Ricordando fr. Gianfranco Meglioli

Non scattante e veloce, ma fedele e fidato

 

Casteldaldo (RE), 27 settembre 1942

† Castelfranco Emilia, 18 dicembre 2022

 Fratello John

Dopo gli anni del seminario serafico a San Martino in Rio e Scandiano a partire dal 1953, Gianfranco fu ammesso al noviziato di Fidenza dove, dopo un anno emise la sua professione temporanea.

Frequentò gli studi liceali a Piacenza e poi a Lugo di Romagna e nel 1963 emise la sua professione perpetua. Inizio gli studi teologici a Reggio Emilia e li concluse a Bologna. Il 14 agosto 1968, nella chiesa dei cappuccini di Reggio Emilia, veniva ordinato sacerdote. Nello stesso anno riprese il nome di battesimo, anche se dobbiamo sottolineare che, già da tempo, per i confratelli, per gli amici e per tanti fedeli si chiamava semplicemente “John”, nomignolo che porterà fino alla fine della sua esistenza.

 Apprendistato e manualità avviata

I suoi primi cinque anni come sacerdote possiamo considerarli un apprendistato pastorale presso l’Istituto psichiatrico di Reggio Emilia e nella parrocchia di Salsomaggiore. Per sei anni (dal 1973 al 1979) sperimentava il servizio alla fraternità come guardiano nel convento di Fidenza e, nello stesso tempo, era vicario parrocchiale della locale parrocchia di San Francesco eretta da poco. Dopo un triennio come custode della chiesa di Reggio Emilia, lo troviamo guardiano a Sassuolo presso il “Ricreatorio S. Francesco” che avrebbe dovuto essere trasformato nella parrocchia di “S. Antonio di Padova” in un triennio (1982-1985) particolarmente attivo con la costruzione della chiesa e del convento. Il duo padre Eugenio (parroco) e padre Gianfranco (guardiano) realizzò l’opera, con tempi e modalità a volte colorati di avventura, comunque all’insegna sempre della provvidenza.
Negli otto anni successivi padre Gianfranco fu a Fidenza come vicario parrocchiale, lavoro questo intercalato dal suo impegno nella manutenzione del convento, cosa che svolgeva volentieri e con proprietà dato che era in possesso di una buona manualità. Da ricordare sono anche le qualità artistiche di John, che già da tempo aveva manifestato soprattutto nella pittura.

 Tre medaglie e altre gratificazioni

Il periodo fidentino metteva in luce una dimensione della personalità di Gianfranco, coltivata certamente nel tempo, ma ora attestata anche in modo particolarmente manifesto per il suo servizio come cappellano della Pubblica assistenza di Fidenza. E si trattava non di qualcosa di occasionale, ma di un servizio di 3.500 ore, soprattutto di notte. Per questa sua benemerenza gli furono conferite tre medaglie: quella di bronzo nel 1988, quella d’argento nel 1989 e, infine, quella d’oro l’8 settembre del 1991.
Dal 1993 al 1996, presso l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia sperimentava l’apostolato tra gli ammalati. Era questa un’esperienza che ancora mancava al suo curriculum vitae. Nel triennio successivo, i superiori lo destinavano alla parrocchia di Salsomaggiore come superiore, dove si troverà a gestire gli ultimi anni di questa nostra presenza, prima di passare nel 1999 al convento di Fidenza sempre come guardiano. Qui rimase solo tre anni perché nel 2002 venne trasferito al convento di Reggio Emilia come vicario, economo e custode della chiesa. Successivamente venne nominato guardiano con la responsabilità anche della “Mensa del Povero”.
Dal 2008 al 2014 lo troviamo nel convento di Pavullo nel Frignano come cappellano del locale Ospedale e confessore, poi come vicario e custode della chiesa. In questo periodo Gianfranco si trovò immerso nell’attività pastorale che svolse con grande disponibilità d’animo. Ricordava sempre volentieri quegli anni molto gratificanti nell’incontro con i fedeli, in modo particolare l’esperienza fatta come amministratore parrocchiale di Gaiato.

 Ultimi anni

Gli ultimi otto anni della sua esistenza li ha trascorsi nel Santuario di Puianello, dove era contento di essere giunto perché amava la Beata Vergine della Salute. Ogni giorno era sempre puntuale all’appuntamento con lei attraverso la recita del rosario prima della messa pomeridiana. Ed era assiduo nell’amministrare il sacramento della riconciliazione. I fedeli trovavano in lui un padre buono che li accoglieva e li comprendeva.
A volte la sua timidezza lo portava ad alternare il John mite con quello più rude. Era capace di definire con proprietà ed ironia situazioni e persone, però sempre con bonomia. Non era un bolide scattante, perché la sua forza non era nella velocità… ma era fedele e fidato.
Dal settembre del 2019 al novembre del 2020, padre Gianfranco, insieme con il confratello mons. Giuseppe Bernardini, dovette trasferirsi nel convento di Vignola a causa dei lavori in corso nel Santuario di Puianello ma ritornava al Santuario nei giorni festivi per la messa e le confessioni.
Già da qualche anno si era messo i panni di un paziente Giobbe, con la bomboletta dell’ossigeno ormai sua compagna di viaggio. Ma gli ultimi due anni della sua vita lo caricavano di una croce che diventava sempre più pesante con i ricoveri frequenti nei pronto soccorso della zona.
Durante il 2021, il covid lo costringeva in ospedale per un mese e poi ad altri ricoveri a causa della polmonite. Iniziava il 2022 con l’amputazione di un dito del piede, per problematiche legate alla circolazione, poi un lungo periodo in infermeria. Nell’autunno, una progressiva anemia consigliava indagini più approfondite che rivelarono un tumore allo stomaco con metastasi che interessavano il fegato. Dinanzi alla gravità della situazione, l’oncologo optò per le cure palliative che iniziarono nel mese di novembre. Padre Gianfranco trascorse alcuni giorni nella nostra infermeria provinciale prima di essere ricoverato nell’Hospice di Castelfranco Emilia, dove il Signore lo chiamò con sé il 18 dicembre per celebrare “in presenza” con un po’ d’anticipo il suo Natale.

fra Paolo Grasselli

 

In suffragio di padre Gianfranco sono stati celebrati due funerali: il primo nella nostra chiesa di Pavullo nel Frignano il 20 dicembre, presieduto dal ministro provinciale fra Lorenzo Motti dinanzi ad una folta assemblea di fedeli; il secondo nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Carpineti (RE) dal parroco mons. Guiscardo Mercati. La salma è stata poi accompagnata al cimitero locale.