In questo numero parliamo della comunicazione dei cappuccini dell’Emilia-Romagna e ricordiamo padre Francesco Massari.

a cura della Redazione

 Vicino agli occhi e al cuore

La comunicazione dei cappuccini dell’Emilia-Romagna

 di Giordano Ferri
coordinatore della Commissione per la comunicazione

 Domino’s Pizza agli inizi degli anni Duemila era un colosso della ristorazione americana che fatturava un miliardo e mezzo di dollari ogni anno.

Nel 2009 due improvvidi dipendenti si divertirono a pubblicare su Youtube alcuni video per far vedere cosa combinavano nelle cucine del loro punto vendita. I responsabili della catena non erano molto consapevoli dell’importanza dei social e sottovalutarono il fatto che milioni di persone videro quei video divenuti nel frattempo fenomeno virale. Le azioni della catena in poco tempo andarono a picco, Domino’s Pizza rischiò il fallimento e secondo un sondaggio di quel periodo del New York Times il 65% degli americani non avrebbe più messo piede in una delle loro pizzerie.
Cosa ci insegna questa storia? I conventi sono forse paragonabili ad una catena di fast-food in franchising? Sicuramente ci può ricordare l’importanza che hanno assunto nella comunicazione i social da qualche tempo. Ci insegna chiaramente che la comunicazione di un singolo vale tanto quanto (se non più) la comunicazione istituzionale e ufficiale.

 77 milioni per 6 ore e 22 minuti

Anche per questo motivo  i cappuccini dell’Emilia-Romagna hanno iniziato un cammino per avere una formazione minima in questo campo. Questo non significa che siamo chiamati ad imparare a comunicare in modo falso o edulcorato, significa che è necessario che siamo consapevoli di cosa comporta pubblicare qualsiasi contenuto in questi spazi. 
Nel periodo del lockdown come commissione per la comunicazione abbiamo iniziato a scrivere un “breve manuale per la comunicazione” ad uso dei frati. In esso vengono descritte in particolare le potenzialità e i rischi dei nuovi mezzi di comunicazione. Il 19 aprile in un’assemblea provinciale on-line ne sono stati illustrati i contenuti.
Secondo i dati pubblicati a inizio 2021 (Hootsuite We are social 2021) in Italia ci sono più di 77 milioni di contratti di telefonia mobile (più di un contratto a testa); quasi l’84% della popolazione utilizza internet e quasi il 70% è attivo sui social. Il 97% degli adulti (tra i 16 e i 64 anni) possiede uno smartphone, il 74% un computer e il 55% un tablet. In media, ogni giorno, un adulto italiano è connesso a internet per 6 ore e 22 minuti, guarda la tv per 3 ore e 18 minuti ed è attivo sui social per 1 ora e 52 minuti.
Anche da questi pochi e semplici dati è facile comprendere che questi mezzi non sono più oggi solo strumenti ma costituiscono la cultura, l’ambiente nel quale ognuno di noi sempre più vive e si muove. È anche per questo motivo che, come cappuccini dell’Emilia-Romagna, abbiamo ritenuto importante iniziare ad abitare questo nuovo continente.

 Tremila amici e mille follower

La nostra Provincia nel tempo si è dotata di vari mezzi di comunicazione: la rivista Messaggero Cappuccino, un sito istituzionale (www.cappuccini.org), pagine social ufficiali in Facebook, Youtube, Instagram… Le nostre pagine Facebook e YouTube contano oggi 3.000 amici, la pagina Instagram 1.000 follower. Quale obiettivo vogliamo perseguire con i nostri poveri mezzi di comunicazione ufficiali o personali?
Probabilmente la risposta è riassumibile nel «raccontare il bello di seguire il vangelo». Questo può significare narrare quello che facciamo nella quotidianità o attraverso le nostre iniziative. Può significare anche offrire strumenti e occasioni per cercare di seguirlo insieme alle tante persone che condividono il nostro cammino. In esse e attraverso di esse cerchiamo di raccontare ciò che accade nelle nostre fraternità, ma cerchiamo anche di offrire contenuti che possano servire a conoscere sempre meglio il vangelo e la spiritualità francescana.
«Scrivo con profondo senso di gratitudine… Grazie per questi video che allietano l’anima nella prova, non solo virale, di questo tempo e che ci permettono, seppur lontani, di meditare la Parola e di immergersi con viva fede in questo cammino». Ci capita di ricevere messaggi come questi, che testimoniano l’efficacia del lavoro che con umiltà stiamo portando avanti.
Alcuni frati, ad esempio, si alternano nella realizzazione del video-commento alle letture della domenica Tracce di luce; viene visualizzato ogni settimana su Youtube da più di 600 persone. Lo stesso video viene poi diffuso attraverso Facebook, Instagram e Whatsapp. Da quest’anno, sempre su Youtube, i responsabili della pastorale giovanile hanno iniziato a pubblicare videoconferenze di spiritualità francescana e biblica che vengono apprezzate e seguite da più di un migliaio di persone.
Sono solo alcuni esempi per descrivere come utilizziamo le nostre pagine social.
Parte molto importante della comunicazione di Provincia è costituita sicuramente da Messaggero Cappuccino. Nei prossimi mesi la Commissione della comunicazione e la Redazione della rivista inizieranno un cammino per pensare insieme al futuro del nostro periodico.