Ottobre, da anni, viene considerato il mese missionario e anche le tante attività dei centri missionari dei cappuccini dell’Emilia-Romagna dimostrano che si tratta di un tempo favorevole di ripresa dell’animazione dopo l’estate.

a cura di Saverio Orselli

Oltre l’onda del diluvio

L’ottobre missionario 

di Matteo Ghisini
segretario delle missioni

 «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato (At 4,20)» è il testo scelto da papa Francesco per la giornata mondiale per le missioni 2021, celebrata il 24 ottobre.

Nel suo messaggio egli scrive: «Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno è un invito a ciascuno di noi a ‘farci carico’ e a far conoscere ciò che portiamo nel cuore. (…) La nostra vita di fede si indebolisce, perde profezia e capacità di stupore e gratitudine nell’isolamento personale o chiudendosi in piccoli gruppi. (…) Nella Giornata Missionaria Mondiale (…) ricordiamo con gratitudine tutte le persone che, con la loro testimonianza di vita, ci aiutano a rinnovare il nostro impegno battesimale di essere apostoli generosi e gioiosi del vangelo. Ricordiamo specialmente quanti sono stati capaci di mettersi in cammino, lasciare terra e famiglia affinché il vangelo possa raggiungere senza indugi e senza paure gli angoli di popoli e città dove tante vite si trovano assetate di benedizione. (…) Contemplare la loro testimonianza missionaria ci sprona ad essere coraggiosi e a pregare con insistenza «il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Lc 10,2); infatti siamo consapevoli che la vocazione alla missione non è una cosa del passato o un ricordo romantico di altri tempi. Oggi, Gesù ha bisogno di cuori che siano capaci di vivere la vocazione come una vera storia d’amore, che li faccia andare alle periferie del mondo e diventare messaggeri e strumenti di compassione. Ed è una chiamata che Egli rivolge a tutti, seppure non nello stesso modo».
Le riflessioni contenute nel messaggio di papa Francesco hanno guidato la nostra animazione missionaria per il mese di ottobre, da anni scelto dalla Chiesa come “mese missionario”. Con spirito di condivisione, ecco il racconto di come abbiamo vissuto nei nostri centri missionari dell’Emilia-Romagna il mese missionario.

 Tre missionari e un tè

L’inizio del mese è stato dedicato a un momento di preghiera a San Martino in Rio, nella memoria di santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni. In quella veglia abbiamo pregato con e per fra Royston e fra Jarry, due cappuccini indiani arrivati in Italia a febbraio dal Karnataka: dopo otto mesi vissuti nella fraternità di Imola sono partiti il 5 ottobre per la Turchia, come nuovi missionari. Ora sono impegnati - almeno fino all’estate prossima - nello studio della lingua e della cultura turca a Istanbul. Abbiamo avuto anche la possibilità di celebrare l’eucarestia - sia a San Martino in Rio che a Imola - con fra Nicola Verde il quale era in Italia per il rinnovo del visto ed è poi ripartito per l’Etiopia: ora è ad Addis Abeba fino a fine dicembre per imparare la lingua e poi andrà a Tarcha (Dawro Konta), dove la sua comunità lo sta aspettando per cominciare insieme le diverse attività pastorali.
Il 9 ottobre è stata finalmente l’occasione di vivere insieme ai mussulmani e ai cristiani delle diverse confessioni l’ormai tradizionale “Tè della pace”. Il tema dell’incontro era “Nella tenda di Abramo” nel ricordo sia del padre di tutti i credenti, la cui festa liturgica si celebrava quel giorno, che del viaggio apostolico di papa Francesco nel marzo scorso in Iraq “nel segno di Abramo, che sperò contro ogni speranza”. Dopo la degustazione di dolci portati dai partecipanti e dal delizioso tè arabo, si è svolto un momento di preghiera -  in due luoghi diversi per mussulmani e cristiani -  e poi una tavola rotonda presso la sala del Cinecircolo Cappuccini, che aveva come obiettivo una condivisione e un confronto su come le diverse comunità religiose avevano affronttato e stanno affrontando la pandemia. Tra i relatori c’erano Alessandro Zanoni, direttore della Caritas diocesana per i cattolici, padre Florin Vasile Ghiran, parroco ortodosso di Lugo, Lidia Bosna, per gli evangelici del Risveglio e, per gli islamici, Hamdan al-Zeqri, mediatore culturale di origini yemenite, imam del carcere di Sollicciano. L’incontro è stato moderato dal giornalista Valerio Zanotti, direttore di leggilanotizia.it. Dopo oltre due ore di dialogo, a cui hanno presenziato anche il vescovo di Imola Giovanni Mosciatti e Marco Coltellacci, delegato regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna, ci si è spostati nel grande refettorio per assaporare alcuni piatti tipici delle diverse tradizioni religiose e culturali: couscous, pasta al pesto e dolci. L’evento è stato molto apprezzato da tutti i partecipanti.

