Ricordando padre Giustino Nucci

Predicatore “alla Savonarola” per dar voce al vangelo

 Strigara di Sogliano al Rubicone (FC), 27 ottobre 1931

† Reggio Emilia, 18 dicembre 2019

 Un frate

Padre Giustino era nato a Strigara, una minuscola frazione del comune di Sogliano al Rubicone.

Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale entrò nel seminario di Imola, per poi essere ammesso al noviziato di Cesena il 22 luglio 1948, dove cambiò il nome di battesimo, Antonio, in Giustino da Sogliano. Dopo la professione temporanea il 23 luglio 1949, si portò a Lugo per completare gli studi ginnasiali, e lì rimase fino all’agosto 1951, quando fu trasferito a Bologna per lo studio del liceo e della filosofia e dove l’8 dicembre 1952 fece la sua professione perpetua. Nel 1955 fu ammesso al corso di teologia, l’ultimo passo prima della sua ordinazione sacerdotale, che avvenne il 20 settembre 1958 nella nostra chiesa santuario di San Giuseppe per l’imposizione delle mani del card. Giacomo Lercaro, arcivescovo della diocesi. Conclusi i quattro anni di teologia, passò nello studentato della provincia toscana a Firenze, per seguire il corso di teologia pastorale (1959-1960).

 Senza fronzoli

Tornato in Provincia, fu destinato al convento di Comacchio, santuario e parrocchia, come vicario parrocchiale fino al 1964, quando fu trasferito nella fraternità di Rimini. Qui rimase cinque anni, fino alla sua nomina a guardiano del convento di Ferrara (1969). Tre anni dopo fu inserito come assistente provinciale dell’Ofs nella fraternità di Faenza, dove erano state riunite tutte le attività provinciali. Qui, visitando le varie fraternità Ofs del bolognese, del ferrarese e della Romagna, si diede con maggior entusiasmo e coraggio all’attività che lo caratterizzerà per quasi tutta la sua esistenza: la predicazione. Il suo parlare era senza inutili fronzoli, alla Savonarola. Possedeva una voce discretamente robusta, e robusta era la sua parola per svegliare chi pretendeva di andare in paradiso in carrozza.
Fu così nominato guardiano e segretario provinciale per la predicazione prima nel convento di Santarcangelo di Romagna (1975-1978) e poi di Rimini. In questo convento romagnolo rimase ininterrottamente fino al 1993. Si recava per la predicazione in varie località della regione e anche fuori, riscuotendo ampio successo per la sua apparente bonomia, che riusciva a nascondere un carattere tutt’altro che accomodante. Nell’agosto 1980, divenne consigliere del segretariato nazionale per la predicazione e collaboratore fisso in ambito religioso di Telerimini, con la rubrica “Insieme a padre Giustino”. Fu questo, per diversi anni, un appuntamento settimanale che riscuoteva notevoli ascolti: parlava a volte come una piccola fiammella con stile familiare e suadente, altre volte come un fuoco inarrestabile, che intendeva incendiare il mondo intero. 

In televisione

Nel 1984 fu eletto membro del Consiglio presbiterale della diocesi di Rimini per un quinquennio. Nel 1987 fu eletto 3° consigliere provinciale. Nel 1990 lasciò Rimini e si portò poco lontano, nuovamente a Santarcangelo, dedicandosi tutto all’evangelizzazione con la predicazione itinerante. Di qui in avanti, quasi ogni tre anni cambiava di convento. Nel 1996 fu guardiano a Cesenatico, e vi rimase fino al maggio 2000 per facilitare il passaggio del convento ai Fratelli di San Francesco. Subito dopo trascorse undici anni a Rimini, dove continuò il suo ruolo di predicatore, e anche di confessore e direttore spirituale nella nostra chiesa.
Nel 2011 fu trasferito a Faenza come confessore e addetto al servizio presso la cappella del Santissimo Crocifisso. Ormai però sentiva le sue forze indebolirsi, e la sua mente perdere la lucidità abituale, mentre il suo carattere focoso sembrava spegnersi di giorno in giorno. Così nell’ottobre del 2012 fu trasferito nel convento di Reggio Emilia, dove, in caso di bisogno, poteva curarsi nell’Infermeria provinciale ivi presente. Vi entrò definitivamente nel 2014, quando già la sua memoria si era come volatilizzata e poteva predicare solo ai muri, che sembravano ascoltarlo con infinita disponibilità e pazienza. È spirato nelle prime ore del 18 dicembre 2019.
Fra Giustino è stato un uomo sanguigno, alieno da mezze misure, ma capace anche di gesti di dolcezza e di affetto. Ora ha certamente trovato quella pace che ha sempre cercato in vita.
Il funerale è stato celebrato nella nostra chiesa di Rimini, presieduto dal vicario provinciale, fra Francesco Pavani, e con la partecipazione di confratelli e sacerdoti diocesani. La salma è stata poi inumata nel cimitero monumentale di Rimini.

 Nazzareno Zanni