Ricordando Giuseppe Cravero e Giulio Ciarla

Due fratelli oblati

 di Attilio Martelli
guardiano della Fraternità di Imola

 Giuseppone degli orti

 

Piasco (CN), 4 maggio 1948
† Reggio Emilia, 27 luglio 2020

 

Giuseppe Cravero, di anni 72, oblato, è deceduto nell’Arcispedale di Reggio Emilia il 27 luglio

a causa di molteplici problemi di salute che da tempo lo afflig­gevano. Giuseppe, che per tutti noi era Giuseppone a causa della sua grande corporatura, era di una scorza apparentemente dura, ma nascondeva un cuore grande e ricco di una fede semplice, profonda e genuina.
Originario di Cuneo, alla fine degli anni ‘80 giunse nella nostra provincia religiosa dopo aver conosciuto fr. Raimondo Bardelli, che seguiva gruppi del Rinnovamento dello Spirito (movimento di cui Giuseppe faceva parte). Amante della natura e del lavoro, “Giuseppone degli orti” ha passato la sua vita a dissodare terreni, seminare e raccogliere. E mentre faceva ciò sul suolo dell’orto lo faceva molto probabilmente anche su di sé! Una grave sordità non gli permetteva di comunicare facilmente con gli altri, ma era sempre molto attento a ciò che gli succedeva intorno e seguiva per quel che poteva gli eventi intorno a lui.
Se ci si fermava con un po’ di pazienza e tempo a chiacchierare con lui ci si trovava davanti a un uomo sereno, amabile e con la voglia di ridere. Ha trascorso la sua vita di servizio nelle fraternità di Parma e poi di Vignola. Nell’ultimo periodo passato nell’infermeria di Reggio Emilia si è preparato con pazienza, serenità e semplicità all’incontro con il Signore e quello che stupiva era il suo affidarsi completamente al disegno di Dio: «Sono contento così, non voglio di meglio e di più!», diceva spesso.
Il funerale è stato celebrato il 30 luglio a Vignola, dove era rimasto per circa venti anni e dove aveva chiesto di essere tumulato, ed è stato proprio il “suo funerale”: si è svolto infatti nell’area verde del convento in mezzo a pini secolari, in mezzo alla natura e su quella terra che Giuseppe ha calpestato e lavorato quotidianamente con grande semplicità e serenità. La salma è stata poi inumata nel cimitero cittadino.

 

Frate Giulio piccolino

 

Montemiletto (AV), 2 gennaio 1948
† Reggio Emilia, 19 ottobre 2020

 

Anche solo a vederlo, veniva da pensare a certe immagini di san Francesco: piccolo di statura, negli ultimi anni anche ricurvo per problemi alla schiena, sempre e solamente assorto e interessato “alle cose di Dio”. A circa 17 anni maturò nel suo cuore la vocazione alla vita religiosa e missionaria e per questo a 26 anni entrò nei Missionari Saveriani di Parma, dove arrivò ad emettere la professione religiosa temporanea; ma dopo tre anni ne uscì. Nel 1979 entrò nel Centro Vocazioni Adulte dei Frati Minori Cappuccini di Parma, a quel tempo sotto la direzione di padre Raimondo Bardelli. Qui ha continuato lo studio della teologia, ultimando gli esami rimanenti nel Seminario di Reggio Emilia, che frequentava partendo dal convento di Scandiano. In lui si fece sempre più chiara e forte la vocazione missionaria che, pur non avendo emesso i voti religiosi e pur non essendo potuto diventare sacerdote, porterà Giulio ad andare nel 1987 in Centrafrica ad insegnare per circa 6 anni nel Seminario della Yolé nella Custodia di Bouar, e poi successivamente nel 1993 in Turchia. Qui si ritroverà per alcuni anni insieme a padre Raimondo Bardelli, pure lui andato in missione in Turchia nel Seminario di Mersin, per poi passare successivamente nel convento di Istanbul-Yeşilköy.
Per motivi di salute nel 2009 Giulio torna definitivamente in Italia, dove viene destinato al Centro Missionario di San Martino in Rio; qui si presta per i servizi di casa per quanto la salute ancora gli consente e prosegue i suoi studi teologici scrivendo tanti appunti su materie religiose e non solo, probabilmente consapevole che quello era rimasto l’unico modo per annunciare il vangelo. Ma a chi scriveva? E per cosa? E chi mai ha letto o leggerà quegli appunti, dove spaziava dalla teologia trinitaria alla teoria della relatività di Einstein? Che fosse solo per passare il tempo, soprattutto nei suoi ultimi anni, che, a partire dal 2018 ha passato nell’Infermeria provinciale di Reggio Emilia? Santa Teresa di Lisieux suggerisce che ci sono molti modi per essere missionari...
Il rito funebre, presieduto dal Ministro Provinciale, è stato celebrato nella nostra chiesa di Reggio Emilia il 21 ottobre. Successivamente Giulio è stato tumulato nella nostra tomba presso il cimitero monumentale della stessa città.