Come avviene da vari anni, a inizio giugno, nei centri missionari dell’Emilia-Romagna si sono festeggiate le missioni, con le “Serate di Primavera”, venerdì 2 e sabato 3 a San Martino in Rio, e con “Festassieme” domenica 11 a Imola: ecco i resoconti di Patrizia D’Errico dall’Emilia e di fr. Matteo Ghisini dalla Romagna.

a cura di Saverio Orselli

 Una chiave, per uscire e annunciare

Due Serate di Primavera a San Martino in Rio

 di Patrizia D’Errico
Segretaria del Centro Missionario di San Martino in Rio

 Finalmente! Infatti, se gli ultimi anni sono stati segnati da diverse limitazioni, quest’anno siamo riusciti a muoverci con un ritrovato senso di libertà, di cui forse avevamo dimenticato il profumo.

Ci siamo però improvvisati “esperti meteorologi”, tutti con lo sguardo rivolto al cielo cercando di intuire come si sarebbero mosse le numerose nuvole grigie. Fratello Sole era richiesto su altre zone. Il meteo è stato l’unico punto che ci ha creato qualche lieve disagio, tuttavia siamo stati fortunatissimi, in quanto nelle due serate, almeno sul Centro Missionario, non è piovuto!
Lo stile che ha caratterizzato la festa e le giornate di volontariato in preparazione all’evento è stato gioioso, fraterno, in semplicità e collaborazione, mettendoci tutti a disposizione di ciò che era necessario fare per porre al centro delle due serate la parola chiave: la missione !
Protagonista del venerdì è stata la missione in Turchia, terra così colpita dal devastante terremoto, ascoltando gli aggiornamenti di fra Michele Papi che è stato in quei luoghi subito dopo il terremoto e di fra Matteo Ghisini, da poco rientrato da una visita in quei luoghi con fr. Giacomo Franchini, il nuovo Provinciale; così abbiamo compreso quanto sia ancora impegnativo lo stato d’emergenza, motivo per cui le raccolte fondi non sono finite, con tanto da ricostruire.
Le testimonianze missionarie del sabato sera sono state preziose occasioni d’incontro e di conoscenza di realtà come l’immenso Brasile, in particolare l’Amazzonia, descritta con semplicità ed efficacia da suor Ines e da Viola, una volontaria. Dell’Etiopia ha parlato il dott. Stefano Cenerini, degli sviluppi e delle emergenze e degli sforzi per sensibilizzare la popolazione a essere sempre più collaborativa verso un appoggio sanitario che risulta per loro una indispensabile realtà salvavita.
Da Sighet, in Romania, fra Eugen ha parlato della situazione attuale della missione che, dall’inizio della guerra in Ucraina, si è resa disponibile per aiuti umanitari, una condizione che ha creato nuove opportunità nella missione stessa. Ognuno ha trovato spazio per raccontare la propria missione ed essere testimone e portavoce di terre dove i problemi non mancano, ma dove fede, coraggio, speranza sono fondamentali, per la vita loro e della gente. Un contagioso amore che non soccombe a guerre, catastrofi, ingiustizie e povertà.
La speranza è che questi messaggi di vita che vanno oltre le difficoltà siano arrivati ai cuori dei tanti richiamati dalle due serate di festa, concluse con un breve momento di preghiera per tutte le missioni nel mondo, dei cappuccini ma non solo, e senza dimenticare le tante persone gravemente colpite dall’alluvione in Romagna, con un pensiero ai conventi che hanno aperto le porte all’ospitalità degli alluvionati, portando loro un primo importante conforto e aiuto.
Un ringraziamento agli amici e volontari e ai tanti giovani che si sono impegnati e che con la loro carica hanno contagiato e riempito di gioia tutti. Era un grande desiderio di tutti i volontari di questi centri missionari creare un’occasione che potesse riaccendere in ogni fratello speranza, coraggio, dialogo, accoglienza, condivisione… insomma: il vero “fuoco della missione”.
Celebrare insieme l’eucaristia nel giorno della Santissima Trinità ha sicuramente impreziosito e dato a tutti una spinta in più - anzi tripla! - a essere uniti, sottolineata in particolare nel momento in cui è stato consegnato il Tau ad alcuni giovani, che partiranno a breve per esperienze di missione. Il bene e l’amore che possiamo portare e trasmettere è infinito: coraggio, insieme possiamo farcela!