Quest’estate ci hanno lasciati due fratelli piuttosto diversi tra loro: padre Luigi Martignani, professore, officiale della Segreteria di Stato, bibliotecario e archivista, uomo delle istituzioni; e fra Marcellino Botticelli, uomo semplice, che ha trascorso la vita tra padelle e pennelli da imbianchino-pittore. Li ricordiamo entrambi con uguale affetto.

a cura della Redazione

Strumenti per musiche celesti

FRATELLI DIVERSI

PENNA E PENNELLO


Ricordando padre
Luigi Martignani

Per 29 anni in Segreteria di Stato;
per 26 anni responsabile della
Biblioteca centrale e per 16 anni
dell’Archivio generale dell’Ordine

 Borgo Tossignano, 17 luglio 1955

† Bologna, 15 luglio 2021

 Dal Borgo a Bologna

Organizzato, preciso, puntuale è stato sempre padre Luigi Martignani.

All’appuntamento con il Signore è arrivato addirittura in anticipo di due giorni, rispetto al suo compleanno; ma in anticipo di molti anni è arrivato rispetto alle attese dei suoi famigliari, dei confratelli, degli amici, dei colleghi di lavoro. Nella tesi di laurea alla Gregoriana aveva approfondito “Il giorno di Cristo nel quarto vangelo”; inaspettato è giunto anche “il giorno di Luigi” che ha festeggiato il suo sessantaseiesimo compleanno in cielo con i genitori e con il confratello compaesano padre Cassiano Calamelli. Vediamo allora brevemente “le opere e i giorni” di padre Luigi Martignani.
Era nato a Borgo Tossignano il 17 luglio 1955, figlio di Francesco e Teresa Montani, battezzato lo stesso giorno nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo. Dopo le scuole elementari nel suo paese, frequenta le medie nel Seminario dei Cappuccini di Imola e il ginnasio presso il Seminario diocesano di Imola. Il 20 settembre del 1971 entra nel noviziato dei frati Cappuccini di Cesena e il 1° ottobre del 1972 emette la sua prima professione religiosa; dal ’72 al ’75 frequenta il liceo presso il Seminario regionale di Bologna; passa poi al corso filosofico-teologico, prima nello Studio interno dei Cappuccini e poi, dal ’77 all’’80 nel Seminario regionale di Bologna. L’8 dicembre del ’78 emette la sua professione perpetua e il 28 giugno del 1980 viene ordinato sacerdote dal cardinale arcivescovo Antonio Poma.

 E poi Roma

Viene subito inviato a Roma nel Collegio internazionale San Lorenzo da Brindisi per studiare teologia biblica alla Gregoriana, dove otterrà la licenza nel 1982. Dal 1983 al 1987 è nella Fraternità di Santarcangelo come maestro dei postulanti. Nel Capitolo provinciale dell’’87 viene eletto secondo consigliere provinciale e si trasferisce a Imola come guardiano, vicesegretario per le missioni e codirettore della rivista “Messaggero Cappuccino”. Qui porterà avanti con intelligenza numerose iniziative, come la cura del Gruppo Cappuccini e del Cineforum. Nel 1990 ritorna al Collegio San Lorenzo da Brindisi per conseguire la laurea in teologia biblica che otterrà nel 1998, pubblicata nella collana Analecta Gregoriana, 275. Per alcuni anni ha poi anche insegnato nella prestigiosa Pontificia Università romana.
Il 1° ottobre 1992 viene nominato addetto alla Segreteria di Stato, nella sezione per gli Affari generali. Inizialmente è stato destinato alla Sezione di lingua italiana, che cura tra l’altro i discorsi e le pubblicazioni del Santo Padre. Dal 2001 è stato trasferito all’Ufficio che si occupa del personale religioso e laico della Curia Romana. Da novembre scorso ha prestato servizio alla terza Sezione della Segreteria di Stato, che si occupa del Personale diplomatico della Santa Sede che lavora in Vaticano e in tutte le Rappresentanze Pontificie nel mondo. «Non c’è bisogno di dirvi – ci ha scritto il suo Superiore in Segreteria di Stato – quanto padre Luigi fosse apprezzato e stimato».
Oltre che in Segreteria di Stato, Luigi ha prestato il suo servizio anche per l’Ordine cappuccino. Dal 1995 al 2019 è stato amministratore della Biblioteca Centrale dei Cappuccini e dal 2005 al 2019 anche dell’Archivio dell’Ordine. Tante sono state le iniziative che ha organizzato per i bibliotecari cappuccini della varie Province, e tanto ha fatto per arricchire la Biblioteca Centrale con nuovi apporti dalle biblioteche che chiudevano in vari Conventi d’Europa.

 Luigi e gli amici

Padre Vincenzo Criscuolo, per molti anni nell’Istituto Storico dei Cappuccini e ora relatore generale della Congregazione delle Cause dei Santi, lo ricorda così: «Ho avuto la grazia di condividere con padre Luigi molti anni del nostro comune percorso di vita, soprattutto nel nostro Collegio internazionale San Lorenzo da Brindisi a Roma, prima come studenti, poi con diversi impegni, all’interno e all’esterno delle mura conventuali. Officiale presso la Segreteria di Stato in Vaticano, amministratore della Biblioteca centrale dell’Ordine e dell’Archivio generale: sono tre incarichi che normalmente vengono ricoperti da tre persone differenti, e che invece padre Luigi ha compiuto da solo, con saggezza e competenza. È stato un grande lavoratore, autentico e lineare nella sua attività e nelle sue decisioni, comprensivo e disponibile al dialogo e all’incontro, estimatore dei valori dell’amicizia e della fraternità, guidato e sorretto da profonde motivazioni spirituali». Dal 2019 risiedeva nel Convento di San Fedele, in via Cairoli, continuando il suo servizio nella Segreteria di Stato.