 Raccolta alimentare e pellegrinaggi

Un’altra iniziativa che era stata sospesa durante i mesi scorsi e che si è svolta in questo ottobre missionario è stata la tradizionale raccolta alimentare per la Romania. Per una giornata intera un gruppo di volontari del centro missionario di San Martino in Rio si sono alternati presso il Conad di Rubiera per invitare le persone a contribuire con generi alimentari per Sighet (Romania). I prodotti raccolti -  insieme ad altro materiale recuperato nel mercatino del riuso - , sono stati inviati a fine novembre con destinazione oratorio gestito dai cappuccini rumeni e una casa famiglia di Sighet.
Anche i cammini dei volontari di Imola e di San Martino in Rio, con modalità diverse, si stanno strutturando. Il gruppo di Imola ha vissuto un bel momento di fraternità nel pellegrinaggio/gita a Mantova. Piacevole la visita alla città, compreso il palazzo ducale. Apprezzato anche il momento del pranzo, con prodotti tipici mantovani, e poi la sosta al santuario Madonna delle Grazie per un momento di preghiera mariana. Al rientro ci siamo fermati per un saluto e una visita al mercatino del riuso del centro missionario di San Martino in Rio.
Con un gruppetto di volontari di San Martino in Rio ci siamo recati in pellegrinaggio ad Assisi. Sulle orme di san Francesco abbiamo ripercorso alcune sue tappe decisive svoltesi alla Porziuncola, a San Damiano, al lebbrosario, a Rivotorto. Nella meditazione ci siamo soffermati soprattutto sul suo testamento, scritto poco prima della sua morte: una rilettura sapiente che il santo fece della sua esperienza, in cui Dio compare come donatore generoso. Questo è stato di stimolo anche per i volontari: la missione nasce dallo scoprire che un Altro per primo si è fatto avanti nella nostra vita e ci ha fatto dei doni. Da questa consapevolezza nasce il desiderio e la forza di restituire. L’intento del week-end era anche quello di consolidare il gruppo in vista di una ripartenza delle attività a San Martino in Rio con l’appuntamento settimanale del giovedì missionario: una modalità che tiene insieme una prima parte di attività di volontariato, poi la cena condivisa e infine un momento di preghiera e/o di formazione missionaria.

 Mercatini

Nel frattempo sono riprese a pieno ritmo le attività dei centri missionari con il mercatino del riuso. San Martino in Rio aveva già ripreso a fine agosto. Imola, dopo il campo di lavoro e formazione missionaria terminato il 4 settembre, ha riaperto al pubblico il 12 ottobre. Sono diversificate le iniziative dei nostri centri missionari, ma unica è l’esperienza che facciamo: il contatto con le missioni rafforza e risveglia in noi la consapevolezza che ognuno di noi è una missione e che Dio ancora oggi chiama tutti, seppure non nello stesso modo.