Dio li fa, poi li accompagna

Sessant’anni di ordinazione dei padri Sebastiano Bernardini e Vincenzo Succi

di Terenzio Succi
giornalista

Image 211Incipit comune

Non poteva passare inosservato il ricordo del 60° di ordinazione sacerdotale di due cappuccini: i compaesani e conterranei Sebastiano Bernardini e Vincenzo Succi. Stessa età, stesso cursus studiorum, ambedue tenaci e forse un po’ caparbi, a volte geniali e sempre brillanti in sermone et opere. Due figure destinate a rimanere nella storia del Frignano e non soltanto della nativa Verica, grazioso paese in comune di Pavullo di Modena.

Ad unire indissolubilmente il loro futuro furono le missioni popolari predicate da alcuni frati cappuccini: in molti (compresi i loro genitori) aderirono all’Ordine Francescano Secolare e cinque ragazzi espressero il desiderio di “farsi frate” e quindi entrare nel collegio di S. Martino in Rio. I due compaesani verichesi hanno condiviso nella stessa classe i problemi di crescita negli studi, disciplina, speranze, progetti per il futuro, sottoponendosi alle ristrettezze di tavola imposte dalla guerra. Anni insieme che continuarono con il noviziato, la professione religiosa e l’ordinazione sacerdotale.

Missionario in Turchia

Due sacerdoti usciti dalla stessa terra, con lo stesso iter formativo, ma di temperamento alquanto diverso. Infatti per la prima messa al paese natale (11 maggio 1951) padre Sebastiano, timido e negato all’oratoria, sceglie di celebrare la messa al mattino lasciando a Vincenzo di cantare la messa a pieni polmoni alle ore 11. Ma arriva il momento in cui le loro vite si separano definitivamente in ambienti totalmente diversi.

Vincenzo parte per la missione in Turchia dove si trova ancora dopo 55 anni, sempre in cerca di vie nuove per far comprendere ai turchi musulmani che quella cristiana non è una religione per stranieri ma che può benissimo coniugarsi con l’orgoglio d’essere turco. Organizzatore formidabile, ha mantenuto continui contatti con amici e benefattori. Nel 1999, riconoscendogli il tanto bene compiuto, il Comune di Pavullo nel Frignano lo insignisce del “Pinone d’argento”. Il convento di Yeşilköy, a Istanbul, è l’ultima sosta in Turchia per p. Vincenzo. Dopo 56 anni, la sua vita in terra turca da “pionieristica avventura” si può definire un autentico “romanzo storico”.

Image 215Il vulcano delle idee

Sebastiano Bernardini è rimasto sempre tra noi. Nella primavera del 1956 si trova nominato direttore dell’ ”Oratorio S. Francesco” di Sassuolo. Giovane tra giovani, diventa un vulcano di iniziative. Dà vita alla costruzione del ricreatorio in cui –come dirà- la provvidenza si è servita delle mani dei ceramisti. Per ricordare p. Sebastiano come trascinatore dei giovani -esplose soprattutto nello sport- non resta che sfogliare il libro “Ricreatorio San Francesco”, edito nel 1999 per celebrarne i 40 anni di vita. I numerosi e rumorosi sbandierati pellegrinaggi a Roma –unitamente alle comparse in televisione (da Iva Zanicchi a Mike Bongiorno) - gli hanno aperto molte porte, compresa quella del Vaticano.

Se a Sassuolo aveva pensato soprattutto ai giovani, nei primi anni Novanta si concretizza una sua proposta rivolta agli anziani: la riconversione in una casa di riposo della struttura che i cappuccini avevano costruito accanto al loro convento di Pavullo agli inizi anni Settanta a favore degli studenti della montagna. E nasce così il “Soggiorno per anziani Francesco e Chiara” al cui servizio metterà il suo entusiasmo e la sua capacità di animazione. Negli anni si rivelerà un’opera apprezzata per la qualità dei suoi servizi agli anziani, con un occhio privilegiato per i più bisognosi. La divina provvidenza fin dagli inizi aveva affiancato a p. Sebastiano ottimi professionisti che sino ad oggi hanno garantito la qualità della struttura.

Non avrebbe potuto dimenticare la memoria dei suoi genitori che ormai camminano verso gli onori degli altari, infatti è da tempo terminato il processo informativo diocesano per la loro beatificazione. Ultimo ricordo legato a p. Sebastiano è, in ordine di tempo, la realizzazione di una grotta simile a quella di Lourdes collocata accanto al Soggiorno per anziani, protezione per loro e punto di riferimento mariano per i tanti pellegrini che la raggiungono da svariate parti.

Questa in estrema sintesi è la storia di due cappuccini e attempati sacerdoti con alle spalle sessant’anni di servizio a Dio e al prossimo, che ringraziano innanzitutto la divina provvidenza che li ha assistiti così vistosamente.