In memoria ringrazio

 Carissimo padre Dino,

siamo Luigi e Diva della “Parrocchietta” di Roma. Ricordi? Come stai?
Abbiamo saputo della morte di Eugenio Melandri, nostro compagno nel primo campo di lavoro missionario dei cappuccini di Bologna. Il nostro pensiero è subito corso a quel bellissimo periodo. Nelle nostre foto di allora Eugenio è un ragazzone sereno e allegro, nei nostri ricordi è molto serio, profondo e incisivo con le sue riflessioni sull’Africa e sulle Missioni. Quel campo e quel periodo sono stati molto importanti per noi, per la nostra formazione, per la nostra vita tutta. Sai, pochi mesi prima avevamo vissuto la fortunata e grande esperienza in Kambatta con i missionari di allora, gli scout di Forlì e altre persone eccezionali tra cui padre Giulio e padre Leonardo. Per questa opportunità e per tanto altro, siamo sempre grati ai cappuccini di Bologna, in particolare a quelli che allora erano nella nostra Parrocchietta di Roma.
Da diversi anni non siete più qui, il nostro legame continua ovviamente nei ricordi e nella rivista MC che leggiamo e apprezziamo tantissimo. L’ultimo numero era arrivato da poco, (sì caro Dino, in ritardo, ma non importa proprio!) e un messaggio ci ha informato della morte di Eugenio. Io, Diva, avevo appena individuato come primo articolo da leggere quello dal titolo “Si sta come d’autunno…”. Questa perdita ci addolora molto. Siamo certi però che il Signore l’abbia accolto a braccia aperte e lo abbia ripagato del tanto dolore che ha dovuto affrontare, accompagnandolo da Maria per farlo accarezzare da Lei come lui ha chiesto nella sua Messa del rientro nella nostra Chiesa. Eugenio ha aspettato tanto la sua Messa, quasi trent’anni credo e leggo. Noi lo abbiamo seguito da lontano, leggendo. La sua vita in questo lungo periodo è stata veramente singolare, l’ha spesa per la pace, per i deboli e per la sua amatissima Africa. Ho ascoltato tempo fa una sua intervista sulle donne africane. Invitava a guardare i loro piedi, nelle foto mostrate in un convegno, e a riflettere sull’importanza che queste donne hanno avuto e hanno nello sviluppo dell’Africa. Mi sono commossa, le donne etiopi del Kambatta sono impresse nella mia mente, sono il ricordo più bello e chiaro che io ho dell’Africa: una donna che cammina eretta e decisa con in testa un cesto, addosso un neonato e altri bambini attaccati alla sua veste. Grazie infinite carissimo Eugenio. Grazie anche a te padre Dino, grazie alla tua rivista. Un ringraziamento e un saluto affettuoso a tutti gli amici cappuccini che sono e resteranno per sempre nel nostro cuore.
Un grande abbraccio e saluti affettuosi.

Luigi e Diva Cartoni

 Grazie dei ricordi che ci riportano agli anni della giovinezza comune in quel di Roma, in particolare alla “Parrocchietta” e al “Forte Portuense”, con l’entusiasmo missionario che ci caratterizzava con padre Giulio, padre Leonardo ed Eugenio Melandri. Grazie in particolare per aver ricordato il comune amico Eugenio con il suo impegno di una vita per la pace e per gli ultimi. Grazie infine dell’apprezzamento per MC che continua ad essere strumento di sensibilizzazione missionaria e anche di… incontro tra vecchi amici. Le foto di questo numero di MC, per esempio, sono di un certo… Marco Picistrelli, giovane e promettente chitarrista di quei tempi, nella chiesa del Forte…

padre Dino