«La bellezza salverà il mondo» è una bellissima frase di Dostoevskij. Ma chi salverà la bellezza? Forse la fratellanza, che però non può essere imposta per legge, scaturisce nelle nostre coscienze, che devono essere in qualche modo educate per riconoscerla nel volto diverso di chi incontriamo e per promuovere un agire concreto che costruisca luoghi dove essa possa fiorire.

 a cura di Barbara  Bonfiglioli

Il mondo non ha pareti ma alberi

La bellezza aiuta a capirsi e ad accettarsi a vicenda 

di Mariam Mourabi
della Comunità islamica di Siena e provincia

 Viviamo in un pianeta meraviglioso, che ci stupisce ogni giorno per le sue ricchezze e diversità.

Osservare la natura, la sua bellezza, la sua varietà di colori, profumi, emozioni che trasmette ci può insegnare moltissimo. Averne cura è nostro dovere: chi ha cura della natura, ha cura dei suoi simili. Sono una la conseguenza diretta dell’altra.
Siamo diversi, abbiamo fedi diverse, ma ci uniscono principi e valori che sono più forti di qualsiasi fonte di discordia. Lavorare su questi valori condivisi, costruire progetti comuni deve essere all’ordine del giorno. In un mondo dove non si dovrebbe più fare differenze o categorizzare nessuno a causa delle sue origini o della sua fede, queste caratteristiche uniche del singolo e del suo approccio alla quotidianità devono essere viste come fonte di arricchimento e non come causa di esclusione.

 La differenza è conviviale

È necessario lavorare tutti assieme per mettere in atto quella che è la vera integrazione. Integrazione non significa infatti annullare la diversità per far conformare alla maggioranza ogni individuo che voglia unirsi alla società, ma piuttosto trovare per ognuno, o creare, le circostanze che gli permettano di esprimere al massimo il proprio potenziale di essere umano. L’obiettivo deve essere quello di unire le diverse forze in una società sempre più all’avanguardia, sempre più evoluta nella sua tecnologia, che ad oggi corre senza sosta, ma anche e soprattutto nella sua mentalità.
Si parla spesso di uguaglianza, ma attenzione a questo: il concetto di essere tutti uguali può essere alcune volte fuorviante. La realtà che sperimentiamo è che siamo diversi e la diversità è bellissima. Negli incontri tra fedeli musulmani e cristiani ciò a cui si fa appello non è tanto che siamo uguali quanto piuttosto sul fatto che esiste tra noi una fratellanza, su cui abbiamo il compito di lavorare. Ed è esperienza di tutti che i fratelli non sono mai uguali, però si vogliono bene, nonostante tutto e tutti. «O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme. In verità Allah è sapiente, ben informato».
Conoscersi è indispensabile per progredire sul cammino della fratellanza. Conoscersi permette piano piano di unirsi sotto obiettivi comuni. Tutto parte dalla conoscenza reciproca profonda e consapevole. La conoscenza non può che nascere dal dialogo, ma anche e soprattutto dall’ascolto. Ascoltare chi si ha davanti e cercare di comprenderlo, entrare nella sua ottica e mentalità, mettere per qualche tempo da parte le proprie convinzioni indissolubili e provare a immedesimarsi in chi si ha davanti, questo è l’ascolto che dobbiamo perseguire. Un ascolto vero, fatto con empatia.
Conosciuto l’altro, sarà poi importante riflettere, analizzare ed individuare quali siano gli aspetti in comune e su quelli iniziare a lavorare e focalizzare l’attenzione. Su questi obiettivi comuni si possono costruire strategie e il resto verrà da sé. Perché quando si ha a cuore una causa, le divergenze vengono meno e anzi si iniziano ad accettare: si riesce anche a dare valore alle diverse strategie e mentalità, perché è la diversità degli approcci che diventa fonte di accrescimento per tutti, di allargamento dei propri orizzonti e di apertura sempre maggiore agli altri.

Tra Occidente e Oriente: una moschea

Mi viene in mente un esempio concreto di tolleranza, di amore per il diverso, di unione tra diversi popoli: il masjid (moschea) di Colle val d’Elsa (Masjid Al Redwan). Il masjid di Colle val d’Elsa verrà inaugurato per la seconda volta, stavolta nella sua innovativa veste, a breve: si potrà ammirare un mosaico su vetro che rappresenta la diversità dei popoli che si uniscono in perfetta armonia; di nuovo la diversità, come ricchezza e arricchimento.
Vetri che rappresentano la trasparenza, una comunità limpida come il cristallo che viene prodotto a Colle val d’Elsa, fedeli che amano la propria città e che hanno voluto dare un contributo alla sua bellezza aggiungendo un gioiello di struttura. Una struttura che unisce Occidente e Oriente nella sua unicità, che ospitava e ospiterà eventi per la cittadinanza oltre che per i fedeli musulmani, eventi di incontro e di conoscenza, eventi di solidarietà e di divertimento anche per i più piccoli.
Questa moschea è frutto di un duro lavoro da parte di esponenti della comunità islamica e dei diversi sindaci che si sono susseguiti e che hanno voluto sostenere questo progetto. Frutto della voglia di dare un luogo dove ogni musulmano possa sentirsi a suo agio nell’esprimere apertamente la propria fede, in modo anche fiero e orgoglioso, un luogo che attira per la bellezza, un luogo che emana pace.
Se ci fermiamo ad osservare la natura che avvolge l’edificio, possiamo osservare che il cortile e l’intero perimetro della moschea ospitano numerose varietà di fiori: rose, piante varie e piccoli alberi da frutto, che cresceranno insieme con il centro culturale islamico. I profumi, i colori donano un senso di pace a chiunque si avvicini e preparano al silenzio e alla serenità, che l’interno della struttura dona ai visitatori.
Costruire luoghi come questo dovrebbe essere all’ordine del giorno di ogni comune, così da ovviare ai locali, tristi, che vengono ancora usati nella quasi totalità d’Italia per pregare da parte dei fedeli musulmani. Costruire luoghi di incontro, luoghi di bellezza e di ristoro per le anime ed i cuori di fedeli e non, dovrebbe essere un interesse di tipo istituzionale e politico.