Pace e verde

L’iniziativa della Certificazione Chiesa verde come strumento di crescita ecclesiale

 di Natacha Tinteroff
di Église Verte

Negli anni Ottanta, le Chiese hanno progressivamente preso coscienza del fatto che il cristianesimo integra in sé una dimensione ecologica, legittimando in questo campo un approccio e un’azione specifici.


In Francia la COP21, tenutasi nel 2015, ha mobilitato i cristiani sensibili alle questioni ambientali e ha aperto un cammino ecumenico, supportato anche ufficialmente dalle istituzioni competenti.
Nel 2017, in questa prospettiva, le Chiese di Francia hanno deciso di iscrivere la salvaguardia del creato in un percorso di lunga durata, promuovendo la certificazione Chiesa verde (in francese label Église verte), lanciata a Parigi nel corso di una giornata nazionale che coinvolse più di 200 partecipanti, autorità e rappresentanti di Paesi vicini.
Appoggiandosi sulle esperienze già esistenti in altri Paesi, la certificazione, costruita attorno a una diagnosi ecologica, è a disposizione di tutte le parrocchie e delle chiese locali che desiderino avviare o migliorare la propria conversione ecologica.
La diagnosi, articolata attorno a cinque campi d’azione (celebrazioni e catechesi; edifici; terreno; impegno locale e globale; stili di vita), è pensata per permettere a ogni comunità di avere una buona conoscenza delle proprie pratiche ecologiche e di esaminare globalmente i diversi campi d’azione in cui ha la possibilità di migliorarsi. La risposta al questionario della diagnosi produce l’attribuzione di un punteggio. Il punteggio totale determina il livello di certificazione ottenuta, rappresentato con diverse piante bibliche (granello di senape, ceppo di vite, fico, cedro del Libano). L’ottenimento di un livello non rappresenta un fine, ma uno strumento di incoraggiamento e sviluppo, nell’ottica di aiutare le comunità a rinforzare o confermare le pratiche intraprese, come pure a rendere visibile l’impegno verso il creato.

 A ognuno il suo verde

Oltre alla versione standard, la certificazione ha sei ulteriori declinazioni per i gruppi.
- Chiesa verde polline (dagli 11 ai 18 anni) e giovani (18-35 anni): si tratta di un impegno annuale. Scegliendo due tematiche di lavoro tra cinque proposte, il gruppo è invitato a strutturare le proprie attività interne o con altri gruppi.
- Famiglie: questa versione è orientata a ogni famiglia cristiana che desideri prendersi cura della creazione e crescere in famiglia. In questo caso la certificazione è organizzata come percorso biennale nel quale vengono alternati incontri in gruppi di famiglie a tempi di condivisione nella famiglia. Nel corso del biennio possono essere affrontati 13 argomenti già predisposti.
- Associazioni: la certificazione è suddivisa in tre livelli, in base alla dimensione dell’associazione. La diagnosi in questo caso riguarda 7 ambiti tematici: governo; gestione; edifici; terreni; impegno locale e globale; alimentazione e spiritualità.
- Monasteri: la certificazione per le comunità di religiosi e religiose indaga 7 ambiti tematici specifici: celebrazioni e formazione; stile di vita e impronta ecologica; attività commerciali e artigianali; terreni; edifici; impegno e comunicazione; ecologia e vita comunitaria.
- Congregazioni di vita apostolica, anch’esse con 5 ambiti specifici: vita spirituale; edifici; energia e acqua; terreni; impegni apostolici per un’ecologia integrale; stili di vita e sobrietà gioiosa.

 Un approccio ecumenico

Dal 2020 la certificazione è supportata da una struttura ecumenica. La responsabilità è assicurata da tre presidenti provenienti dalla Conferenza episcopale di Francia, dalla Federazione protestante e dall’Assemblea dei vescovi ortodossi. I presidenti sono assistiti da un consiglio più ampio, composto dai rappresentanti dei partner. Una équipe di sei persone sviluppa gli aspetti operativi del progetto associativo. Un segretario generale è incaricato del coordinamento complessivo e anima un gruppi di cinque incaricati di missione che accompagnano le comunità locali e gli altri partecipanti al progetto. A livello territoriale, infine, degli ambasciatori volontari rilanciano l’azione dell’équipe nazionale, impegnandosi in particolare a stimolare l’azione delle parrocchie e delle comunità cristiane, verso una conversione ecologica comunitaria, per rispondere alle necessità locali e mettere in relazione le diverse chiese vicine che partecipano al progetto.

 Un bilancio complessivo

Nel 2022 la certificazione ha festeggiato i primi 5 anni di vita, tracciando un primo bilancio. Il 20% delle comunità certificate erano entrate da poco tempo nel progetto, pertanto il risultato era ancora limitato. Un ulteriore 20% di comunità mostrava difficoltà a produrre un reale movimento attorno alla questione ecologica. Ma il 60% delle comunità riteneva che l’adesione al progetto avesse spinto sensibilmente verso un miglioramento ecologico nell’essere chiesa.
Per queste comunità impegnate con successo, gli effetti della partecipazione si collocano principalmente nel campo relazionale. Église Verte pare essere uno strumento che rinforza i legami intergenerazionali nelle comunità, tra sensibilità sociali diverse e tra praticanti con diversa assiduità. Allo stesso tempo Église verte è sentita come un vero strumento pratico di avvicinamento tra comunità di diverse denominazioni cristiane e verso la comunità civile. Inoltre, si è visto come il progetto abbia spinto molte comunità ad affrontare una profonda conversione pastorale per l’integrazione dell’ecologia in maniera stabile nella vita della parrocchia.
Ad aprile di quest’anno 810 comunità hanno ricevuto la certificazione. Le iniziative concrete di sviluppo sono enormemente diversificate: a Parigi l’istituto Saint Serge di teologia ortodossa ha creato un giardino condiviso; la parrocchia cattolica di Chambéry invece ha confezionato dei pacchetti “zero scarto” per i senza fissa dimora, mentre la parrocchia protestante di Parigi Pentemont-Luxembourg ha dato vita a un ciclo di conferenze.
Le sfide aperte non sono certamente piccole. A livello locale i costi dei lavori di ristrutturazione e l’interesse relativo di un numero non irrilevante di parrocchiani costituiscono una difficoltà non trascurabile. A livello nazionale è necessario un maggior impegno da parte dei responsabili delle Chiese. Ma non c’è dubbio che nel complesso l’insieme delle persone coinvolte nel progetto sapranno essere voce per la crescente inquietudine dei cristiani davanti ai cambiamenti che l’ambiente subisce.