A maggio scorso, quando lentamente e faticosamente uscivamo dal lockdown e dalle terribili conseguenze della pandemia, nessuno osava sperare di poter vedere a settembre Piazza Maggiore a Bologna ospitare ancora una volta il Festival Francescano. Eppure, la speranza è stata coltivata, la tenacia non è mai mancata e per il dodicesimo anno consecutivo il festival è stato presente in piazza, tra la gente.

a cura della Segreteria del Festival Francescano

 Piazze, belle piazze

Festival Francescano 2020, un’edizione davvero extra

 di Niccolò Orlandini
della Segreteria del Festival Francescano

 Qualcosa manca

Certo sono mancati gli abbracci, le chiacchiere fitte fitte presso gli stand, i balli capaci di coinvolgere grandi e bambini.

È stato un Festival Francescano differente quest’anno, che ha però messo in evidenza la capacità dell’organizzazione, in primis il Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna, di rinnovarsi con un intenso programma sul web ed essere in presenza con le conferenze in Piazza Maggiore nel pieno rispetto delle norme anticontagio.
Anzi, quest’anno il festival non è stato solo in una piazza, ma in tante piazze sparse per il web e per tutta Italia. Oltre quaranta piazze diffuse per monasteri, parrocchie, scuole, fraternità e nelle case, con oltre 2000 persone che hanno seguito grazie alle dirette streaming gli eventi della XII edizione del festival. Più di 200.000 le visualizzazioni social (Facebook e Youtube) durante i tre giorni della manifestazione, dato che è destinato a crescere grazie alla possibilità della Rete di rendere i contenuti sempre disponibili. Un festival quindi che ha abbracciato, nonostante le distanze, tutta Italia.
Il tema, “Economia Gentile”, ha visto come protagonista l’Arcivescovo di Bologna card. Matteo Maria Zuppi, presente in tre occasioni, ultima di queste la celebrazione della Messa. Durante l’omelia, nel commentare la parabola dei due figli ai quali il padre chiede di lavorare nella vigna, il Cardinale ha richiamato il valore del gesto paterno che vuole dare un’opportunità ai suoi discendenti. «La vigna», ha detto Zuppi, «serve per non lasciare disoccupato nessuno. Senza far nulla ci si sente falliti. Da lì, il passo verso le dipendenze è breve, e l’economia che ruota intorno alle dipendenze è pericolosa”.

 Meglio il benessere o la vita?

Ecco allora il richiamo forte al mondo del lavoro, che possa essere fonte di senso, soprattutto dal punto di vista dei più sofferenti, i giovani, come ha affermato il teologo “social” don Luigi Maria Epicoco, nel suo intervento in piazza sabato 26.
Al centro dei dibattiti, l’attualità che l’intera umanità sta vivendo. Una riflessione su tutte, quella del sociologo Mauro Magatti che ha affermato: «Parlare di ripartenza sa di negazionismo. Negli ultimi trent’anni abbiamo inseguito il desiderio del consumo, che tuttavia ha portato a un collasso della nostra società dove la ricerca del benessere esclude la pulsione per la vita». Il nuovo paradigma proposto è piuttosto quello della “generatività”, “ovvero relazionarsi con un altro che sia libero da te”.
Sul tema della Salute come bene comune, mai così attuale e urgente come in questo particolare periodo, si sono confrontati fra Marcello Longhi, presidente di Opera San Francesco, il filosofo Adriano Pessina e Maria Luisa Parmigiani, direttrice della Fondazione Unipolis. «Siamo chiamati a riconoscere con tutta l’intelligenza il valore delle creature, il loro diritto a vivere una vita graziosa e felice», così ha detto fra Marcello, «ha valore, è un valore la vita dell’ultimo essere umano e dell’ultima creatura che una certa economia crede di poter comprare, possedere, vendere guadagnandoci sopra a costo del sangue. La vita di ogni creatura è condizione di possibilità della mia stessa vita».
Chiamato a fare sintesi dei tanti e ricchi spunti delle tre giornate di incontri, l’economista Stefano Zamagni, ci ha regalato domenica 27 una lectio sul modello economico auspicato da papa Francesco nella Laudato si’ e che è, in fondo, quello da secoli portato avanti dai francescani. Una economia gentile e “francescana”, che guardi allo sviluppo umano integrale, dove la prosperità va di pari passo con l’inclusività.
Il presidente del Festival Francescano fra Giampaolo Cavalli ha dato infine appuntamento al prossimo anno, sempre a Bologna, con un approfondimento sulle questioni economiche che questa edizione “extra” del festival ha lasciato aperte e che Economy of Francesco, l’incontro di Papa Francesco con i giovani imprenditori nel novembre prossimo ad Assisi, aprirà verso nuovi e concreti modelli sociali. Una edizione, quella annunciata per settembre 2021, che si spera possa tornare al format tradizionale, con qualche elemento di creatività in più che questa particolare condizione ha permesso di realizzare. 

Rivedi e riascolta il Festival Francescano 2020!

Novità assoluta di quest’anno è stata la diretta streaming di tutti gli eventi del festival. Dirette che sono tuttora disponibili liberamente alla visione.
Per riguardare le conferenze e gli incontri del Festival Francescano 2020 basta andare sul sito www.festivalfrancescano.it,
sul canale youtube www.youtube.com/user/festivalfrancescano e sulla pagina facebook www.facebook.com/festivalfrancescano.
Sempre sul sito, disponibili anche i podcast delle conferenze, da scaricare gratuitamente e ascoltare dove e come si vuole.
Un festival che non finisce nelle tre giornate, ma che continua nelle settimane e nei mesi successivi. Un vero Festival Francescano extra!