro, beni o servizi a sostegno di persone svantaggiate; accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti; promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della non violenza; promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco». Per realizzare questo le due associazioni si propongono anche di «organizzare ed eseguire in Italia campi “missionari” senza discriminazioni razziali, religiose e politiche di sorta per vivere un'esperienza di servizio…e di mettere in risalto l'importanza del riuso, dell’economia sociale e solidale, del riciclo ed in generale di uno stile di vita responsabile per il bene dell’ambiente e della comunità».
Le associazioni operano in conformità agli scopi di carattere missionario, caritativo, educativo, socio-assistenziale dei frati minori cappuccini dell’Emilia-Romagna individuando iniziative specifiche dirette verso le persone che versano in condizioni di indigenza sia in Italia che all’estero anche in comunione e cooperazione con altri Enti od associazioni di volontariato che si prefiggono i medesimi scopi. Quindi, oltre al sostegno delle nostre missioni, la “Missione per bene ODV” e “Nel cuore la Missione ODV” contribuiscono al sostegno di alcune realtà legate a noi e al nostro territorio. La prima sostiene diversi svantaggiati del territorio imolese, in sinergia con la Caritas diocesana con la quale collaboriamo per le famiglie povere e i senza tetto. La seconda aiuta sia la mensa dei poveri aperta dai cappuccini di Reggio Emilia, sia la Minoritas, formata da laici che a Vignola distribuiscono beni di prima necessità presso il locale convento dei cappuccini a famiglie in difficoltà. Le due associazioni hanno una quarantina di soci ciascuna e hanno superato bene i primi anni di vita.

 Tra i tre beneficianti…

Quello che più mi colpisce nella intensa attività che si svolge a Imola e san Martino è che la presenza di un gruppo di volontari permette di realizzare un bene enorme, attraverso la valorizzazione dello scarto. Mi spiego con un esempio che ho vissuto personalmente, ma che è solo uno dei tanti. Una persona ha portato da noi una cucina (completa di frigo e forno), dicendo: «Se non la prendete voi, la porto alla discarica, però mi spiace perché è ancora in buono stato, ma abbiamo venduto la casa e va svuotata in pochi giorni e nella nuova c’è già tutto». I nostri volontari hanno controllato che tutto fosse a posto e l’hanno esposta durante l’apertura del mercatino. Una famiglia che aveva bisogno di una cucina economica, vista l’occasione, fa un’offerta di 150 euro e se la porta a casa. Con quei soldi l’ODV in parte pagherà l’affitto arretrato di una famiglia svantaggiata imolese che rischia lo sfratto e in parte comprerà una pecora in Dawro Konta e la regalerà a una famiglia bisognosa per il proprio sostentamento. Quello che era potenzialmente uno scarto, non solo viene sottratto alla discarica - con risparmio di costi di smaltimento e di salvaguardia dell’ambiente - ma diventa un generatore di vita e ricchezza per 3 nuclei familiari (due in Italia e uno all’estero).

 …il quarto gode

Ma non è tutto. Il miracolo è che fa bene anche ai volontari! Tanti nostri volontari hanno raccontato che per loro stessi si è trattato di fare un po' l’esperienza di quella cucina. Cioè diversi si sono trovati nella loro vita a vivere una situazione di scarto: o perché arrivati alla pensione; o perché la malattia o lutti familiari hanno provocato crisi, o per la solitudine. «Il volontariato mi ha salvato la vita» mi diceva una signora che da anni è volontaria presso il centro missionario di Imola. «Senza l’attività al mercatino sarei già da tempo depressa, chiusa in casa e senza prospettive. Quando persi mio marito alcuni anni fa per me era finito tutto. Poi ho scoperto il volontariato, il quale mi dà la possibilità ogni settimana di uscire, di dare un senso alla mia solitudine, di far parte di un gruppo che mi stimola e mi coinvolge, di mettere a frutto i talenti che ho acquisito in quaranta anni di lavoro, insomma di vivere al meglio anche questa fase della mia vita». «Per me fare la volontaria vuol dire confrontarmi col mondo esterno e nel mio piccolo essere missionaria nei confronti di chi ha più bisogno di me» dice Silvia, che vive in una comunità insieme ad altre persone fragili e tutti i mercoledì viene insieme ad un altro a dare il suo contributo.
Trovare un ambiente di volontariato dove potersi sentire utili, dove avere un’altra possibilità, dove spendere il proprio tempo e le proprie energie per gli altri, è vitale. Anche per i giovani! Questo vale per i ragazzi di alcune scuole che vengono sospesi a scuola e da noi fanno un breve periodo di volontariato; vale per i giovani che hanno infranto la legge e vengono inviati a noi dal tribunale di Bologna per la messa alla prova o come pena alternativa al carcere. E vale per tanti giovani che in agosto partecipano al campo di lavoro e formazione missionaria che è organizzato dalla “Missione per bene ODV” per due settimane a Imola. In quella occasione straordinaria, i volontari “abituali” collaborano con i giovani che arrivano da varie zone e insieme si lavora per sostenere un progetto di solidarietà importante, solitamente in l’Etiopia (ma non solo).