L’Europa che accoglie

La storia di una fraternità internazionale 

di Giovanni Maria Brunzini e Wojtek Glowacki
frati cappuccini

 Secondo fr. Giovanni

Dopo un periodo di chiusura di circa nove anni, il primo novembre 2016 riapre il convento di Spello, luogo tanto caro ai frati nella Provincia Umbra e dell’Ordine,

e vi si costituisce una nuova fraternità internazionale che aderisce volentieri al progetto “San Lorenzo da Brindisi”.
I frati chiamati dall’obbedienza a tale progetto sono fr. Wojtek Glowacki di Varsavia, fr. Ivan Scicluna di Malta, fr. Giovanni Maria Brunzini della stessa Provincia dell’Umbria e fr. Sidney Machado della Provincia Santa Caterina del Brasile.
Lo stile di vita da subito intrapreso nella nuova comunità segue le linee del progetto “San Lorenzo da Brindisi”, nel ripristino cioè dello stile proprio dell’Ordine: la celebrazione integrale dell’ufficio divino in fraternità, la condivisione settimanale della Parola di Dio, la particolare attenzione agli atti comuni, il lavoro svolto manualmente senza personale esterno (cucina, pulizia, orto…) e l’accoglienza ai fratelli che desiderano sostare in convento, condividendo la vita degli stessi frati.
Già dal 16 novembre 2016 arrivano i primi giovani – Andrea, Alessio, Jean e Gabriele – che  chiedono di trascorrere a Spello un periodo prolungato di discernimento vocazionale in vista di un ipotetico ingresso al postulato; negli anni successivi arrivano Davide, Alessio, Giovanbattista ed Antonino. Il responsabile della pastorale vocazionale accoglie, infatti, le diverse richieste dei giovani, per partecipare ai “week end vocazionali” organizzati nella casa, secondo un calendario trimestrale definito. La prossimità ad Assisi rende particolarmente favorevole questo servizio per le Province ormai collaboranti di Umbria, Roma ed Abruzzo, con i frati di Spello disponibili per dare il proprio contributo nelle varie convocazioni delle tappe formative della città di San Francesco, accompagnando i giovani nei luoghi del santo o accogliendo individualmente.
Oltre la formazione iniziale, caratteristica della comunità di Spello è contribuire, secondo le necessità, alla formazione permanente. All’inizio, utilizzando locali limitrofi al convento (casa dei custodi), si è tentato di ospitare laici o gruppi per periodi di spiritualità o riposo, mentre in seguito la comunità, vista anche l’elevata richiesta, ha pensato di concentrare tale attività per i numerosi frati dell’Ordine, che chiedono di trascorrere periodi con noi. Naturalmente sono accolti tutti i confratelli di passaggio, secondo i loro tempi; nel tempo sono stati ospitati i fratelli delle case formative, che volentieri e con curiosità ed entusiasmo vengono a visitarci (dalla Repubblica Ceca, Polonia, Australia, Slovacchia, etc.).
Inserita nella Diocesi di Foligno, la comunità partecipa ai vari incontri e collabora come può alle attività richieste. Assistiamo alla cappellania delle Monache Agostiniane di “Santa Maria Maddalena” e, come di tradizione, alla chiesa di Collepino, alle pendici del Monte Subasio, che prevede una S. Messa domenicale. Si cerca anche di soddisfare le richieste del Parroco, secondo i vari periodi dell’anno, per celebrazioni di ricorrenze, matrimoni, riti esequiali, benedizioni delle case, etc… Le attività esterne non sono particolarmente impegnative, né compromettono la vita in comune dei frati.
Di recente l’arrivo di due fratelli della Provincia di Francia ha arricchito ulteriormente la nostra comunità. Attendiamo nuovi fratelli che il Signore vorrà donarci, consapevoli che, fedeli al Suo santo servizio, questo cammino da poco intrapreso donerà tanta fecondità al nostro Ordine ed alla Chiesa.

 La voce del Guardiano, fr. Wojtek

Dopo questa descrizione della storia della nostra casa a Spello, delineata da fr. Giovanni, vorrei ora condividere la mia esperienza di questi tre anni in “progetto…”.
Spello non è la mia prima esperienza di vita in una comunità internazionale, visto che ho potuto sperimentare le multiformi espressioni della nostra vita, sia nel nostro Collegio Internazionale a Roma sia nel convento a Frascati. Però posso dire che Spello rappresenta una novità: l’inizio di una nuova realtà nel progetto “San Lorenzo da Brindisi” e della mia prima esperienza da Guardiano in comunità.
La nascita di una nuova comunità è un’avventura basata sulla provvidenza, ma anche una sfida concreta. per conoscere luogo e fratelli. Per questo, per me, gli ultimi tre anni sono stati un viaggio sorprendente da scoprire giorno per giorno con l’aiuto della Parola in comunità. La fraternità, infatti, cerca di vivere prendendo come riferimento la Parola. L'intensità della vita in una piccola comunità, con un lavoro pastorale limitato, rafforza e intensifica i rapporti fraterni. L'internazionalismo è una ricchezza che deve essere prima scoperta per poter essere apprezzata. Ci sono molti aspetti che potrebbero essere esaminati, ma quello che vorrei evidenziare è la preghiera comunitaria, la recita del breviario e la condivisione della Parola.
Nella comunità cerchiamo di pregare tutto il breviario, per quanto possibile secondo la creatività di ciascun frate, vivendo un'esperienza bella e meditativa. Tuttavia, quello che ho potuto sperimentare profondamente fin dall'inizio, è l'atmosfera spirituale che nasce da un desiderio profondo di preghiera. Il desiderio di pregare sembra banale, ma, quando lo scopri come un essere naturale e desiderabile davanti al Signore con tutti fratelli, quasi ti commuove... Questo si esprime nel custodire un clima di silenzio e di contemplazione, senza trascurare la bellezza di un luogo dedicato a Dio.
Una volta alla settimana, durante la meditazione serale, leggiamo ad alta voce e meditiamo insieme il Vangelo della domenica per poi condividerlo. In totale libertà, ciascuno dei frati – compresi gli ospiti e i ragazzi in formazione – può partecipare a questa preghiera. La condivisione è un elemento formativo molto forte sia per me che per la comunità, perché condividiamo davvero la Parola che scopriamo nella vita: non ci predichiamo l'uno all'altro. Questa è un'esperienza tanto forte in quanto cambia il modo con cui guardi tuo fratello e te stesso alla Luce della Parola. Parole che possono trasformare e incoraggiare. Dove c'è spesso disaccordo umano, anche nella nostra vita cappuccina comunitaria, la Parola trova il modo di arrivare al cuore per plasmare la nuova mentalità e per poter entrare più profondamente nel cammino di conversione personale e comunitario.
La nostra vita insieme, il lavoro manuale e l'evangelizzazione iniziano con un dialogo comune sulla Parola di Dio nella liturgia delle ore e l'approfondimento dei legami spirituali avviene attraverso la condivisione della Parola. Questo è ciò che sto lentamente scoprendo da tempo e che vorrei condividere.