 Mons. Gianluca Pezzoli, capo della sezione italiana della Segreteria di Stato, lo ricorda come «un grande maestro e un vero amico. È stato un grande maestro fin da quando, entrato in Segreteria di Stato nel settembre del Duemila, sono stato affidato a lui per la formazione. Giorno dopo giorno, per circa cinque anni, alla sua scuola ho imparato a svolgere il servizio che mi era richiesto. Formatore esigente al punto da rasentare a volte la durezza, sapeva però spronare i suoi “allievi” dando loro fiducia. Sapeva stemperare le inevitabili tensioni e difficoltà con umorismo e semplicità francescana. Per me è stato anche un vero amico, a livello umano e spirituale, attento e rispettoso, discreto e fedele».

 Luigi e le radici

Padre Luigi è sempre rimasto molto legato alla Provincia: le festività le trascorreva sempre in Romagna, soprattutto a Imola o a Castel San Pietro. Legatissimo era alla sua famiglia e a Borgo Tossignano. Il parroco don Marco Baroncini lo ricorda come un amico, uno che «sapeva incontrare la gente importante e quella semplice. Veniva nei giorni festivi, sempre disponibile a celebrare l’Eucaristia nella nostra parrocchia, ma andava anche là dove c’era bisogno di aiuto, Codrignano, Castel del Rio, Fontanelice... Uno dei suoi punti di riferimento era il missionario cappuccino padre Cassiano Calamelli: credo che la sua vocazione sia nata guardando questo suo compaesano».
Aveva tanti amici che andava volentieri a trovare, intrattenendosi con loro in simpatiche conversazioni con l’immancabile sigaro in bocca. Quando arrivava in fraternità, sempre preannunciandosi con precisione curiale, era una festa, certamente non solo per i generosi regali che portava. Aveva un culto per l’amicizia, che coltivava con grande sensibilità. Quanti amici hanno potuto approfittare della sua ospitalità romana e della possibilità di visitare con lui i giardini vaticani e la Cappella Sistina...
Sapeva mantenere scrupolosamente i segreti d’ufficio. Alla domanda «come sta il Papa?», rispondeva sempre sorridendo: «da Papa». Ha collaborato spesso con il nostro bimestrale Messaggero Cappuccino e con il settimanale diocesano di Imola Il nuovo Diario-Messaggero. Una scrittura giornalistica la sua, ma sempre precisa e accattivante. Davide Santandrea della Redazione del settimanale scrive che «i contatti di padre Martignani con la nodtra Editrice non sono stati sporadici. A ottobre 2020 era presente alla serata di festa dei 120 anni del settimanale diocesano ed è stato lui, lo scorso anno, a firmare la prefazione al libro “Pedalando da Borgo a Santiago de Compostela. L’avventura di due ciclopellegrini Roberto Albertazzi e Bruno Fabbri”». Seguiva da vicino anche la vita dei confratelli cappuccini della Provincia dell’Emilia-Romagna, con particolare attenzione al convento di Bologna, alla biblioteca e all’archivio.

 Epilogo per una nuova Segreteria

Il 2 aprile di quest’anno, venerdì santo, nella chiesa di Castel San Pietro ha celebrato con me la liturgia della Passione e morte del Signore; poi è andato a Borgo Tossignano in famiglia e in parrocchia. Il lunedì dell’Angelo, facendo ritorno a Roma, ha perso conoscenza ed ha avuto un incidente automobilistico. Gli esami a cui subito si è sottoposto hanno rivelato la presenza di un tumore maligno molto aggressivo e rapido nell’evoluzione. Non è stato possibile intervenire chirurgicamente. È stato ospitato nella nostra Infermeria provinciale di Reggio Emilia, seguito fraternamente sia dal medico fra Giacomo sia dalla sorella e dal nipote Mattia. Ha trascorso le ultime settimane nell’Hospice dell’Ospedale Bellaria di Bologna, dove ha ricevuto da fra Salvatore gli ultimi sacramenti. È spirato la sera del 15 luglio.
Padre Luigi ha lavorato con fedeltà scrupolosa e competenza per 29 anni al servizio di tre papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco; nello stesso tempo si è preso cura per 26 anni della Biblioteca centrale dell’Ordine e per 16 anni dell’Archivio generale, senza mai dimenticare la sua Provincia cappuccina, la sua parrocchia di Borgo Tossignano e la sua diocesi di Imola. Dotato di viva intelligenza, di grande resistenza nel lavoro e di notevole capacità organizzativa, ha fatto fruttare i numerosi talenti ricevuti.
Siamo certi che ora il padrone della vigna l’ha accolto con le parole evangeliche: «Vieni, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo Signore» (Mt 25,21). Ci piace immaginare padre Luigi ancora al lavoro, ora nella Segreteria del Padre eterno.

Dino Dozzi

 Nella mattinata del 21 luglio i confratelli e i colleghi della Segreteria di Stato hanno dato il loro saluto a padre Luigi Martignani nella chiesa di San Giuseppe a Bologna; la celebrazione è stata presieduta da mons. Jan Pawlosky, Segretario per le Rappresentanze pontificie nel mondo. Nel pomeriggio dello stesso giorno è stato dato un secondo saluto a padre Luigi a Borgo Tossignano: la celebrazione è stata presieduta da mons. Giovanni Mosciatti, vescovo di Imola. Molto partecipate sono state entrambe le celebrazioni; mons. Maurizio Rueda Beltz, vicesegretario delle Rappresentanze pontificie, ha letto un messaggio del Santo Padre. Padre Luigi Martignani riposa ora nel cimitero di Borgo Tossignano.