Ricordando fra Masseo Cicchetti

Il fratino dei cappuccini che a tutti sorridendo augurava pace e bene

Rimini, 3 aprile 1934

† Reggio Emilia, 7 gennaio 2012

 

Image 219«Giorgio! Giorgio! corri! vieni a vedere! Il fratino con la cavallina storna!». «Cos’è mamma la cavallina storna?». E mia madre rispondeva: «Che porta colui che non ritorna!». E io rimanevo ogni volta così, senza risposta. Ma la mia curiosità era tuttavia appagata nel vedere giù in strada passare trotterellando una cavallina bianca che tirava un carretto e sopra il carretto un fratino che, arrivato all’altezza del piccolo balcone, buttava un’occhiata e, vedendoci, sorrideva e tirava avanti. Poi su, per la salita del colle Garampo, fino al convento dei cappuccini.

Masseo è il primo frate che ho visto e col suo andare su e giù per il Garampo, mi ha fatto venire la voglia di andare a vedere dove abitava. Tutto in lui diceva che era stato programmato per essere piccolo. Forse anche per questo era così simpatico a tutti.

Era nato a Rimini il 3 aprile 1934 ed era stato battezzato con il nome di Federico. Nel 1951, a diciassette anni, fu accolto nel convento di Cesena e in seguito divenne oblato. La sua presenza era motivo di gioia e di umorismo per tutti i frati, particolarmente per i novizi. Si aggregava a loro per la preghiera, per i servizi alla fraternità, sempre con il sorriso e le domande ingenue, come un fanciullo che finalmente aveva trovato una famiglia. Con lui si vivevano i Fioretti di fra Masseo: e davvero era un esempio di umiltà e letizia francescana. E con il nome del compagno di san Francesco, Masseo appunto, era ammesso al noviziato il 18 novembre 1962. Al 21 novembre 1963 viene registrata la data della professione temporanea emessa nelle mani del suo maestro padre Guglielmo Gattiani da Castel di Casio. Era giunto, così, a coronare il suo desiderio di diventare frate cappuccino.

Tre anni dopo, il 27 novembre 1966, emetteva la professione perpetua. Rimase nel convento di Cesena fino al 1970 quando fu trasferito a Rimini dove avrebbe svolto principalmente gli uffici di questuante e aiuto sacrista. Qui rimarrà per il resto dei suoi anni. Con la sporta cappuccina e a testa bassa lo si vedeva andare di casa in casa portando a tutti il saluto di pace e bene. Si fermava con le persone, le ascoltava e poi dava loro consigli semplici, accompagnati da alcune espressioni di augurio e da un affabile sorriso che risultava più efficace di ogni parola. Per strada, lo salutavano come il fratino del convento dei cappuccini.

In tutti gli angoli della chiesa dei cappuccini di Rimini si vedeva frate Masseo che, indaffarato, metteva in ordine i libri, accendeva le candele, si fermava a consolare le persone in difficoltà, serviva all’altare, recitava il rosario. In una parola, faceva un po’ di tutto e la sua presenza suscitava ammirazione e creava un clima di famiglia.

Per l’ultimo saluto a frate Masseo, avvenuto nella nostra chiesa di Santo Spirito a Rimini martedì 10 gennaio alle ore 9,30, tanta gente è accorsa per manifestare al fratino dei cappuccini il proprio affetto e pregare ancora una volta con lui e per lui, quasi per assolvere a un debito di riconoscenza verso colui che per tanti anni era andato di casa in casa a portare la letizia francescana e aveva sempre accolto le persone per la preghiera con semplicità e fede.

Ora riposa nel cimitero cittadino di Rimini.

Giorgio Busni