Pare che siano all’incirca mille i sogni fatti ogni anno da una persona adulta (i bambini, lo sappiamo, sognano molto di più) e che quasi tutti siano dimenticati. Chissà cosa sogniamo, ogni notte… Di sicuro san Francesco, in una notte del 1223, avrà sognato di chiedere al Santo Padre di approvare la sua regola. Cosa che, per fortuna sua e nostra, è avvenuta (il 29 novembre di quell’anno, per l’esattezza), rivoluzionando così la Chiesa di allora e dei secoli successivi, fino a oggi.

a cura della Comunicazione del Festival Francescano

 Per sognatori in piena regola

Il programma del festival

 di Nicolò Orlandini
autore e sceneggiatore

 Se sognare è qualcosa che facciamo sempre, molto più di rado ci ricordiamo di quei sogni e, soprattutto, cerchiamo di realizzarli davvero.

Anche perché far diventare reale un sogno non è facile. Ci si scontra con le paure, la pigrizia e gli ostacoli della vita vera. E così, spesso, i sogni diventano impossibili. Ma il santo d’Assisi non solo ha sognato (in grande). Ha fatto diventare il suo sogno realtà e per farlo si è dato una regola. Ha come “ingabbiato” quel desiderio indomito e onirico di cambiamento dentro sbarre sicure, percorsi e direzioni chiari e semplici, e l’ha fatto diventare qualcosa di concreto e davvero rivoluzionario. Rinchiudendolo, strano ma vero, lo ha liberato.
Le regole, dunque, non sono legacci che non ci fanno sognare, bensì il filo teso che permette all’aquilone di volare. E che permettono a noi, uomini e donne di ogni tempo, di vivere pienamente insieme. Cercando di essere sempre più fratelli. Sempre più fraterni.

 Iniziando e poi…

Ecco allora: “sogno, regole, vita”. Questo il tema portante della XV edizione del Festival Francescano, in programma dal 22 al 24 settembre in piazza Maggiore a Bologna. Un’edizione che quest’anno ricorda proprio quel sogno (diventato regola e poi vita) di ottocento anni fa. E proprio in queste settimane, ed è qui la novità di cui vi vogliamo raccontare, è stato pubblicato il programma completo della tre giorni di eventi, workshop, spettacoli e spiritualità. Non resta che darci una sbirciatina…
Per prima cosa, quest’anno il Festival inizia prima. Proprio per celebrare l’importantissima ricorrenza, è previsto infatti nella giornata del 21 settembre un grande convegno dal titolo “Ottocento anni di regola”. Storici, accademici e voci francescane si alterneranno per raccontare la storia del “sogno” di ieri, oggi e domani. Jacques Dalarun, fra Marco Guida, fra William Short… questi sono alcuni dei nomi dei partecipanti alla giornata di studio.
Poi, dal venerdì, la piazza si anima. Oltre cento voci del nostro tempo che dialogheranno e si confronteranno sul tema che è parte (lo sappiamo bene) del DNA francescano e al tempo stesso delle riflessioni più attuali di una società che ha bisogno di sogni ai quali ispirarsi, ma anche di regole che permettano a questi sogni di tradursi in progetti concreti e condivisi, nel pieno rispetto delle diversità. Un tema complesso e ricco di sfaccettature, che, come si può evincere dal programma, sarà declinato in vari focus tematici e parole chiave.
Innanzitutto, i giovani e l’età dell’adolescenza, il tempo dei sogni per antonomasia. Nell’appiattimento graduale delle aspirazioni delle nuove generazioni, è infatti urgente ritrovare un equilibrio fra limite e regole, fra “dover fare” e “dover essere”. Di giovani e sogni parlerà lo psichiatra Paolo Crepet, analizzando come spesso la necessità di cambiamento si scontri con resistenze, timori, egoismi e freni che privano bambini e ragazzi del diritto di far nascere i propri sogni e di coltivarli. E si cercheranno, con lui, nuove strade aperte al sogno. Anche la scrittrice e filosofa Michela Marzano, tra i membri del Comitato Scientifico di questa edizione, parlerà degli adolescenti di oggi, che ci appaiono schiacciati tra i loro sogni e le aspettative che la società ripone su di loro, partendo da una domanda: è sempre stato così o qualcosa è cambiato negli ultimi tempi?
Ulteriore percorso tematico sarà quello dedicato alle città di oggi come spazio urbanistico volto alla convivenza civile. Partendo da una città così ricca di esperienze associative come Bologna, si esploreranno i casi in cui la convivenza si è tradotta in organizzazione del possibile. Ospite della piazza del Festival sarà l’architetto Elena Granata, professoressa di Urbanistica al Politecnico di Milano, vicepresidente della Scuola di Economia Civile e membro del Comitato Scientifico del Festival 2023. E con lei il giovane attivista di Fridays for Future, nonché ingegnere ambientale e divulgatore scientifico, Giovanni Mori. Insieme, per sognare le città del futuro. Città sostenibili e pienamente vivibili.

