Un po’ come il lupo tanto caro a San Francesco, che a differenza di fratello orso non va mai in letargo, anche il Festival Francescano da alcuni anni non termina alla fine dei tre giorni di piazza, ma continua per tutto l’anno, con diverse iniziative ed eventi… e lavorando già per la nuova edizione.

a cura di Chiara Vecchio Nepita 

C’è vita oltre la piazza?

Per non interrompere la condivisione

 di Nicolò Orlandini
autore e sceneggiatore

 In questi primi mesi dell’anno, sono già tanti gli appuntamenti e le novità da raccontare.

Iniziamo dal 1° febbraio scorso, quando il Festival, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria, ha proposto un nuovo e molto partecipato webinar online, dal titolo “Testimoni di carità e salvezza. Anche quando le leggi sono ingiuste”. Ospiti dell’incontro, organizzato grazie al sostegno di BPER Banca, sono stati gli scrittori Ritanna Armeni e Fabiano Massimi, in libreria con i loro rispettivi ultimi romanzi Il secondo piano (Ponte alle Grazie, 2023) e Se esiste un perdono (Longanesi, 2023). Insieme a Chiara Vecchio Nepita, responsabile comunicazione del Festival e a fra Dino Dozzi, direttore scientifico, gli autori hanno raccontato le incredibili storie vere che formano i loro scritti. Storie poco conosciute ma preziosissime, che raccontano di uomini e donne che hanno combattuto il buio dell’Olocausto e le leggi ingiuste del tempo, diventando testimoni di carità e di salvezza.

 Due romanzi di salvezza

Nel caso di Ritanna Armeni e del suo Il secondo piano, eroine silenziose sono le suore di un convento francescano della periferia di Roma che nel 1944, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un’infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie ebree sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l’audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. «Per me è stato un racconto sorprendente, mi ha dato la possibilità di entrare nell’animo di queste religiose scoprendo una storia a me sconosciuta…», ha detto Armeni durante il webinar, ricordando come la comunità ebraica romana fosse allora formata da quasi diecimila persone, di cui quasi la metà trovò rifugio proprio nei conventi. «Nelle mie ricerche ho scoperto che si aprirono tanti conventi agli ebrei, di cui la gran parte femminili. Realtà dove vi sono, e ancor più allora, regole rigide». Ma dove, continua l’autrice, c’era innanzitutto la carità.
Altro testimone di carità e salvezza ugualmente significativo è sir Nicholas Winton, protagonista del romanzo Se esiste un perdono di Fabiano Massimi. Come ha raccontato l’autore durante il webinar, siamo nella Praga del 1938, il furore nazista incombe sulla Cecoslovacchia e Hitler è alle soglie della città. La paura dilaga, soprattutto fra gli ebrei del Ghetto. Non c’è tempo, bisogna fuggire. Bisogna salvare i più deboli, come i bambini senza famiglia. Un’impresa impossibile. Eppure, c’è un uomo che ci crede, un inglese di origini ebraiche, Nicholas Winton appunto, che tenta il miracolo: allestire treni diretti nel Regno Unito per mettere in salvo quanti più bambini possibile. «La storia a cosa serve?» si è chiesto Massimi durante l’incontro, «quando ho iniziato c’era la crisi sul confine polacco-bielorusso e la crisi in Afghanistan con questi bambini randagi terribilmente abbandonati… e quando l’ho finito c’era già l’Ucraina in guerra e vedevi questi genitori sui binari con i bambini sui treni che partivano… le stesse immagini identiche di novant’anni prima, diverso solo il treno, diverso solo il vestito. Che cosa impariamo alla fine della storia? Forse impariamo, è vero, che il male torna, ma torna anche il bene».
Uomini e donne, dunque, che hanno disubbidito alle regole, per ubbidire ad una regola più grande, quella di Dio e della carità, dell’amore. Ed è questo, quello del nostro rapporto con le regole, uno dei temi che saranno protagonisti della prossima edizione del Festival… Il video integrale dell’incontro è disponibile sul canale Youtube del Festival.

 Come sentire le voci

Ma il Festival non è fatto solo di persone da incontrare, webinar da vedere o piazze da riempire e vivere. È fatto anche di voci. Voci da ascoltare. E proprio quest’anno, per la prima volta in assoluto, il Festival Francescano si fa anche podcast! Sarà presto disponibile, infatti, la serie podcast originale del Festival dal titolo “Ricalcolo”. Voci e storie reali per immaginare un altro mondo possibile. Insieme a Francesco.
Si inizia con quattro puntate, quattro storie di uomini e donne che, proprio come capita a volte al navigatore delle nostre auto, ad un certo punto hanno deciso di cambiare rotta, di immaginare percorsi nuovi, stili di vita differenti, sognare un finale diverso. Ricalcolare il percorso per cambiare il mondo. Quattro puntate che, unendo a storie e contenuti inediti le voci di alcuni importanti ospiti del Festival Francescano 2022 (come Vandana Shiva o la vedova Calabresi, solo per citarne alcuni), spazieranno dal tema dell’ambiente e del creato a quello delle donne. Dalla giustizia riparativa e dal perdono al tema del rapporto tra l’uomo e le tecnologie. Dove e come ascoltare il podcast? Sul sito del Festival e sui suoi canali social verranno date tutte le informazioni. Non resta che rimanere aggiornati…

 Il manifesto è scientifico

Nelle settimane scorse, altra importante tappa è stata la pubblicazione del Manifesto Scientifico 2023, con il disvelamento dei temi protagonisti della XV edizione del Festival in programma dal 22 al 24 settembre prossimi sempre in piazza Maggiore a Bologna: “Sogno, regole, vita”. Il manifesto, che può essere letto e scaricato dal sito www.festivalfrancescano.it, è stato elaborato dall’attuale comitato scientifico, quest’anno formato da grandi nomi di accademici, religiosi, scienziati, sportivi e giornalisti… fra Dino Dozzi, suor Paola Bentini, Gherardo Colombo, Jacques Dalarun, Ferdinando De Giorgi, Lorenzo Fazzini, Elena Granata, fra Pietro Maranesi, Michela Marzano, Maria Giuseppina Muzzarelli, padre Francesco Occhetta e Andrea Piccaluga.
Nei prossimi mesi ci saranno tante occasioni per approfondire nel dettaglio le tematiche e i percorsi della prossima edizione del Festival, ma per ora ci concentriamo sull’incipit del manifesto: «29 novembre 1223, Roma: Papa Onorio III conferma la Regola di “frate Francesco” con la bolla “Solet Annuere”. Questo avvenimento, del quale si celebrano gli 800 anni, cambiò la storia del francescanesimo, della Chiesa e dell’intero nostro Continente». Un sogno, quello di Francesco, che 800 anni fa si fece regola e vita… vita spesa per i fratelli.
È da questa ricorrenza che il comitato scientifico del Festival Francescano 2023 è partito per elaborare i temi della prossima edizione: sogno, regola, vita… obbedienza o disubbidienza… nuove generazioni… esperienze associative e mondo del lavoro… il gioco, lo sport e la città. Insomma, anche se qui al Festival non si dorme mai… si sogna tanto! E non vediamo l’ora di conoscere anche i vostri sogni. Nelle piazze digitali in questi mesi e in piazza Maggiore a settembre… Per rendere possibile anche l’impossibile.