Ricordando padre Atanasio Gonelli

Animatore instancabile di fraternità fra gli emigrati italiani in Australia

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Catognano di Massa Carrara (MS), 11 febbraio 1923

† Sydney (Australia), 26 febbraio 2012

Cosa fa un missionario

Quando il superiore dei cappuccini, father Ghary, mi chiese se potevo dire alcune parole sull’operato di padre Atanasio, mi sentii imbarazzato ed allo stesso tempo onorato nel dover parlare di una persona così semplice ed allo stesso tempo così grande ed importante, per tutto quello che fece per la comunità italiana di Sydney nei suoi 63 anni di servizio in Australia.

Per descrivere tutte le attività nelle quali padre Atanasio fu coinvolto, dovrei parlare per molte ore, perciò mi limiterò a descrivere a grandi linee quello che io conosco del suo operato.

Padre Atanasio nacque a Catognano, in provincia di Massa Carrara, l’11 febbraio 1923 e fu battezzato col nome di Luigi. A dodici anni entrò in seminario. L’8 settembre 1940 vestì l’abito dei frati cappuccini e fu ordinato sacerdote il primo marzo del 1947 a Reggio Emilia (e, guarda caso, proprio oggi nel giorno del suo funerale ricorre il suo sessantacinquesimo anniversario di sacerdozio). Nei due anni seguenti svolse attività assistenziali agli ammalati negli ospedali.

Alla fine del 1949 partì come missionario per l’Australia e iniziò il suo apostolato a Sydney, tra i giovani italiani emigrati in questo Paese.

Esisteva un’associazione di assistenza che operava sotto il nome di “Circolo san Francesco”. Dopo poche settimane dal suo arrivo padre Atanasio diede inizio ad una nuova associazione: “L’Azione Cattolica Italiana San Francesco” ed allo stesso tempo fondò la squadra di calcio “San Francesco”. Poco tempo dopo si verificava la necessità di avviare un ritrovo dove i nuovi arrivati potessero trovare un luogo dove mangiare un piatto all’italiana. In breve tempo si aprì il ristorante “Al chianti”. Padre Atanasio, non solo era la guida spirituale, assistenziale e culinaria, dava anche assistenza culturale, perché ogni domenica dopo le adunanze, presentava film italiani i quali erano molto apprezzati da tutti.

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Dopo alcuni anni dovette lasciare Sydney per rendere il suo servizio agli italiani di Melbourne e poi a quelli di Adelaide. Ritornò a Sydney per brevi periodi in tempi diversi, con responsabilità dei programmi radio e del giornale “La fiamma” del quale fu direttore per parecchi anni. Nel 1961 venne trasferito a Sydney e vi rimase in modo permanente. Nel 1964 diede inizio al primo corso per insegnare ai nostri figli la lingua italiana. Più tardi sorsero altri corsi in luoghi diversi. Nel 1966 divenne nuovamente direttore spirituale de “L’Azione Cattolica italiana san Francesco” i cui membri erano tra i 180 e i 200, tutti giovani sotto i venticinque anni. Non contento di ciò, padre Atanasio fondò una nuova associazione francescana che in tre tempi si era dato il programma di costruire una sala per i giovani, un asilo nido per i figli dei nostri emigrati e di provvedere un luogo dove i nostri anziani potessero trovare uno svago in compagnia. Il programma fu rispettato alla perfezione.

Il magnifico lavoro svolto da padre Atanasio Gonelli fu riconosciuto dal governo italiano che nel 1996 gli conferiva il titolo di Cavaliere all’ordine del merito della Repubblica italiana.

Padre Atanasio era anche direttore spirituale di quasi tutte le altre associazioni italiane. Che dire poi della sua assistenza morale, spirituale e materiale alle migliaia d’italiani che a lui si rivolgevano per qualsiasi aiuto? Lui rispondeva sempre: «Sì, farò del mio meglio».

Io non so come potesse accontentare tutti. Quando glielo chiedevo rispondeva sempre: «Non lo so! Io sono solo un povero frate. Forse è il Signore che opera attraverso me». Non diceva mai di no; anche in età avanzata continuava ad aiutare senza mai lamentarsi.

Cosa si potrebbe dire della sua attività spirituale nella chiesa? Quanti matrimoni, quanti battesimi, quanti funerali! Sono sicuro che fra tutti noi qui presenti, pochi saranno quelli che non hanno ricevuto il suo aiuto.

E la celebrazione delle sante messe? Anche fino all’ultimo momento, padre Atanasio celebrava tre messe ogni domenica. Ci chiedevamo: come fa questa persona anziana ad essere così attiva? Quando mai si riposa? Per questo lui aveva un metodo speciale; un vizio direbbe qualcuno. Una volta terminate tutte le cerimonie visitava qualche famiglia di veri amici ed in compagnia giocavano a carte. Questo era il suo modo di riposarsi.

Quante volte dobbiamo dire: grazie, padre Atanasio per il bene che tu hai sempre voluto al tuo popolo, ad ogni persona che per te era sempre una creatura di Dio e che valeva la pena aiutare, sia nei bisogni del corpo che quelli dello spirito, senza alcuna preferenza.

Carissimo padre Atanasio, siamo certi che dal paradiso sentirai la voce del tuo popolo nel chiedere ancora il tuo aiuto. E non abbiamo nessun dubbio che implorerai il buon Dio per tutti noi.

(Dal discorso del comm. Giuseppe Fin in occasione del funerale di padre Atanasio tenutosi a Saint Fiacres Church giovedì 1° marzo 2012)