 Il lavoro, i percorsi estremi, lo sport

Altro focus importante in cui si dipana il programma del Festival Francescano 2023 è quello del mondo del lavoro, a partire da un tema fortemente sentito: la mancanza di una “relazione spirituale” all’interno delle aziende. Del “capitale spirituale” e del sogno di un mondo del lavoro più umano, giusto ed equo parleranno don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio della Cei per i problemi sociali e il lavoro, e Guido Stratta, manager, responsabile del personale per Enel e fondatore dell’Accademia della Gentilezza. Sempre sui temi del lavoro, ospite del Festival anche l’economista e saggista Luigino Bruni.
Ancora, un altro focus riguarderà il gioco e lo sport, attraverso le testimonianze di atleti e di allenatori che racconteranno i loro traguardi e le vie per raggiungerli, i percorsi formativi, il senso di appartenenza e condivisione di sogni e regole. O, come nel caso di Marika Ciaccia, influencer e “camminatrice”, di come lo sport l’abbia salvata da una grave patologia. Grazie alla montagna e ai percorsi estremi ha imparato ad affrontare le sue paure, e a ritrovare i suoi sogni. Passo dopo passo.
Ospiti graditi della piazza del Festival di quest’anno saranno poi il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, che, con la giornalista di esteri Cecilia Sala, dialogherà sulle tante sfumature dell’attualità, caratterizzata da guerre, migrazioni e cambiamenti climatici ma anche da maggiore informazione, solidarietà e collaborazione tra popoli; e il giurista ed ex magistrato Gherardo Colombo, membro del Comitato scientifico del Festival 2023, che con la sua lectio magistralis da piazza Maggiore onorerà il 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione Italiana.
Grande spazio nel programma, poi, alle molteplici presentazioni di libri, agli immancabili appuntamenti della Biblioteca Vivente, del Caffè con il francescano e delle Fast Conference. Così come saranno numerose anche le occasioni di spettacolo e musica: previsto il concerto in piazza, tra gli altri, del rapper e cantautore Ghemon.

 E poi non chiude il bazar

E come gli anni scorsi, non mancano naturalmente le mostre, le visite guidate, i workshop, e le attività per bambini e ragazzi firmate dall’Antoniano. Insomma, un programma per sognatori in piena regola. Per scoprire gli altri ospiti presenti al Festival e per avere maggiori informazioni sui singoli eventi, basta andare sul sito www.festivalfrancescano.it e scaricare il programma completo. Sogno, regole, vita. In questo 2023 fatto di guerre, cambiamenti climatici sempre più evidenti, ingiustizie crescenti e continue tragedie del mare, sognare non è un esercizio di stile, un inutile e borghese tentativo di evasione, ma è un’arma potente e pacifica. L’unica, forse, che ci è rimasta per cambiare la realtà.
Manca davvero poco al Festival Francescano 2023… sotto il sole tiepido di fine settembre, tra il vociare confuso e gioioso della piazza, vi aspettiamo per sognare insieme a noi. Sognare un mondo più giusto, fraterno e rispettoso del creato. Noi ne siamo sicuri: questa volta, i sogni che faremo insieme non verranno dimenticati. E chissà, magari, cambieranno davvero il mondo.