La grave pandemia che ha sconvolto il mondo intero, in particolare il nostro paese, ha portato ognuno di noi a ripensare le proprie abitudini quotidiane. Inevitabilmente anche il Movimento Francescano dell’Emilia-Romagna, organizzatore del Festival Francescano, davanti alla grande incertezza per il futuro, si è dovuto porre alcune domande: si potrà fare a fine settembre, a Bologna, in Piazza Maggiore, come previsto? Ha senso farlo? In che forma? Quali sono le esigenze delle persone?

a cura della Segreteria del Festival Francescano

La carica dei 600

Per un Festival vivo su una piazza viva 

di Nicolò Orlandini
della Segreteria del Festival

 Quale piazza?

Da sempre, la missione del Festival Francescano è quella di far conoscere, attualizzare e concretizzare i valori di san Francesco d’Assisi, nella convinzione che possano aiutare ad affrontare le tante crisi che caratterizzano il nostro tempo.

Può, oggi, il messaggio francescano aiutare ad affrontare la crisi attuale? Può offrire punti di riferimento e dare spunti di speranza per il futuro?
Nello stile del Festival, caratterizzato dall’incontro, dal dialogo e dalla condivisione, si è pensato di allargare queste domande non solo a chi lavora assiduamente per l’organizzazione, ma a tutti coloro che hanno collaborato, aiutato o anche solo partecipato alle passate edizioni o che seguono il Festival da lontano. È stato così pubblicato online un questionario dal titolo “Quale piazza per il Festival Francescano?”, a cui hanno risposto in soli tre giorni più di 600 persone.
Un’importante e inaspettata risposta collettiva, di comunità, che oltre a confermare l’importanza del Festival per molti, ha indicato preziosi spunti di riflessione e possibili soluzioni sulle nuove modalità richieste dalla contingenza sanitaria. La grande maggioranza degli intervistati (oltre il 70%) ha espresso il desiderio di confermare l’edizione 2020, come segno di presenza fattiva, speranza per il domani, occasione preziosa e necessaria di incontro e fraternità. Una presenza naturalmente diversa da quella delle passate edizioni a cui siamo abituati, come diverse saranno necessariamente le piazze in cui si potrà vivere. Una presenza che deve essere prudente e rispettosa delle regole, attenta alla salute e al bene comune.

 La salute e la presenza

Tante sono le aspettative degli intervistati sul Festival e sul Movimento Francescano in questo momento di crisi così imprevisto e difficile. Si chiede una vicinanza ancora maggiore. Una vicinanza fatta di ascolto, preghiera e azioni concrete di solidarietà e sostegno delle tante povertà emerse a causa della crisi. Una vicinanza espressa con le parole inconfondibili di Francesco e del suo carisma. Una presenza inclusiva che riesca ad abbracciare tutti in un’epoca di distanziamento sociale. Un’altra parola che compare frequentemente nelle aspettative di chi ha risposto al questionario è speranza. Il virus ci ha posto davanti alla nostra fragilità, ha sgretolato la nostra presunzione superomistica riconsegnandoci la reale, flebile condizione umana. Ed è ora che c’è disperato bisogno di speranza: nel futuro, negli altri, in Dio. Il Festival di quest’anno, più che mai, deve dare una speranza che non è mero ottimismo, ma certezza che non siamo soli in questa notte, che Qualcuno ci tiene fra le sue mani paterne, ci incoraggia e ci indica la strada sicura.
Ci si aspetta inoltre che il Festival delinei un orizzonte di senso, riflessioni e proposte per il futuro. Una chiave di lettura originale, differente e autorevole sull’attualità. Si immagina un Festival che sia testimonianza di nuovi stili di vita, di un nuovo mondo solidale, dove la cura per il creato, la fraternità e la giustizia sociale diano volto a una nuova economia. Ed è proprio l’Economia, tema designato per la XII edizione e diventato con gli eventi ancor più urgente e necessario, a essere considerato l’argomento principale su cui il Festival Francescano può dire parole nuove. Una nuova e possibile economia inclusiva, che rimette al centro la persona e le comunità. Un’economia che vede nel bene comune e nell’equità una ricchezza da coltivare. Il Festival, per tutti, è una voce che non può e non deve essere interrotta. Una voce fatta di tante voci, che parlano al cuore dell’uomo di oggi per raccontare l’uomo di domani.

 Nessuno da solo

Per molti è un appuntamento prezioso per fare rete, per condividere pensieri e preoccupazioni, per cercare insieme la profondità e il senso di ciò che ci accade attorno. Come ha ricordato il Santo Padre da Piazza San Pietro deserta, nei giorni terribili dell’inizio della pandemia, «nessuno si salva da solo». È nello stare insieme, nel confronto di idee e di sentimenti che si possono superare le tempeste dell’oggi. Questo il bisogno di tanti: stare insieme, sentirsi parte di una comunità, una fraternità. Questo quello che si chiede al Festival: non smettere di essere occasione di scambio, convivialità, socializzazione e amicizia.
Ma da quale piazza parlare? In quale piazza incontrarsi e condividere le sofferenze, le gioie e le domande di questo tempo? Le proposte lanciate da chi ha risposto al questionario sono state davvero tante e l’organizzazione del Festival le ha vagliate attentamente. Grazie alla tecnologia, in questi mesi, abbiamo potuto assistere a innumerevoli nuove modalità di incontro. La rete, i nuovi media e le nuove piattaforme permettono di ritrovarsi in piazze nuove. Certo, come chiesto da buona parte degli intervistati, il Festival Francescano non ha intenzione di perdere la dimensione dell’incontro reale, in presenza: caratteristica imprescindibile dell’evento. Ma grazie ai tanti luoghi francescani, alle tante fraternità e conventi, si può pensare a innumerevoli piccole piazze nuove. Per un Festival diffuso tra la gente, nei cuori e… nel cyberspazio.

 Un futuro da fare

Il futuro del Festival, nel momento in cui si va in stampa, è ancora in costruzione. Per avere aggiornamenti più puntuali sulle modalità della prossima edizione, si può visitare il sito www.festivalfrancescano.it e seguire la pagina facebook. Grazie alle tante persone che hanno voluto dare il loro contributo in riflessioni e proposte, siamo certi che sarà un futuro proficuo ed entusiasmante. Con la nuova consapevolezza di essere più che mai di aiuto nella costruzione di un domani più umano. Sull’esempio del poverello di Assisi.

 

Insieme, costruiamo il Festival Francescano

Quest’anno più che mai, il Festival Francescano porterà nelle “nuove piazze” tanti eventi e proposte, per far conoscere, attualizzare, concretizzare il messaggio di Francesco d’Assisi. Per farlo, ha bisogno dell’aiuto e del contributo di tutti coloro che desiderano farsi portavoce dei valori francescani. Ha bisogno di te. Insieme, costruiamo il nuovo Festival Francescano! Per dare il tuo contributo, diventa Amico del Festival e fai una donazione. Tutte le informazioni su: www.festivalfrancescano.it